Il presidente ACI, e vice presidente FIA, Angelo Sticchi Damiani, in occasione della premiazione dei campioni 2017, che si è svolta all’Autodromo di Monza nei giorni scorsi, ha voluto ribadire che il futuro del corsa brianzola potrebbe essere a rischio per gli anni a venire, a causa di dispute politiche.
Venerdì 19 gennaio 2018, presso l’Autodromo Internazionale di Monza si è tenuta la cerimonia ufficiale di premiazione organizzata dall’Automobile Club d’Italia, per l’assegnazione dei premi a tutti i campioni italiani della stagione sportiva 2017, oltre ai riconoscimenti a piloti e personaggi che hanno tenuto alto il nome dell’automobilismo tricolore nel mondo.
Alla presenza di personalità del mondo del Motorsport, ma anche istituzionali e politiche “il padrone di casa” Angelo Sticchi Damiani, Presidente ACI Italia, ha voluto ribadire che il futuro del Gran Premio d’Italia per il prossimo decennio non è affatto al sicuro.
Dopo un’estenuante trattativa durata mesi, che ha visto coinvolti da una parte la Federazione Internazionale guidata da Bernie Ecclestone, e dall’altra la SIAS, società che gestisce l’Autodromo, nonché la Regione Lombardia e il Governo, Monza si è assicurato il Gran Premio di Italia fino al 2019.
Quanto messo in campo, e soprattutto sul piatto, da tutti questi soggetti, potrebbe però non essere sufficiente per garantire la corsa brianzola per il prossimo decennio.
L’allarme è stato lanciato dallo stesso Sticchi Damiani, che ha voluto puntare il dito in primis contro le istituzioni. Infatti, come già spesso accaduto in passato, il futuro dell’Autodromo di Monza sembra legato più a questioni politiche e diplomatiche, piuttosto che sportive. “Noi andiamo avanti seriamente, ma non si tocchi l’ACI e i suoi bilanci”, ha tuonato il presidente ACI. “Useremo le nostre casse e i ricavi del PRA per mantenere gli impegni, se rimangono le condizioni dette al tempo, viceversa è troppo dura, con gli interlocutori di lingua inglese; senza i supporti del caso diremo forse di averci provato.. Senza riuscire”.
Il cambio di proprietà della Formula 1, e la perdita della visibilità televisiva a seguito della rinuncia della RAI, avranno sicuramente un peso negativo sul futuro del tempio della velocità: “Liberty Media non ha gli stessi equilibri e metri di misura di Bernie”, ha messo in guardia Sticchi Damiani, “e noi senza diretta Rai visibile a tutti perdiamo inoltre molta attrattività, per cui è davvero dura pensando anche al centenario del 2022, con certi lavori di ristrutturazione da mettere in opera”.
In vista delle prossime elezioni a Marzo, il Presidente ACI ha voluto avvertire chi arriverà a governare, chiarendo quali possono essere i rischi finanziari, se venissero cambiate le regole. In particolar modo Sticchi Damiani ha rivolto un invito a non avere intralci da normative, che mettano in dubbio quanto invece favorito dalle precedenti in vigore, nei confronti di un ente, come l’Automobile Club d’Italia, che da solo deve sostenere il G.P. d’Italia a Monza, e gestire il motorismo sportivo e quello generale.
Il rischio, ancora una volta, è quello che il futuro dell’Autodromo di Monza e del Gran Premio d’Italia dipendano dagli scenari politici che andranno a configurarsi di qui a breve. Vedremo quindi quali saranno le priorità del nuovo governo, e quale sarà la sua voglia di investire sul Motorsport italiano.
Noi appassionati italiani siamo abituati a soffrire e ad aspettare gli eventi futuri.