La Red Bull vola a Monaco per il 250° GP della sua storia
Quello che sta per arrivare non potrà mai essere considerato un week-end come tutti gli altri per il circus della Formula 1, impegnato ad affrontare i muretti del Principato di Monaco. E’ altrettanto vero che, in un ambiente così chic e glamour, il Gran Premio di Monaco 2018 sarà un vero e proprio appuntamento con la storia per il team Red Bull.
Proprio domenica infatti, la scuderia anglo-austriaca taglierà il traguardo dei 250 gran premi disputati, e si presenterà a Montecarlo con Daniel Ricciardo e Max Verstappen decisi a lasciare il segno per festeggiare al meglio questo evento.
Sembra passata un’eternità da quando, nel 2005, la Red Bull disputò il suo primo campionato di Formula 1 presentandosi sulla griglia di partenza del Gran Premio d’Australia come erede della Jaguar. Dopo oltre dodici anni nel circus, oggi la Red Bull può vantare un palmarès di tutto rispetto: in quasi 250 GP disputati, la “lattina più veloce del mondo” ha conquistato 56 vittorie nella massima serie automobilistica, ottenendo 58 pole position, 57 giri veloci, 17 doppiette, 150 podi e 4 titoli piloti (tutti con Sebastian Vettel) ed altri 4 costruttori, conseguendoli tutti consecutivamente dal 2010 al 2013.
Una storia decisamente unica nel suo genere, fatta di valori e filosofie che fanno tipicamente parte dell’universo Red Bull:
“E’ incredibile pensare che raggiungeremo i 250 gran premi disputati proprio a Monaco
– ha commentato così il Team Manager Chris Horner – Quando rivedo tutti i nostri successi accumulati in passato, penso e mi auguro sempre di poter rivivere altri di questi 250 gran premi, con le stesse emozioni e le stesse gioie. La Red Bull è un team che ha voluto dare una propria immagine in Formula 1, cercando di rendere questo sport il più interattivo e coinvolgente possibile per i tifosi e gli appassionati”.
In un video rilasciato dal canale ufficiale Youtube del team, anche Daniel Ricciardo ha parlato del suo passato e del suo presente in Red Bull, raccontando le sue sensazioni sul clima che si respira a Milton Keynes: “Quando sono arrivato qui nel 2014, la prima cosa che ho notato erano tutti i trofei in bacheca. In tutte quelle vittorie accumulate, ho avvertito la voglia di vincere di questa squadra, e la determinazione del team nel dare sempre il massimo. Vogliamo essere certamente competitivi, ma cercando di farlo in un modo diverso, più “cool” per chi ci segue. Non abbiamo alcun interesse nel passare come bravi o cattivi ragazzi: vogliamo far divertire in modo sano i nostri fan”.
Inevitabilmente, quando si parla di Red Bull non si possono ignorare gli anni dal 2010 al 2013, che ancora oggi rappresentano il periodo d’oro della squadra anglo-austriaca. Grazie ai quattro titoli piloti consecutivi di Sebastian Vettel, e gli altri quattro costruttori ottenuti con il contributo di Mark Webber, la Red Bull di quel periodo poteva contare su un altro grande elemento di forza, rappresentato dal direttore tecnico Adrian Newey.
“Credo che nessuno di noi avesse mai immaginato – racconta Chris Horner – di aprire un ciclo vincente durato ben quattro anni. Non è stata un’impresa facile, anzi. Ricordo perfettamente che in due mondiali siamo riusciti a portarceli a casa per il rotto della cuffia, soffrendo fino all’ultima gara. Per quanto riguarda Adrian posso solo dire che è stato un onore accoglierlo in squadra il giorno in cui accettò la nostra offerta. Lui voleva ricominciare da un team nuovo, con belle ambizioni e determinato a lasciare il segno in F1. Il suo lavoro e la sua professionalità sono stati gli ingredienti fondamentali di tutte le nostre vittorie”.
A riguardare il passato ed i trionfi del team, la Red Bull entra di diritto nel “Pantheon” dei team più vittoriosi di sempre. Ma la sfida, come tutti, persiste anche nel presente e nel futuro. Oggi, il team, può contare su una coppia di piloti tra le più interessanti dell’intero circus.
“La nostra – spiega Ricciardo – è una coppia di piloti molto affascinante. C’è un giovane talento olandese, di nome Max Verstappen, che ha sempre dimostrato molta grinta ed energia. Siamo due persone opposte: io sono più calmo, mentre lui è una fiamma sempre accesa. Ogni tanto devo tornare indietro negli anni, ritornare ragazzino per comprendere alcuni suoi ragionamenti o atteggiamenti”.
“La nostra filosofia – secondo Horner – è sempre stata quella di far correre e gareggiare liberamente i nostri piloti, a patto che non si mancassero di rispetto. Avendo avuto grandi piloti nel nostro team, occasionalmente sono anche capitati incidenti di percorso, e sono cose che possono sempre capitare quando c’è tanta competizione. Credo, comunque, che tutto ciò faccia bene all’intera Formula 1. Attualmente credo che Max e Daniel, messi insieme, siano la coppia di piloti più forte che la Red Bull abbia mai avuto“.
Nell’immediato futuro del team c’è la soglia dei 250 gran premi da superare, e la pista che accoglierà questo nuovo traguardo sarà quella di Monaco, un circuito in cui la Red Bull ha trionfato tre volte nella sua storia. La quarta, nel 2016, non si concretizzò per un errore nella strategia box, togliendo dalle mani una vittoria che sembrava ormai certa proprio per Ricciardo.
“Ho sempre amato Monaco – ammette il pilota australiano – e sarebbe stupendo festeggiare i 250 GP del team vincendo qui. Ho sempre pensato che questo sia un posto speciale, e credo davvero che un giorno vincerò nel Principato. Ci sono andato molto vicino due anni fa, ma è un giorno che preferisco non ricordare. Anche se dovessi ritirarmi dalla F1 senza aver ottenuto una vittoria a Monaco -conclude Ricciardo con una battuta- farei di tutto per poter tornare indietro nel tempo e prendermi il premio del vincitore”.
“Monaco è la gara più iconica dell’anno, è il gioiello della corona. Vincere qui -a detta di Horner- è incredibilmente speciale”.