Fernando Alonso in Red Bull, pronto a vincere ancora ed entrare nella storia. Sarebbe stato davvero questo il risultato finale se fosse filato tutto liscio? Dettagli di un matrimonio annunciato, ma che per un particolare non si è realizzato.
Come riporta ElConfidencial.com ci fu molto più di un contatto nel 2009 tra lo spagnolo ed il team austriaco, ma tutto terminò in un nulla di fatto. Il motivo? Uno scontro tra lui e Mateschitz che fece saltare tutto. Anche Ross Brawn tentò di avvicinare l’asturiano per dargli il volante della sua monoposto, campione proprio in quell’anno.
Non solo il 2009: tre anni più tardi altro contatto e altro esito negativo. A rivelarlo è proprio Adrian Newey, nel suo libro “How to build a car“, dove descrive la situazione all’interno del suo team e afferma che “nel 2012 Daniel Ricciardo, promosso dal programma di allenamento per giovani piloti di Helmut Marko, ottenne i suoi primi punti a Melbourne: la squadra aveva già vinto due titoli mondiali ed era in condizione di vincere ancora, ed in RedBull avevamo il fascino per attrarre i piloti migliori”. Anche in questo caso però il matrimonio saltò.
Ad ampliare novità e particolari sulla “questione Alonso” ci ha pensato Christian Horner: “Io e Helmut Marko incontrammo il suo manager alla fine del 2008 per la stagione 2009 e la seguente, offrendogli un contratto di due anni”. Lo spagnolo però era intenzionato a firmare solo per un anno e non si raggiunse un compromesso. In Red Bull si pensava che Fernando Alonso avesse già un contratto con la Ferrari per il 2009. L’accordo, secondo il sito spagnolo, prevedeva l’arrivo a Maranello dell’asturiano nel momento in cui si sarebbe liberato un posto, come del resto accadde.
Horner ha parlato anche di un coinvolgimento di Flavio Briatore il quale spingeva affinché lo spagnolo continuasse a correre con la Renault, mentre sempre il britannico ha confermato l’offerta ricevuta nel 2009 in Red Bull dall’entourage di Nando a campionato in corso perché si pensava che con la monoposto austriaca potesse poi risultare vincente.
Un accordo dunque più volte annunciato ma mai messo per iscritto: a giudicare dai successi di Sebastian Vettel con il team di Milton Keynes, la bacheca di Alonso oggi sarebbe ricca di trofei e, probabilmente, avrebbe conferito il giusto merito ad uno dei migliori piloti del mondo che però non ha raccolto quanto meritato.
Storia di una stretta di mano mai avvenuta.