La compagine di Milton Keynes, spinta dalla power-unit Renault, continua a individuare proprio nella motorizzazione l’unico vero fondamentale che la separa dalla vittoria. Con un rapporto con Renault che è ormai logoro, la Red Bull potrebbe essere prossima a un passaggio ai propulsori Honda nel 2019, scelta che sarebbe tutto fuorché una garanzia per il successo. Nel frattempo, il Team Principal Christian Horner continua a proporre nuove misure per arginare lo strapotere Mercedes in qualifica.
Ritorniamo per un attimo indietro alle qualifiche di Melbourne, episodio che ha spinto il rappresentante della Red Bull a richiedere nuovamente norme più stringenti sulle mappature dei motori. Con un giro in cui ha rifilato ben sette decimi ai più diretti inseguitori, Lewis Hamilton ha siglato la pole position numero 71 nell’era del V6 ibrido per Mercedes. Un dato davvero impressionante se si considera che le qualifiche disputate siano state 80. Da dove provenisse davvero un tale vantaggio cronometrico è stato oggetto di molte discussioni all’interno del paddock. In molti, compresi i piloti Red Bull, hanno fatto riferimento alla cosiddetta ‘party mode’, ovvero una mappatura più aggressiva usata dalla Mercedes nelle fasi finali della qualifica (Q2 e Q3). Questo nonostante una successiva analisi GPS abbia rivelato che il vantaggio di Hamilton nei rettilinei fosse di appena un decimo. Certo è che la Mercedes può permettersi di correre con più carico aerodinamico rispetto agli avversari, forte di una power-unit nettamente superiore.
La mappatura da qualifica è stata coniata in certa misura anche da Ferrari nella passata stagione, mentre i motorizzati Renault non dispongono di alcun surplus di potenza nelle fasi finali della qualifica. Per far convergere le prestazioni delle diverse motorizzazioni, Horner propone di estendere una sorta di regime di parco chiuso anche alle mappature: “Come se ci fosse il regime di parco chiuso quando le vetture partono per le qualifiche. Probabilmente la configurazione del motore dovrebbe essere la stessa dal momento in cui si lascia il garage fino alla fine del gran premio. Il tempo di Lewis è arrivato prevalentemente tra il Q2 e il Q3. Hanno una modalità da qualifica che non è necessario utilizzare nella prima parte delle prove, perché dovrebbero stressare oltremodo il motore?” In questo modo la Mercedes non potrebbe andare “su di manettino” nelle fasi finali delle qualifiche. Secondo il Team Principal della Red Bull un provvedimento simile potrebbe naturalmente ravvivare lo spettacolo e avere più team in lotta per la pole position.
Horner ha concluso il suo intervento parlando delle difficoltà dei motorizzati Renault: “Basta guardare alle velocità di sabato, dove tutti i motorizzati Renault erano raggruppati insieme nonostante le differenze nel carico aerodinamico tra le varie auto”. La Renault dovrà per forza di cose proseguire nella sua lunga rincorsa allo strapotere tecnico della Mercedes: “Ci sono alcuni elementi in cantiere: la Renault non sta divulgando tutto ciò che sta facendo, ma è certamente qualcosa per cui stiamo spingendo”.
Nonostante le parole di Horner, al momento non sono al vaglio modifiche del regolamento riguardanti le mappature da qualifica, quindi si presume che Hamilton e Bottas potranno ancora beneficiare del famigerato ‘party mode’ anche per le prossime qualifiche. Avversari che partono sconfitti, ma non troppo: basti guardare al clamoroso epilogo australiano.