Dopo Haas, Williams e Red Bull oggi è stata la giornata della presentazione della Sauber C37 e della Renault R.S.18. Con la presentazione della monoposto del team elvetico è iniziata ufficialmente la nuova avventura dell’Alfa Romeo nel mondiale di Formula 1 a fianco della Sauber, dopo oltre 30 anni dalla sua ultima apparizione nel Circus, forte del ruolo di title sponsor della scuderia.
La livrea era già stata presentata nel mese di dicembre, ma l’attesa verso questa nuova partnership fortemente voluta dal presidente della Ferrari Sergio Marchionne, è ricca di aspettative.
La storia del Biscione nel mondiale di F1 è ricco di successi, con quindici monoposto in 112 GP conquistando dieci vittorie e due mondiali, ma anche molte ombre oltre ad un capitolo non scritto, legato a Faenza. Negli anni ’80, da una parte l’Alfa Romeo stava attraversando un periodo di risultati negativi, mentre dall’altra Gian Carlo Minardi si preparava al debutto nel mondiale.
Nel 1984 – come ha rivelato il manager faentino – Minardi presentò un’offerta di 1.800.000.000 di lire al Presidente Massacesi per acquistare la squadra di F1, il quale, dopo un incontro, promise a Minardi una fornitura di motori per la stagione seguente. La prima Minardi F1 – M184 – nasce velocemente intorno all’otto cilindri Alfa e a metà luglio viene presentata, prima di scendere in pista per numerosi sessioni di test con Alessandro Nannini.
Tutto sembrava pronto quando inaspettatamente arriva la doccia fredda. Massacesi comunicò di punto in bianco che l’accordo era saltato. In Brasile ‘85, la Minardi non avrebbe avuto i motori Alfa Romeo. Nonostante la notizia shock, era troppo tardi per tornare indietro. La Minardi F1 doveva partire e la monoposto venne modifica per ospitare il propulsore (vetusto) aspirato Ford-Cosworth.
Minardi: quel matrimonio con Alfa Romeo che non s’ha da fare
[youtube height=”439″ width=”780″]https://www.youtube.com/watch?v=QHh-mXNxFqc[/youtube]