Domenica ad Abu Dhabi si chiuderà il Mondiale 2017 con il 20° Gran Premio della stagione sul circuito di Yas Marina. Le caratteristiche miste del tracciato spingeranno i team a prediligere un set-up di compromesso, sebbene le numerose curve, con accelerazioni e frenate frequenti, potranno favorire le scuderie con il telaio migliore. Il degrado gomme dovrebbe essere contenuto, per questo Pirelli mette a disposizione dei team le mescole più morbide: soft(gialla), supersoft(rossa) ed ultrasoft(viola).
Tra i piloti di vertice Lewis Hamilton è l’unico ad aver scelto due gomme soft, mentre Daniel Ricciardo e i due ferraristi avranno un set di ultrasoft in più degli altri. Particolare la scelta Renault che punta forte sulla gomma rossa, con 4 set per pilota, al contrario di Stroll sulla Williams, unico ad avere una sola supersoft per l’intero weekend. Nell’edizione del 2016 la maggior parte dei piloti effettuò due pit-stop, ma è possibile che quest’anno un’unica sosta consenta di completare la gara. Con una strategia quasi obbligata e poche possibilità di sorpasso in pista, una buona qualifica sarà cruciale per ambire alla vittoria e per entrare in zona punti. Con entrambi i Mondiali assegnati, la lotta per il 6° posto nella Classifica Costruttori, che coinvolge Toro Rosso(53), Renault(49) e Haas(47), sarà uno dei temi più importanti del weekend, soprattutto per quanto riguarda le casse dei team. Se per Renault i soldi non dovrebbero rappresentare un problema nella progettazione della vettura del prossimo anno, per Toro Rosso ed Haas i milioni in entrata legati alla posizione finale nel Mondiale possono fare la differenza nel budget per il 2018. In oltre, vale la pena ricordare la peculiarità del GP di Abu Dhabi che partirà nel tardo pomeriggio per poi concludersi in serata, con un notevole abbassamento della temperatura durante la gara che potrebbe modificare in corsa le prestazioni delle vetture.
MERCEDES ad Abu Dhabi: 3 vittorie / 3 pole / 6 podi
Nelle tre edizioni in era power-unit non hanno avuto rivali su questa pista: 3 prime file complete, 3 vittorie e 2 doppiette (sarebbero 3 senza i problemi riscontrati da Nico Rosberg nel 2014). Quest’anno però in Mercedes devono sudarsi ogni vittoria e dominare a Yas Marina non sembra così scontato. Lewis Hamilton, come già successe nel 2015, sembra aver staccato la spina dopo la conquista aritmetica del Mondiale, ma non vorrà concedere una vittoria facile ai rivali mostrandosi vulnerabile. L’inglese sta raccogliendo numeri da record in carriera e sembra intenzionato a continuare. Se la W08 si troverà a suo agio ad Abu Dhabi sia la Pole Position che la prima posizione alla bandiera a scacchi potrebbero vedere come protagonista il numero 44. Per quanto riguarda Valtteri Bottas l’obiettivo del 2° posto in Classifica sembra ormai sfumato, ma i due piazzamenti a podio nelle ultime uscite fanno ben sperare in ottica 2018. Il compito del finlandese era chiaro fin da inizio stagione (togliere punti a Vettel) e presumibilmente resterà il medesimo anche per il prossimo anno.
FERRARI ad Abu Dhabi: 0 vittorie / 0 pole / 4 podi
È inusuale per il team di Maranello presentarsi su un circuito dove non ha mai ottenuto una vittoria e sicuramente in Ferrari vorranno porvi rimedio. Al contrario della scuderia, Sebastian Vettel ha ottenuto grandi risultati ad Abu Dhabi con 3 vittorie, 2 pole e 5 podi. Il tedesco è tornato a vincere in Brasile dopo un’astinenza che durava da fine luglio quando trionfò in Ungheria, ma il successo di Interlagos non sembra bastare per riaffermare la superiorità del Cavallino. Se vuole mandare un segnale ad Hamilton in vista del 2018, Vettel deve confermarsi in prima fila senza accontentarsi del podio in gara. La SF70-H dovrebbe sposarsi bene col circuito e se nella lotta per le prime posizioni si dovesse confermare anche Kimi Raikkonen (3 podi consecutivi) potrebbe essere un’ottima conclusione di una stagione tutto sommato positiva. Un 2017 che ha visto la Ferrari tornare alla vittoria e ha ricordato che il potenziale per conquistare i titoli non basta per ottenere successi.
RED BULL ad Abu Dhabi: 3 vittorie / 3 pole / 6 podi
Il telaio dovrebbe favorire la RB13 nel primo e nel terzo settore, molto tecnici, mentre nel secondo, caratterizzato da due rettilinei, potrebbe patire la mancanza di potenza, in ogni caso entrambi i piloti sono intenzionati a lottare per conquistare l’ultima vittoria stagionale. Come per la maggior parte dei team, anche per Red Bull in questo weekend non sarà necessario gestire la mappatura dei motori, potendo spremere al massimo le power-unit in cerca del risultato migliore e, dalle parole rilasciate in settimana, Daniel Ricciardo sembra fiducioso nel poter raggiungere il compagno a quota due vittorie in Campionato. L’australiano viene da una serie di gare sfortunate, con due ritiri e un incidente di cui non è responsabile, ottenere un podio questo fine settimana potrebbe sicuramente aiutarlo ad affrontare serenamente la pausa invernale. Max Verstappen è il pilota che ha ottenuto più punti nelle ultime 5 gare (90), candidandosi come terzo incomodo nella lotta al Titolo fra Hamilton e Vettel per il 2018. Il talento del giovane olandese ormai è evidente, quello che sorprende è la velocità con la quale è maturato in questo anno inizialmente ricco di delusioni. Sapendo di non essere responsabile degli scarsi risultati dei primi mesi del 2017, Verstappen ha saputo aspettare il suo momento e nella seconda metà di stagione ha dato il meglio, vincendo due gare in cui è stato assoluto dominatore. Non partiranno da favoriti, ma per la Red Bull la vittoria è più che alla portata.
GLI ALTRI
In Force India dovranno aspettare qualche altro giorno per potersi rilassare riguardo alla questione piloti. In Brasile, per la prima volta in carriera, Esteban Ocon ha concluso anzitempo la sua gara, fermando a 27 la striscia di GP senza ritiri ma aritmeticamente la Classifica gli permette ancora di puntare al 7° posto di Sergio Perez, avanti di 11 punti. Il giovane francese ha già dimostrato di essere estremamente affidabile e dal futuro promettente, fatto che sembra innervosire sempre di più il compagno di squadra. Da una coppia di piloti accesa dalla competizione, ad una ben più equilibrata ma destinata a sciogliersi. Felipe Massa ha annunciato il suo ritiro (forzato) dalla F1, dopo un anno passato da supplente di Lance Stroll, il quale però rischia di concludere il sua Mondiale da Rookie davanti ad un “quasi” Campione del Mondo. Il canadese ha inizialmente deluso, ma è stato capace di migliorare e la Classifica sarà il miglior biglietto da visita per il 2018. Guardando al futuro, terminato il weekend di gara, Robert Kubica avrà la possibilità di confrontarsi con una vettura 2017 e se tutto dovesse andare positivamente, a breve dovrebbe esserci l’annuncio della firma del contratto con Williams. Come già detto, per il 6° posto dei Costruttori la lotta è aperta. Al momento Toro Rosso sembra favorita per la posizione che ricopre, ma i risultati più che deludenti delle ultime gare ottenuti da Pierre Gasly e Brendon Hartely fanno pensare che il team di Faenza non riesca a raggiungere la top10 in gara, lasciando la sentenza nelle mani degli altri team. A distanza di 4 punti si trova la Renault, più potente a livello politico/economico e con una coppia di piloti maggiormente competitiva. Carlos Sainz non ha avuto molta fortuna nelle sue prime uscite in giallo, ma potrebbe essere lui a conquistare i punti necessari a scavalcare proprio il suo ex team. In Brasile Nico Hulkenberg è tornato in top10 dopo sei GP senza punti e ad Abu Dhabi negli ultimi tre anni ha ottenuto due settimi posti ed un sesto che fanno ben sperare. Toro Rosso e Renault hanno però un problema comune: il motore. L’inaffidabilità dei motori francesi è ormai una costante, per questo Haas può ancora sperare nel doppio sorpasso. L’incognita nel team americano è rappresentata dai piloti, incostanti e troppo spesso colpevoli di incidenti. Sia Romain Grosjean che Kevin Magnussen arrivano a Yas Marina dopo un deludente GP terminato in fondo allo schieramento, ma sommando i punti ottenuti nelle ultime 5 gare sono nettamente i più quotati per entrare fra i primi dieci. Senza obiettivi di Classifica ma con un progetto per il 2018 in via di sviluppo già da tempo al box McLaren. Ferando Alonso è tornato davanti al compagno in quanto a punti raccolti in stagione, e spera di poter concludere al meglio la collaborazione con Honda. Quella che doveva essere una liberazione per lo spagnolo (il passaggio dal motore Honda al motore Renault) rischia però di trasformarsi in una maledizione. È frustrante per tutto il Circus vedere Alonso intrappolato in vetture che non gli permettono di lottare per il podio e se così dovesse essere anche il prossimo anno chissà che il due volte Campione del Mondo non decida di anticipare il ritiro dalla F1. Stabile sul proprio sedile, indipendentemente dalle qualità della macchina, Stoffel Vandoorne. Il 25enne belga ha retto il ritmo di Alonso e, diversamente dai suoi coetanei, dimostra una maturità che merita maggior possibilità di espressione. A chiudere la griglia la solita Sauber. Il team svizzero non vede l’ora di chiudere questo 2017 deludente sotto ogni punto di vista, per aprire la stagione del riscatto. Nel 2018 arriverà un nuovo pilota (forse due), un motore e tante modifiche al fine di schiodarsi dall’ultimo posto della Classifica. Intanto resta da correre il GP di Abu Dhabi per Pascal Wehrlein e Marcus Ericsson, i quali sembrano destinati all’ennesima gara di sofferenza.