Conclusa la stagione di Formula 1 del 2017, è tempo di fare bilanci e la Pirelli ha rilasciato un interessantissimo comunicato stampa dove ha riassunto con i numeri tutto il campionato appena disputato.
La stagione dello stravolgimento regolamentare è stata affrontata in maniera perfetta dalla Pirelli che ha creato degli pneumatici ideali per ogni pista, con basso degrado e con livelli di performance ottimali per la durata dei vari Gran Premi che hanno consentito ai piloti di poter spingere per tutte le gare, giro dopo giro.
Gli pneumatici forniti in totale dalla Pirelli sono stati 38.788, di cui 33.520 forniti durante i week-end di gara, mentre i restanti 5.268 sono stati utilizzati nei test pre-stagionali e nei test svolti durante la stagione.
25.572 sono gli pneumatici da asciutto forniti alle squadre di cui soltanto 11.532 sono stati effettivamente utilizzati dalle monoposto, ma la casa milanese con la “P lunga” ha recuperato e riciclato tutti quanti gli pneumatici forniti.
Le gomme “P-zero”, considerando soltanto i Gran Premi, hanno percorso un totale di 102.856 km dove hanno sopportato ogni tipo di condizione, dai 14°C del Gran Premio di Cina ai 55°C del Gran Premio d’Ungheria, passando per la gara di Monza durata 1 ora 15 minuti e 32 secondi fino al Gran Premio dell’Azerbaijan durato ben 2 ore 3 minuti e 55 secondi.
Per quanto riguarda invece i chilometri percorsi in totale si parla di ben 329.170 km compresi quelli dei test pre-stagionali, mentre non vengono contati i chilometri percorsi con pneumatici prototipo. Considerando invece i chilometri percorsi con le varie mescole notiamo subito che la Hard è stata praticamente inutilizzata anche durante le prove libere e le sessioni di test:
Hard: 1.549 km; Medium: 20.259 km; Soft: 94.893 km; Supersoft: 118.729 km; Ultrasoft: 83.465 km; Intermediate: 7.089 km; Wet: 3.186 km.
È interessante notare che le tre mescole più morbide sono state le più utilizzate in assoluto con una nettissima differenza rispetto alle altre mescole da asciutto. A questo punto è importante fare una breve analisi in cui, confrontando le gomme fornite nei vari Gran Premi tra il 2016 e il 2017, si nota che per ben 9 gare, le mescole fornite nel 2017 sono state di uno step più morbido rispetto al 2016 con la Ultrasoft che ha raddoppiato la sua partecipazione ai Gran Premi (dai 5 del 2016 ai 10 del 2017) e la mescola Hard che invece è stata portata soltanto una volta contro le 5 dello scorso anno.
Fare delle gomme da Formula 1 però non significa soltanto basso degrado e ottima durata, ma lo pneumatico deve consentire anche delle prestazioni eccellenti, un ruolo che le gomme della Pirelli hanno interpretato nel migliore dei modi.
In ben 19 Gran Premi su 20 il miglior tempo in qualifica è stato migliorato, unica eccezione per il Gran Premio di Monza che nelle prove del sabato ha visto un vero e proprio diluvio. In media i tempi sono migliorati di 2,450 secondi. Il miglioramento massimo si è avuto in Belgio con 4,191 secondi, mentre il minimo è stato fatto segnare in Bahrain con 0,724 secondi.
Stesso ragionamento viene applicato ai giri veloci fatti segnare in gara dove in tutti i Gran Premi si è avuto un miglioramento, ma il confronto non può essere fatto con il Gran Premio del Brasile sempre a causa dell’acquazzone del 2016. Il miglioramento medio è stato di 2,698 secondi, ma è impressionante il dato del Gran Premio del Belgio con ben 5,006 secondi di gap tra 2016 e 2017.
Queste nuove gomme hanno consentito a Sebastian Vettel di raggiungere i 362,4 km/h in Messico, mentre Lewis Hamilton ha percorso il Gran Premio di Monza con la media di 243,626 km/h.
Un piccolo difetto in questa stagione è stato il numero di sorpassi decisamente in calo a causa della diminuzione degli spazi di frenata. La Pirelli non ha colpe sotto questo aspetto, perché il numero dei sorpassi in calo è dovuto alle nuove norme regolamentari. Tuttavia in questa stagione si sono visti ben 435 sorpassi, cioè 21,8 di media con il numero massimo in Azerbaijan (42) e il numero minimo in Russia (1). Daniel Ricciardo invece si è confermato come il miglior “Sorpassatore” della griglia visti i 43 sorpassi in totale.
In calo anche il numero di Pit-Stop perché queste nuove gomme hanno consentito ai piloti di fare la maggior parte dei Gran Premi con una singola sosta. Le soste in totale sono state di 533 in cui si contano anche uno stop&go e 6 drive-through, il che vuol dire 26,7 pit-stops di media, cioè una sosta e mezzo per pilota. La gara con il maggior numero di soste è stato il Gran Premio dell’Azerbaijan (41), mentre la gara con meno cambi gomme è stata quella disputata in Austria (18).
Una classifica interessante è quella delle 4 curve che hanno visto un maggiore incremento di velocità tra il 2016 e il 2017. Al primo posto troviamo la Pouhon sul tracciato di SPA-Francorchamps e il curvone Renault in Spagna che hanno visto un incremento di ben 36 km/h, mentre la Copse sul tracciato di Silverstone e la Campsa sempre sul tracciato della Catalogna hanno visto un incremento di 30 km/h.
Per quanto riguarda invece lo sviluppo degli pneumatici in vista del 2018, la Pirelli ha disputato vari test durante la stagione con i vari team e ha percorso un totale di 14.285 km. Le piste sulle quali si sono svolti i test di sviluppo in vista del 2018 sono state: Abu Dhabi (Emirati Arabi), Barcellona (Spagna), Budapest (Ungheria), Magny-Cours (Francia), Città del Messico (Messico), Paul Ricard (Francia), Sakhir (Bahrain), Silverstone (Gran Bretagna).
Per quanto riguarda i chilometri percorsi possiamo stilare una classifica dei vari team:
Red Bull: 2.637,74 km;
McLaren: 2.350,11km;
Mercedes: 1.974,69 km;
Ferrari: 1.546,12 km;
Renault: 1.210,30 km;
Toro Rosso: 1.200,99 km;
Haas: 995,58 km;
Sauber: 942,58 km;
Williams: 936,67 km;
Force India: 490,66 km.
La Red Bull è stata la più attiva in questi test, mentre sono pochissimi I chilometri percorsi dalla Force India. I team complessivamente hanno testato 198 prototipi, di cui 147 slick, 18 Intermedie e 33 Wet, ma la Pirelli ha fatto sapere di aver avuto alcune difficoltà nello sviluppo della mescola da bagnato.
Per concludere questa analisi è giusto dare spazio alle parole di Mario Isola che in questa stagione ha ricoperto il ruolo di Responsabile del settore Motorsport della casa milanese ed è sempre stato molto interessante ascoltare le sue analisi sui vari week-end di gara.
“Da una stagione da record abbiamo numeri da record. La Formula 1 ha introdotto nel 2017 regolamenti tecnici rivoluzionari, che hanno portato le monoposto a diventare le più veloci di sempre. Quindi il nostro obiettivo era quello di realizzare i pneumatici più prestazionali di sempre, più larghi del 25% rispetto ai precedenti per far fronte all’incremento dei carichi e delle velocità in curva e che tuttavia permettessero ai piloti di spingere al massimo da inizio a fine di ogni stint. Abbiamo raggiunto questo risultato con i test nel 2016 effettuati con monoposto muletto, non con le vetture da gara che non hanno mai visto i nuovi pneumatici prima dei test prestagionali di Barcellona. Nel corso di quest’anno, la pole position è stata in media 2,450 secondi più veloce rispetto al 2016, mentre il giro veloce in gara è stato in media inferiore di 2,968 secondi. Nonostante l’incremento dei carichi fino al 35-40% nelle curve più veloci, i nostri pneumatici 2017 hanno raggiunto tutti gli obiettivi prefissati a inizio stagione, con un ottimo livello di affidabilità e costanza nelle prestazioni. Per il 2018 abbiamo sviluppato un pneumatico ancora più veloce, il Pink hypersoft, e ogni mescola sarà di uno step più morbida rispetto allo scorso anno: in futuro ciò dovrebbe contribuire ad aumentare ancora di più le velocità e lo spettacolo”.