Obrigado 2.0: un grazie a Felipe Massa | #F1aFavola
Non si dica che il giro di pista dello scorso anno sia stato un bluff. Erano lacrime vere quelle di Felipe Massa, nel suo Interlagos a due passi dalla sua San Paolo. Bandiere verdeoro, facce tristi, onori del paddock e clima da ultimo giorno: un ritiro coi fiocchi, se non fosse stato per il dietrofront offerto dalla Williams. Oggi siamo di nuovo qui, ancora per dire grazie, sperando di ricreare il tutto come se nulla fosse accaduto lo scorso anno.
Difficile sintetizzare in poche righe chi è stato Felipe Massa per me. Insieme a Kimi Raikkonen è stato il primo vero pilota che ho vissuto da ferrarista, dal suo arrivo in Rosso fino alla sostituzione. L’ho sempre inquadrato come eterno gregario, nono perché non fosse in grado di occupare un posto di leader, ma semplicemente per il suo eterno sguardo appassionato, tipico di chi si trova lì non perché sta facendo il suo lavoro ma per correre dietro, ed insieme, ad una passione che ne ha scandito anni ed esperienze.
Una gioia infinita durata trentotto secondi. Questo il piccolo grande traguardo realizzato dal paulista in Ferrari. Una festa interrotta sul più bello, anzi rovinata, fino a cancellarne l’essenza più pura. Era il 2008, su quel circuito che sa tanto di casa, dove risuona l’hino nacional brasileiro. Lì, dove un anno prima Kimi si laureava campione del mondo, il primo nell’era post Schumacher. Dal sogno di rivivere quei momenti all’incubo di averli raggiunti e poi esserne privati.
Dall’incubo al nero più totale. Budapest 2009, qualifiche. L’impatto con la molla staccatasi dalla Brawn GP di Rubens Barrichello, connazionale dal passato in rosso. L’auto che viaggia, priva di ogni controllo, contro le barriere. La tanta paura prima e la realtà dei fatti poi confermano tutti i timori: per rivederlo al volante passeranno otto mesi. Un calvario che chiude così due anni maledetti, iniziati con il disastro di Singapore 2008, quando nella corsia box andò tutto storto.
Per i tifosi più puri, quelli che riescono a comprendere la realtà delle cose filtrando le apparenze, ciò che resta di Felipe Massa è l’immagine del pilota vero. Impossibile da abbattere, anche nei momenti più difficili. Perché ciò che muove concentrazione e forza al volante è la passione, quella vera. Non un talento di quelli esplosivi, capace di risolvere situazioni intricate con mezze manovre. Ma uno di quelli da garanzie, da livello costante e duraturo. Nessun colpo di classe ma una classe innata e limpida.
Grazie Felipe per quanto hai dato a me e a questo sport. Obrigado. #F1aFavola