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    Raikkonen-Verstappen: duello a suon di regole. Giusta la penalitá!

    Gianluca D'AlessandroBy Gianluca D'Alessandro24 Ottobre 2017
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    Verstappen_USA_F1_GP
    Negli ultimi giorni ad aver tenuto banco è stato indubbitamente quanto accaduto tra Kimi Raikkonen e Max Verstappen nell’ultimo giro del Gran Premio degli Stati Uniti. Una lotta avvicente conclusasi nelle ultime curve, con un sorpasso dell’olandese ai danni del pilota della Ferrari, regalandosi il terzo gradino del podio dopo una bellissima rimonta dal fondo della griglia.

    Ciò che ha creato parecchie discussioni è stata la modalità con cui questo sorpasso è avvenuto, fuori dalla pista e tagliando una curva, con conseguente penalità. Ciò ha diviso il mondo della Formula 1: da una parte coloro che reputano che la penalità fosse d’obbligo, dall’altra quelli che ritengono la stessa penalità eccessiva, richiamando anche altri episodi avvenuti nel corso del weekend.

    Prendamoci quindi qualche minuto per analizzare nel dettaglio cosa è accaduto e perché i giudici hanno agito penalizzando l’olandese.

    Cosa è successo

    Abbiamo deciso di dividere l’episodio in 4 momenti salienti dall’onboard di Verstappen, quello che da maggior chiarezza sulla vicenda:

    • 1) Siamo all’ultimo giro e ci approcciamo a curva 16. Kimi Raikkonen imposta la curva usando la “racing line”, ovvero la traiettoria che farebbe in qualiasi altro giro. Al contempo troviamo Max Verstappen alla ricerca di uno spazio per tentare il sorpasso, ma ancora completamente alle spalle del finlandese. Cosa signfica questo? Che Raikkonen ha diritto di traiettoria e può impostare la curva a suo piacimento, che sia essa quella di gara oppure una più difensiva per proteggersi da un attacco di Verstappen
    • 2) Raikkonen, come detto, ha scelto di usare la “racing line”: perché? Con la racing line in quel punto non c’è assolutamente spazio per il pilota che ti segue di tentare un sorpasso, a meno di buttarsi e sperare nel meglio, magari lasciando lo spazio per evitare un incidente. Cosa, tra l’altro, al quanto discutibile, poiché esistono anche dei “codici etici” tra i piloti su quanto una mossa aggressiva possa essere valida e quanto oltre il limite. Kimi continua comunque per la sua strada, mentre da dietro Max si fa sempre più vicino, vedendo un piccolo spiraglio lasciato dal rivale davanti a lui. Questo perché curva la sequenza curva 16-17 non è lineare, bensì piuttosto “spigolosa” e per impostare bene la 17 per proseguire verso la 18, bisogna impostare larghi la 16, andando a “tagliare” la 17. Ovviamente, essendo la sequenza 16/17 così particolare, tentare un sorpasso essendo molto dietro come lo era Verstappen (che nell’immagine 2 all’apice della curva 16 è ancora completamente dietro Raikkonen) è un azzardo, e l’unico modo è buttarsi e sperare che il pilota davanti ti lasci spazio per passare
    • 3) Ci avviniamo all’apice di curva 17 che, come detto, è particolare. Seguendo la traiettoria di gara, Kimi avrebbe “spigolato” andando molto vicino al cordolo, come era sua intenzione fare, fino a quando non si accorge dell’entrata garibaldina di Verstappen, molto al limite. Qui si determina il punto chiave della situazione: da una parte abbiamo Raikkonen che vorrebbe chiudere la curva andando vicino al cordolo per non perdere tempo, dall’altra abbiamo l’olandese che, da quella posizione, per chiudere la curva dovrebbe essenzialmente andare “dritto”. Ovviamente questo porterebbe ad un incidente, con conseguenze ben poco piacevoli per entrambi.
    • 4) Per questo Raikkonen, accortosi della presenza di Verstappen, lascia giustamente spazio all’interno per evitare un contatto, non chiudendo la curva e rimanendo un pelino largo, ma abbastanza per permettere al contendente di rimanere con almeno due ruote sulla pista. Da parte di Kimi, quini, non vi è quindi nessun impedimento nei confronti di Max. Sul fronte opposto abbiamo il pilota della Red Bull che capisce che chiudere la curva è impossibile in quelle condizioni: pensando probabilmente ad possibile una chiusura da parte del Ferrarista per protezione e vedendo che lo spazio “in pista” non era sufficiente per completare il sorpasso, Verstappen si butta fuori dalla pista, tagliando curva 17 con tutte e quattro le ruote – grande discriminante – e guadagnando un vantaggio sul rivale.

    Cosa hanno deciso gli stewards

    Gli stewards hanno deciso di punire Max Verstappen con una penalità di 5 secondi sul tempo finale di gara.

    • Perché 5 secondi? In altre situazioni di gara, quanto fatto da Verstappen sarebbe stato punito con una semplice restituzione della posizione a favore di Raikkonen, senza penalità in termini di secondi. Essendo però l’ultimo giro e non essendoci il tempo materiale da parte degli stewards di analizzare tutte le varie camere prima della fine della corsa, quello che doveva essere la restituzione della posizione si è trasformato in una penalità di 5 secondi sul tempo complessivo di gara
    • Cosa hanno valtato i giudici. Come abbiamo detto in precedenza, da parte di Raikkonen non vi è stato nessun impedimento alla manovra di Verstappen, in qunato inizialmente aveva diritto di traiettoria e perché successivamente ha lasciato lo spazio necessario per completare il sorpasso senza spingerlo fuori pista. Per quanto riguarda Max si è valutata la volontarietà del taglio di pista e il fatto che sia andato oltre i limiti della stessa con tutte e quattro le ruote. Se fosse rimasto con due pneumatici sulla pista, infatti, il sorpasso sarebbe stato giudicato regolare. Caso contrario ha visto Verstappen uscire completamente fuori da quelli che sono i limiti della pista, avvantagiandosi della situazione per riuscire a sorpassare Raikkonen.

    Una situazione simile l’abbiamo vissuta qualche anno fa, in Abu Dhabi 2012. Sebastian Vettel, nel corso della sua rimonta, andò oltre i limite della pista con tutte e quattro le ruote, traendone vantaggio. Cosa che, pochi metri dopo, gli permise di superare la Lotus di Grosjean con la quale era in lotta. In quel caso venne detto a Sebastian di restituire la posizione a Romain. La decisione presa domenica scorsa sarebbe stata identica a quella presa ad Abu Dhabi – considerando anche il taglio di Verstappen è stato ben più evidente e redditizzio -, con la sola differenza che, come abbiamo detto in precedenza, questa si è trasformata in 5 secondi di penalità per mancanza di tempo.

    In conclusione ci sentiamo di dire che quella presa dagli steward sia stata la decisione giusta, in quanto Verstappen, tagliando la pista, ne ha tratto un vantaggio importante rispetto al proprio rivale.

    Gli altri episodi

    Nel posto gara si è accesa una discussione anche su altri episodi simili/dissimili accauduti nel corso del fine settimana che avrebbero potuto scagionare Verstappen, facendo riferimento alla “coerenza” e alle decisioni prese per quelle precise situazioni. Analizziamo e cerchiamo di capire perché i giudici di gara hanno deciso di non attuare mosse disciplinari.

    È importante, prima di tutto, fare distinzione tra quello che è tagliare una curva e i track limits. Quando parliamo di track limits solitamente facciamo riferimento ad una situazione in cui il pilota va largo per sfrutare la parte esterna oltre la pista – ormai purtroppo nella maggior parte dei casi in asfalto – in modo da tenere maggior velocità in uscita di curva, guadagnandone in termini velocisti e cronometrici. E in questo caso facciamo riferimento alle situazioni 2. 3 e 4 della foto precedente. Quando ci riferiamo al taglio di pista, interno, parliamo della situazione numero 1 e numero 5 (nella fattispiecie il taglio di Verstappen in gara).

    Per quanto riguarda i track limits, è bene sapere che nel corso della classica riuonione dei piloti tenutatasi il venerdì pomeriggio, il direttore di gara Charlie Whiting aveva discusso riguardo a situazioni del genere. Per la FIA, su questa pista, uscire fuori dai track limits non parta vantaggi, per questo si è deciso di non punirli nel corso del weekend. Motivo per il quale la situazione 2, e 4 sono rimaste impunite. Nello specifico la situazione 2 è avvenuta durante la qualifica, mentre la 4 è la partenza di Sebastian Vettel. Oltre alla motivazione data dalla FIA sul non-guadagano, ricordiamo che in situazioni in cui la FIA ha interpretato l’andare oltre i track limits come un guadagano, solitamente ad ogni pilota vengono dati 3 jolly per gara, ovvero 3 situazioni in cui può andare oltre i limiti della pista senza essere sanzionato: alla quarta infrazione, però, scatta la penalità (situazione applicata al Gp di Russia l’anno scorso, dove Fernando Alonso andò in penalità per questa motivazione). Motivazione sufficiente a comprendere come le accuse nella partenza di Vettel cadano velocemente. Per quanto riguarda la situazione 3, vediamo Bottas portato fuori pista da Ricciardo, quindi non vi è la volontà del finlandese nell’andare oltre i track limits, motivo per il quale si è giustamente deciso di non sanzionare.

    Spostandoci sulla situazione 1 che è la più pertinente al nostro caso, effettivamente è molto simile a quanto accaduto a Verstappen. Vi è, però, una sostanziale differenza: Sainz non è riuscito a superare la Force India come conseguenza del taglio, mentre Max è riuscito a sopravanzare Raikkonen. Oltretutto il pilota della Renault dopo il taglio ha alzato il piede. L’ideale in situazioni come queste, sarebbe quello di dare un avvertimento al pilota che, in caso, si ripeta la stessa infrazione, possa portare ad una penalità. Per questo, anche nel suddetto caso, ci sembra corretto non dare nessuna penalità.

    2017 F1 raikkonen usa verstappen
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    Gianluca D'Alessandro | Giovane appassionato di tecnologia e di sport, in particolare di Formula 1. Cresciuto passando la domenica pomeriggio a guardare Schumi in TV a vincere i mondiali sulla Rossa! | Twitter: @Gianludale27

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