La crisi di Romain Grosjean, pericoloso in pista e a quota zero nella classifica piloti F1
Il caso Pirelli, nel Gran Premio di Spagna 2018 di Formula 1, ha surriscaldato il clima nel paddock e determinato il trionfo Mercedes sotto la bandiera a scacchi.
Riavvolgendo il nastro, il giro d’apertura è stato caratterizzato da una paurosa carambola che ha visto protagonista Romain Grosjean, che ha coinvolto Nico Hulkenberg (Renault) e Pierre Gasly (Toro Rosso).
Il pilota della Haas è stato punito dalla FIA con tre posizioni di penalità sulla griglia nel prossimo GP di Monaco.
Romain Grosjean, finito largo in curva 2, ha perso il retrotreno della sua Haas ma ha tenuto il piede schiacciato sull’acceleratore nel tentativo di rimettersi in carreggiata, finendo per ritornare a fionda al centro della pista.
Il pilota francese, scattato dalla decima posizione in griglia, non ha calcolato il sopraggiungere di dieci piloti alle sue spalle, che si sono ritrovati in una coltre di fumo e con un grosso ostacolo rotante al centro della curva.
Una manovra a 360° che il numero 8 di casa Haas ha semplicemente definito: “un riflesso umano” paragonandosi, inoltre, a due illustri ex colleghi tedeschi, campioni del mondo, che secondo lui ebbero, in situazioni simili, la stessa capacità di riflesso.
Pare molto azzardato il riferimento a Nico Rosberg che, nella gara decisiva della Malesia nel 2016 fu incolpevolmente toccato in curva 1 dal ferrarista Sebastian Vettel e finì in testa coda all’esterno della traiettoria. Infatti, il 360° del pilota tedesco avvenne, intelligentemente, a gruppo sfilato e senza conseguenze.
Sentir chiamare in causa, infine, il kaiser Michael Schumacher appare quasi un sacrilegio. Nell’episodio di Abu Dhabi, il 7 volte campione tedesco finì in testacoda e non ebbe nemmeno il tempo di girarsi quando fu centrato in pieno dalla Force India di Vitantonio Liuzzi.
Notevole è la memoria storica di Grosjean in materia di crash di colleghi, ma appare poco lucido quando si tratta di parlare del suo errore: “Ho perso la parte posteriore della macchina e ho provato a rimetterla a posto finché ho potuto, ma non ha funzionato. Non penso ci fosse molto altro che avrei potuto fare. Se avessi frenato, l’auto sarebbe scivolata allo stesso modo”.
Errare è umano, ma le sue dichiarazioni non sembrano adeguate a un pilota di 32 anni che, giunto a quota 127 GP in Formula 1, continua ad ambire ad un volante prestigioso. Quanto meno curioso che il pilota, protagonista proprio del video “Dangerous” di David Guetta, possa ancora sognare il rosso Ferrari.
Il Team Haas ha presentato, comunque, ricorso avverso la squalifica, la quale appare proporzionata e giusta per il transalpino. Per Guenther Steiner, Team Principal della Haas, si tratterebbe di una penalità immeritata per il suo pilota, che ha già scontato la sua pena con l’ennesimo “zero” in gara.
Steiner ha dichiarato: “È come dare uno schiaffo a qualcuno che è già in ginocchio. Per me si tratta di un incidente di gara, tutto quello che fai dopo sarà sbagliato, sia che si cerchi di tornare in pista, sia che si cerchi di uscirne in qualche modo”.
Nonostante una vettura competitiva e la motorizzazione Ferrari, la Haas ha perso molte chance di ottenere punti importanti in questo inizio di stagione. I rumors di mercato iniziano a farsi insistenti per la scuderia fondata da Gene Haas, che ha optato per la continuità della coppia Grosjean-Magnussen. Ma dopo questo inizio di stagione disastroso potrebbero cambiare alcuni scenari ed esserci possibilità concrete anche per il giovane italiano Antonio Giovinazzi.