La prima volta che avevamo visto la Haas era stato il 14 febbraio con alcune foto postate sui profili ufficiali. Non c’era stata quindi una vera e propria presentazione, ma appena il team americano è arrivato a Barcellona, dove si terranno i test pre-stagionali, è stato rilasciato un comunicato stampa ufficiale e la VF-18 ha percorso i primi chilometri sul suolo catalano.
Le foto ufficiali arriveranno soltanto lunedì mattina presto poiché è stato organizzato un servizio fotografico prima dell’inizio dei test.
Tuttavia visto che adesso sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali, possiamo fare una prima analisi tecnica e sentire il pensiero dei piloti e di Gunther Steiner in vista della nuova stagione.
Utilizzando le immagini della presentazione partiamo con la nostra analisi vedendo le novità della vettura.
La prima cosa che salta subito all’occhio è che la VF-18 è un’evoluzione della vettura precedente con molti particolari riconducibili alla SF70-H.
Iniziando dalla parte anteriore si nota che il musetto è stato “snellito” e allungato, ma è l’alettone la parte più interessante:
È composto da ben 6 “gradini”, ma nella parte evidenziata in verde ne viene aggiunto uno in più e in prossimità della bandella laterale questi profili tendono ad incurvarsi. Interessanti anche i flap frontali che si trovano su piani diversi con addirittura una parte superiore (1) e una inferiore (2), mentre in arancione si evidenzia un allungamento del piano dell’alettone.
Tuttavia è la zona centrale dove si rileva il maggior numero di novità con alcuni particolari interessanti:
Prima di tutto le bocche d’ingresso dell’aria sono state ristrette e spostate molto più in alto rispetto a quelle della VF-17 e in più sono state aggiunte delle alette nella zona davanti al pilota, ma la vera novità sono i bargeboards.
La freccia verde indica un bargeboard decisamente più pronunciato e diviso in 3 parti, mentre la parte evidenziata in verde è composta da ben 4 profili alari, più quello inferiore collegato direttamente al bargeboard principale. Altro particolare interessante è indicato dalla freccia blu, ovvero una sorta di “collinetta” formata dal bordo del fondo vettura.
Nella parte superiore invece, oltre all’Halo, si notano le “branchie” che si trovano proprio sotto il nome del pilota.
Ma soltanto vedendo la vettura di fronte si nota una forma molto ricercata del fondo vettura:
Ci sono una serie di “alettine” che separano in varie parti il bordo del fondo, ma per adesso non ci sono foto migliori di questo particolare perché nella vista dall’alto sono parzialmente coperte dai bargeboard.
Passando alla parte posteriore della vettura si vede, oltre alla riduzione della pinna e alla scomparsa della T-wing, un forte restringimento della zona “Coca-Cola”, ma è interessante notare come ci siano 4 soffiaggi sul fondo vettura e una piccola ala in prossimità della ruota posteriore posta proprio a pochi millimetri dallo pneumatico il che conferma uno studio molto attendo dei flussi diretti all’ala posteriore della monoposto.
Una vettura molto interessante per alcune novità e sicuramente dopo le foto di lunedì sarà possibile notare meglio alcuni dettagli anche se come ben sappiamo questa è soltanto la prima forma che la VF-18 ha assunto perché già da questi primi test saranno introdotti alcuni componenti che verranno provati in vista del Campionato Mondiale che sta per iniziare.
Tuttavia possiamo farci un’idea di come la Haas svilupperà questa vettura grazie al comunicato stampa che avevamo accennato all’inizio di questo post.
Il comunicato rilasciato direttamente dalla Haas è composto da domande rivolte a Gunther Steiner, Romain Grosjean e Kevin Magnussen che parlano di questi test e delle aspettative sulla nuova vettura.
Partiamo con il team manager della Haas e riportiamo le domande più importanti.
Dal momento in cui la vettura è scesa in pista per il filming day fino alla prima e alla seconda settimana di test che cosa controllerete e, nello specifico, su che cosa lavorerete?
“All’inizio devi trovare il bilanciamento della vettura. Impari come trovare il bilanciamento che mette i piloti a proprio agio con la macchina. Poi lavori sull’affidabilità. Sembra abbastanza ovvio, ma quando hai l’affidabilità impari molto e riesci a fare molto lavoro”.
Quali sono le aspettative sui test di quest’anno?
“La aspettative sono spesso le stesse. Noi vogliamo girare quanto possibile e imparare il più possibile. Adesso abbiamo molte persone che lavorano in azienda e che possono analizzare i dati. Negli anni passati, questa era un’area dove eravamo leggermente indietro. Stiamo crescendo, siamo leggermente migliori e miglioriamo allo stesso tempo. Avendo molte persone, ci possiamo presentare più preparati per la prima gara”.
Puoi comparare la costruzione della vettura di quest’anno con quella dell’anno scorso e che cosa avete imparato dall’anno scorso che potete applicare quest’anno?
“Abbiamo più confidenza. Il primo anno c’erano molti rischi. Noi non avevamo l’esperienza per sapere che cosa era giusto fare e quindi pianificammo una cera varietà di eventualità e dovevamo rifornirle tutte, anche se non era necessario. Adesso sappiamo come vanno le cose, quindi ci concentriamo solo sui processi che ci danno i risultati che desideriamo. Questa è una grande cosa che fai con il tempo quindi il prossimo anno saremo migliori”.
Quando i test saranno finiti a che punto vorresti essere?
“Spero di avere l’affidabilità e spero che non avremo troppi problemi. Questo spesso ti aiuta e ti da confidenza per affrontare le gare. Quest’anno abbiamo soltanto 3 motori, quindi in sostanza ogni motore alla fine deve avere una media di 7 gare, il che è molto esigente. Perciò dobbiamo raccogliere quanti più dati possibili poi potremo analizzarli e iniziare a prepararci per la prima gara”.
Dopo il team principal è il turno di Romain Grosjean che è il pilota su cui la Haas ha scommesso fin dal primo anno:
Haas F1 Team è stata la prima a svelare la sua vettura del 2018. Che cosa ne pensi del suo aspetto e quali sono le tue aspettative su questa vettura?
“Il suo aspetto è bello. Mi piacciono i colori. Mi piace il fatto che siamo tornati su qualcosa di leggermente simile a quello che avevamo nel 2016, che rappresenta molto bene l’identità della Haas Automation. La vettura in se stessa segue la stessa filosofia. Il suo aspetto è molto simile allo scorso anno in molte parti, ma c’e molto più lavoro dietro le scene. Ogni cosa è molto ben preparata ed io non vedo l’ora di uscire con la vettura e guidarla”.
Quando i test saranno finiti, dove vorresti essere?
“Idealmente, a un secondo dalla vettura più veloce in pista. Tuttavia penso che questi test siano leggermente falsati, non puoi sapere che cosa gli altri stanno facendo con il carburante e con le gomme. In genere ci facciamo un’idea di dove potremmo trovarci sulla griglia. Io voglio trovarmi bene con la nuova vettura e voglio sapere dove possiamo migliorarla. Voglio un buon setup già a Melbourne”.
Infine sono riportate anche le domande fatte a Kevin Magnussen, al suo secondo anno con il team americano:
Haas F1 Team è stata la prima a svelare la sua vettura del 2018. Che cosa ne pensi del suo aspetto e quali sono le tue aspettative su questa vettura?
“Penso che il suo aspetto sia bello. Ci sono alcune piccole novità sulla vettura. Le mie aspettative sono che miglioreremo. Noi non dobbiamo migliorare soltanto noi stessi, ma migliorare anche la nostra competitività. Sono curioso di vedere se ci siamo riusciti. Ho delle sensazioni molto positive”.
È il tuo secondo anno in Haas F1 Team e il tuo secondo anno Romain Grosjean come compagno di scuderia. Come può essere d’aiuto avere questa continuità con Haas F1 Team per maturare?
“È fantastico. È la prima volta, in tutte le serie in cui ho gareggiato, che mi trovo per il secondo anno consecutivo in uno stesso team. C’è un buon feeling per questa seconda stagione, conosco tutti e ho contribuito allo sviluppo della vettura. Non vedo l’ora di iniziare”.
Giunti al terzo anno di Formula 1, la Haas è decisa a fare bene, migliorando magari il bottino dello scorso anno di 47 punti e l’ottavo posto nella classifica dedicata ai costruttori.