La nuova proprietà di Liberty Media, subentrata ormai da un anno a questa parte alla precedente gestione targata CVC e Bernie Ecclestone, sta scommettendo molto sullo sviluppo verso le piattaforme digitali della Formula 1. Un percorso mai battuto dalla Formula 1 nell’era Ecclestone, non essendo ritenuto in grado di generare profitti consistenti.
Dopo le notizie trapelate negli ultimi mesi circa il lancio di un nuovo servizio streaming, la FOM ha ormai confermato che la nuova dedicata piattaforma è pronta per essere offerta ai consumatori. Di sicuro una valida alternativa alle pay-tv che stanno ormai acquisendo i diritti a scapito delle televisioni nazionali, se non fosse che l’offerta streaming sarà, almeno per l’inizio, limitata solamente ad alcuni paesi.
Proprio in Italia è arrivata la conferma che la Rai non trasmetterà più la Formula 1 in chiaro dalla prossima stagione, dopo aver presentato un’offerta non in linea con le richieste di Liberty Media. Un problema analogo a quello vissuto in altri paesi, dove le pay-tv dispongono di ingenti risorse da destinare ai diritti televisivi e alle produzioni.
Bernie Ecclestone era stato il primo a intravedere le potenzialità di guadagno generate dalle pay-tv. La sua strategia in tema di diritti verrà dunque condivisa anche dagli eredi alla gestione della Formula 1. Proprio a proposito della sensibile riduzione degli eventi di Formula 1 che saranno visibili in chiaro è intervenuto il Direttore Commerciale della Formula 1 Sean Bratches: “La televisione in chiaro significa accessibilità, ma è la pay-tv a garantire un guadagno. Idealmente, il 25-30% delle gare dovrebbe essere libero e il resto a pagamento. Funziona in Francia e in altri paesi, ma ce ne sono alcuni in cui non è ancora il momento di passare a questo modello.”
In Italia sembra che SKY possa decidere di trasmettere una parte delle gare in chiaro tramite il canale TV8. Resta ancora da capire se la FOM sceglierà di trasmettere live i test che si terranno tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo sul circuito di Barcellona, unitamente alle sessioni di prove durante la stagione.
Ritornando al servizio in streaming che verrà lanciato a partire da questa stagione, i paesi in cui il servizio sarà disponibile inizialmente sono Stati Uniti, Germania, Francia, Olanda e Messico. Da annunci più recenti si può desumere che alla lista andranno aggiunti anche i paesi dell’America Latina e la Spagna. La piattaforma, che ingloberà anche una parte di contenuti non live e sempre accessibili all’utente, dovrà certamente avere un costo accessibile per proporsi come valida alternativa alle pay-tv. Per quanto riguarda i commentatori ufficiali che verranno scelti dalla FOM, non ci sono ancora conferme circa l’impiego di Will Buxton.
Come confermato dallo stesso Bratches, “Il rilancio della nostra piattaforma digitale è pianificato.” L’entrata in scena della piattaforma streaming, che trasmetterà anche le categorie cadette (Formula 2 & GP3), assolverà anche il compito di rendere le gare di Formula 1 delle vere e proprie esperienze interattive, con una maggiore quantità di dati che verranno forniti ai fan per poter comprendere al meglio le dinamiche delle varie sessioni.
Attendiamo quindi di conoscere le molteplici modalità di offerta della piattaforma streaming e di avere i primi numeri circa il suo impiego. La diffusione attraverso Internet e i nuovi media digitali rappresenta un importante progresso e opportunità per la Formula 1, che al contrario di altri sport non ha approfittato della rivoluzione digitale per attrarre un target di giovani tra i propri fan.