F1, GP Bahrain | Toro Rosso e Pierre Gasly sulla cresta dell’Honda
Ed eccoci qua. Quanti di noi pensavano che questo momento sarebbe inesorabilmente arrivato prima o poi e quanti, invece, credevano che nulla sarebbe cambiato in così poco tempo? Eppure, come già detto, eccoci qua. In Bahrain, già alla seconda tappa del Campionato, la Toro Rosso è riuscita in quello che la McLaren non è riuscita a fare negli ultimi tre anni: arrivare nella top 4 con la Power Unit Honda.
Merito della superba gara del miglior pilota di giornata Pierre Gasly, dell’intero team di Faenza e, perché no, anche della (s)fortuna che ha costretto al ritiro ben tre piloti dei tre top team: Daniel Ricciardo, Max Verstappen e Kimi Raikkonen, rispettivamente in quest’ordine. Tuttavia, ciò non deve ridimensionare l’impresa compiuta dalla Toro Rosso sul circuito di Sakhir. Per Gasly l’ultimo GP è stato una vera e propria vittoria, poiché la monoposto numero 10 al traguardo è stata la prima degli “altri”.
Incolmabile infatti il divario con Ferrari, Mercedes e Red Bull; la Toro Rosso ha ottenuto in Bahrain il massimo a cui si poteva ambire e per di più lo ha fatto arrivando davanti alle due McLaren Renault di Fernando Alonso e Stoffel Vandoorne, rispettivamente in settima e ottava posizione sotto alla bandiera a scacchi. Uno smacco totale gonfiato ancor di più dal team radio finale di Gasly: “Now we can fight”. Un chiaro riferimento al messaggio mandato da Alonso al proprio box sul finire del GP d’Australia che getta ulteriormente benzina sul fuoco su quella che potrebbe diventare la sfida più calda della metà classifica: McLaren contro Toro Rosso ma soprattutto Renault contro Honda.
In Bahrain la Toro Rosso è sembrata molto più performante sul giro secco rispetto alla McLaren ma in gara la sensazione è stata che le due monoposto si siano equivalse. Va sottolineata a tal proposito la strategia del team di Woking che ha provato in tutti i modi a realizzare una sola sosta senza però riuscirci. I piani della Toro Rosso, invece, sono sempre stati impuntati su una strategia più aggressiva a due stint di supersoft, cosa che la McLaren non ha fatto. Sia Alonso e Vandoorne hanno infatti calzato tutte e tre le diverse mescole presenti a Sakhir, con inevitabile perdita di tempo conseguente.
La situazione in Australia fu nettamente diversa. Nel primo GP dell’anno tra le due scuderie non ci fu storia: la McLaren sembrò nettamente più solida sia in qualifica sia in gara. Per questo motivo, è giusto gioire per lo splendido risultato ottenuto, ma la sensazione è che Toro Rosso abbia comunque ancora moltissimo lavoro da fare. Certo, questo quarto posto è decisamente molto incoraggiante ma c’è bisogno di altri piazzamenti del genere per poter davvero combattere.
Scritto da: Rovida Mirko