Alonso spinge in alto la McLaren, doppio zero amaro per la Haas
L’alba della F1 ci ha regalato la certezza che quest’anno, alle spalle dei tre top team, assisteremo ad una lotta a dir poco affiatata con molte scuderie che si giocheranno una posta in palio decisamente alta.
Intanto l’Albert Park è stato teatro di un weekend che ha avuto tra i protagonisti la Haas che si è candidata come una delle possibili sorprese per il 2018 anche se ha terminato il proprio weekend di gara con una trentina di giri d’anticipo, inoltre abbiamo assistito ad una ritrovata competitività della McLaren.
Haas
Kevin Magnussen: DNF – Romain Grosjean: DNF
Quelle che dopo le due settimane di test a Barcellona erano soltanto sensazioni, si sono rivelate concretezze non appena le due vetture del team italo-americano sono scese in pista a Melbourne, ma qualcosa durante i pit-stop è andato storto e il sogno di uno storico risultato si è spento pochi metri dopo l’uscita della pit lane.
Sin dal venerdì, Grosjean e Magnussen erano stati molto competitivi, dimostrando di essere perfettamente di avere le carte in regola per piazzarsi entrambi in top 10.
L’obiettivo prefissato da Gunther Steiner al termine degli otto giorni di Catalunya, è stato subito centrato nella prima qualifica della stagione, quando entrambi i piloti sono entrati agilmente in Q3 e non solo, conquistando una strepitosa terza fila in griglia.
Un’altra magia è arrivata poco dopo lo spegnimento dei semafori, quando Kevin Magnussen che scattava dalla quinta casella, ha sorpreso la Red Bull di Max Verstappen, tirandogli una staccata a dir poco estrema in curva uno.
Tutto andato ancora meglio quando nella stessa curva, l’olandese ha perso il controllo della sua RB14 cedendo la quinta posizione a Romain Grosjean.
Ma mentre gli addetti stampa della squadra si preparavano a scrivere comunicati che sarebbero rimasti nelle pagine di storia del team, la situazione ha cominciato a perdere il controllo.
Giro 23, Magnussen viene richiamato ai box ma dopo il pit stop, il danese è costretto a fermare la sua VF18 a bordo pista perchè la gomma posteriore sinistra non è fissata bene. La disperazione del team non è quantificabile, soprattutto quando anche al compagno di scuderia, pochi giri dopo è capitata la stessa sorte, stavolta si trattava della anteriore sinistra.
È una prova di grande maturità il gesto del francese al rientro nel paddock, quando va immediatamente a consolare un meccanico disperato per la non riuscita dei pit stop.
Non è chiara la causa dei problemi, forse si è trattato di problematiche legate alle pistole, forse di difetti alle filettature, Steiner intanto ha fatto sapere che tutto è stato causato dal poco allenamento nei cambi gomme ad inizio weekend, dovuto alla mancanza di pezzi di ricambio delle apposite attrezzature.
In casa Haas rimane di fatto l’amarezza per un gara che avrebbe probabilmente portato un punteggio complessivo a doppia cifra, ciò avrebbe significato anche un buon guadagno economico decisamente utile per l’immediato futuro, forse in chiave sviluppo.
A tutto ciò dobbiamo aggiungere anche l’ammenda di 10 mila dollari per il doppio unsafe release, insomma, psicologicamente è un duro colpo che dovranno prontamente risanare tra due settimane in Bahrain.
McLaren
Fernando Alonso: P5 – Stoffel Vandoorne: P9
L’avvio di stagione della scuderia di Woking, sembra lasciarsi alle spalle il capitolo buio durato tre anni e almeno in questo GP, le tante richieste dello scorso anno di cambio di motorizzazione da parte di Fernando Alonso sembrano aver trovato una solida spiegazione.
Nella prima giornata in pista, entrambi i piloti avevano mostrato un buon livello di competitività piazzandosi in tutte le sessioni di libere nel gruppo dei primi dieci, in qualifica però, ciò non si è concretizzato perfettamente e le due vetture “papaya” non sono riuscite ad entrare in Q3.
Nonostante un non buonissimo undicesimo piazzamento in griglia, Alonso è sceso ottimista dalla sua MCL32, “va bene così” ha commentato lo spagnolo in radio al termine del Q2.
Una delle chiavi di successo del weekend è stato proprio l’atteggiamento da motivatore da parte dello spagnolo che pochi giri dopo il via, ha quasi rimproverato il suo ingegnere per, a parer suo, la poca energia trasmessa nel team radio: “la gara è lunga e stai già perdendo energia!”.
Non male anche il nono posto di Vandoorne che oggi ha spento 26 candeline, l’olandese, dodicesimo in qualifica, giro dopo giro ha mantenuto un passo costante che lo ha portato ad un risultato importante anche per il team, che con i 12 punti complessivi conquistati, conta un bottino che è già più di un terzo di quello dell’intera scorsa stagione.