Per la penultima gara della stagione, la Formula 1 sbarca in Brasile, una terra dalle grandi tradizioni motoristiche.
Emerson Fittipaldi, Nelson Piquet, Ayrton Senna, Rubens Barrichello, Felipe Massa e molti altri piloti hanno portato la bandiera verde-oro in giro per tutto il mondo e i piloti brasiliani sono sempre tra i più amati e rispettati sia all’interno del paddock e sia dai tifosi.
Il Gran Premio del Brasile, ormai da molti anni si disputa sul circuito José Carlos Pace vicino a San Paolo, nel quartiere di Interlagos.
Questa pista è stata testimone di finali di stagione pieni di colpi di scena, come quelli del 2007 e del 2008, ma anche nel 2012 fu una delle gare più imprevedibili di tutto il campionato.
Tuttavia i 4,309 km del circuito brasiliano hanno vissuto anche gare leggendarie, come quella vinta da Ayrton Senna nel 1991 dove perse piano piano tutte le marce del suo cambio ad eccezione della sesta e riuscì comunque a vincere la gara.
L’imprevedibilità in questa pista è data da molti fattori, come le 15 curve molto impegnative sia a livello di impostazione sia perché presentano molti saliscendi anche in fase di percorrenza, ma anche il meteo in questo periodo dell’anno risulta molte volte imprevedibile, con scrosci d’acqua che allagano la pista in pochi minuti rendendo le condizioni terribili per i piloti.
Quando però si corre con pista asciutta diventa fondamentale la gestione dello pneumatico. I 71 giri sono una vera e propria prova di resistenza anche per le gomme perché le insidie sono moltissime.
Prima di tutto però ricordiamo che la Pirelli ha deciso di portare le mescole: Supersoft (fascia rossa), Soft (fascia gialla) e Medium (fascia bianca). La gomma “rossa” esordisce per la prima volta su questa pista e per capire il motivo di questa scelta i tecnici della Pirelli ci hanno fornito i 5 parametri, classificati con un valore che va da 1 (minimo) a 5 (massimo), con cui hanno identificato il circuito di Interlagos.
Il primo valore da analizzare è la Deportanza, 4, cioè un valore alto rispetto alla media. Il motivo è dato soprattutto dalla zona centrale del tracciato dove vi sono una serie di curve in successione che richiedono molto carico aerodinamico, ma soprattutto una vettura stabile in fase di percorrenza perché sono quasi tutte curve “in appoggio”.

Stesso valore invece per l’Abrasione e per l’Aderenza dell’asfalto. Questi due parametri sono stati classificati con un punteggio medio, 3 e questo per due motivi ben precisi:
Il circuito in genere viene usato abbastanza durante l’anno e per questo è in grado di gommarsi quasi subito e risulta molto meno scivoloso;
Per l’abrasione invece il valore si è abbassato rispetto allo scorso anno perché la pista è stata riasfaltata e quindi presenta un nuovo manto stradale meno abrasivo.
Le Forze Laterali hanno lo stesso valore della Deportanza e come detto in precedenza questo punteggio alto è dovuto alla presenza di molte curve “in appoggio” dove la gomma è sollecitata lateralmente per alcuni secondi.
Lo Stress generale della gomme invece ha un valore pari a 3 e anche in questo caso ci sono molti fattori dietro a questo punteggio. Prima di tutto le frenate, molte di queste sono in discesa o in salita e questo facilità il bloccaggio; altro fattore importante è la temperatura che può essere estremamente calda, con il rischio di blistering, oppure estremamente fredda e questo comporta un rapidissimo raffreddamento nel rettilineo principale, oltre ad un’escursione termica sul giro non indifferente. Infine anche il carico aerodinamico generato da queste nuove monoposto potrebbe creare qualche problema perché anche qui si aspettano tempi molto più rapidi rispetto al passato e si potrebbe andare sotto l’1:10.
Prima di riportare le parole di Mario Isola, diamo alcuni dati tecnici tra cui le pressioni minime alla partenza che dovranno essere di 22,5 psi sull’anteriore e 20 psi sul posteriore, mentre il camber massimo consentito è di -3,25° sull’anteriore e -2,00° sul posteriore.
Concludiamo con le parole di Mario Isola, responsabile del settore Motorsport della Pirelli, che ci introduce il week-end di gara: “Così come per l’ultima gara in Messico, anche in Brasile abbiamo nominato mescole più morbide di uno step rispetto al 2016, quando venne portata qui la hard. è probabile che questa scelta concorra ad un nuovo record del circuito di Interlagos […] Pianificare bene le soste è fondamentale per cercare di evitare il traffico in pista”.
Ci attende quindi una gara strategica, ma ricca di colpi di scena, con un occhio sempre al meteo, che potrebbe diventare decisivo.