Mercedes risponde a Ferrari: analisi e considerazioni dopo il Gp di Spagna
La doppietta conquistata poche ore fa dalla Mercedes nel Gran Premio di Spagna ha certamente un sapore di riscatto per la corazzata anglo-tedesca. Ciò è da ricondurre a come è maturata la vittoria in gara dopo un inizio di stagione alquanto complesso dal punto di vista della performance, in particolare modo per quanto concerne la gestione degli pneumatici. Domenica, con una prestazione che ha spiazzato avversari e addetti ai lavori, il team guidato da Toto Wolff ha certamente saputo approfittare di una pista a lei storicamente amica per riportarsi al comando della classifica costruttori. Non è da meno, nonostante siano trascorse solamente cinque gare, il margine con cui Hamilton guida al momento il campionato piloti (17 punti su Vettel).
La combattuta e atipica qualifica di sabato lasciava presagire una gara dai valori più ravvicinati. Niki Lauda, presidente non esecutivo del team, salutava con molta soddisfazione la ritrovata pole position, arrivata in seguito al digiuno più lungo dall’inizio dell’era ibrida. Il Gran Premio ha poi raccontato una storia diversa rispetto alle recenti gare, con Hamilton che che andava a vincere con relativa facilità dopo aver imposto sin da subito un ritmo insostenibile per la Ferrari di Vettel.
L’epilogo del weekend in terra catalana ha però un duplice significato per la squadra che negli ultimi anni ha fatto incetta di vittorie in Formula 1. Da una parte c’è un team che, come fatto del resto lo scorso anno, dimostra grande capacità di reazione, avendo risposto per la prima volta in modo convincente al guanto di sfida lanciato in modo autorevole da una grande Ferrari. Dall’altra, la squadra è ancora cosciente di avere tra le mani una vettura sensibile, che ha nella gestione delle coperture Pirelli il suo tallone d’Achille. Le particolari condizioni trovate questo weekend, tra cui un battistrada ridotto di 0,4 millimetri dalla Pirelli, possono certamente aver contribuito ad attenuare le difficoltà che in questo inizio di stagione ne avevano rallentato la corsa.
Proprio per i suddetti motivi, dalla stessa Mercedes predicano calma e filtra solamente un cauto ottimismo. Si pensi per esempio ai test pre-stagionali, quando il team impressionava gli avversari con simulazioni di gara estremamente competitive, macinando chilometri senza il minimo problema di affidabilità. I pronostici di stagione equilibrata fatti Toto Wolff nel corso degli stessi test venivano archiviati da alcuni avversari e da molti media come una banale forma di pretattica. Fatta eccezione per l’Australia, dove l’affinità di Hamilton con il circuito e le rispettive difficoltà di messa a punto ideale della Ferrari possono certamente aver giocato una variabile importante nel definire la prestazione della W09, le gare disputate in Bahrein, Cina e Azerbaijan avevano rivelato una realtà ben diversa. La Ferrari, soprattuto sul giro secco, sembrava godere di un vantaggio importante sulla Mercedes.
Solo un Bottas velocissimo e più efficiente del compagno nello sfruttare la finestra di utilizzo degli pneumatici riusciva in effetti ad arginare le difficoltà del team di Brackley. Non fosse stato per la sfortuna di Baku, la Mercedes si ritroverebbe al momento con due piloti apertamente in lotta per la leadership del campionato. A discapito delle paure di Toto Wolff nell’assistere nuovamente a un duello fratricida stile Hamilton-Rosberg, il numero uno del muretto Mercedes ha capito tempo fa che è il team stesso a essere spinto ad un continuo miglioramento se sono entrambi i piloti a performare ad un certo livello. Relegato ancora da certi media al ruolo di comprimario, Bottas non nasconde le sue ambizioni di titolo. La classifica parla però di un ritardo di 37 punti da Hamilton. Con una Formula 1 così sorprendente e variabile di gara in gara, è un risultato non impossibile da ribaltare per un Bottas desideroso di rilanciare le sue quotazioni in ottica mondiale.
Dall’altra parte del box c’è però un pilota che, sino a ieri, è stato solido, ma mai sfavillante, concreto, ma mai realmente a suo agio. L’Hamilton visto sin qui aveva comunque portato sempre a casa il risultato nel corso delle prime quattro gare. Complice il fortunato epilogo di Baku, il campione del mondo in carica si è presentato a Barcellona da leader del mondiale. Il fatto che un Lewis ancora alla ricerca dell’armonia perfetta fosse comunque lì, forte del suo esiguo vantaggio in campionato, sarà sicuramente stato motivo di preoccupazione per i suoi avversari prima dell’arrivo a Barcellona. Proprio perché, quando il pilota della Mercedes trova il feeling, diventa un avversario difficile da battere.
Toto Wolff, forse condizionato anche dalla molta incertezza che aleggia attorno ai reali valori in campo di questo inizio di stagione, è conscio del fatto che Monaco rappresenterà tutt’altra sfida per il suo team: “Oggi penso che siamo andati molto bene, ma dobbiamo stare calmi e umili. Monaco potrebbe essere una storia diversa, su una pista in cui abbiamo sofferto molto in passato. Aspettiamo Monaco perché sarà un altro gioco”.
Siamo appena nel corso del primo tempo della lunga partita mondiale. Trarre conclusioni, anche da parte degli stessi protagonisti in pista, sarebbe azzardato, vista una Formula 1 piena di variabili e con continui sviluppi. Monaco sarà un’altra prova importante ma non decisiva per questo campionato. La Mercedes ha comunque risposto in pista a una Ferrari che è ormai una certezza, nonostante la prestazione incolore di ieri. Vi terremo aggiornati su ogni prossimo capitolo di questa entusiasmante stagione.
GP SPAGNA F1, ORDINE DI ARRIVO 2018 Pos Nr Pilota Team Tempo/Gap 1 44 L. Hamilton Mercedes 1h35m29.972s 2 77 V. Bottas Mercedes + 20"593 3 33 M. Verstappen Red Bull + 26"873 4 05 S. Vettel Ferrari + 27"584 5 03 D. Ricciardo Red Bull + 48"773 6 20 K. Magnussen Haas + 1 giro 7 55 C. Sainz Renault + 1 giro 8 14 F. Alonso McLaren + 1 giro 9 11 S. Perez Force India + 2 giri 10 16 C. Leclerc Sauber + 2 giri 11 18 L. Stroll Williams + 2 giri 12 28 B. Hartley Toro Rosso + 2 giri 13 9 M. Ericsson Sauber + 2 giri 14 35 S. Sirotkin Williams + 3 giri 15 2 S. Vandoorne McLaren Retirato 16 31 E. Ocon Force India Retirato 17 07 K. Raikkonen Ferrari Retirato 18 27 N. Hulkenberg Renault Retirato 19 10 P. Gasly Toro Rosso Retirato 20 08 R. Grosjean Haas Retirato CLASSIFICA PILOTI F1 2018 1 Lewis Hamilton 95 2 Sebastian Vettel 78 3 Valtteri Bottas 58 4 Kimi Raikkonen 48 5 Daniel Ricciardo 47 6 Max Verstappen 33 7 Fernando Alonso 32 8 Nico Hulkenberg 22 9 Kevin Magnussen 19 10 Carlos Sainz 19 11 Sergio Perez 17 12 Pierre Gasly 12 13 Charles Leclerc 9 14 Stoffel Vandoorne 8 15 Lance Stroll 4 16 Marcus Ericsson 2 17 Esteban Ocon 1 18 Brendon Hartley 1 19 Romain Grosjean 0 20 Sergey Sirotkin 0 CLASSIFICA COSTRUTTORI F1 2018 1 Mercedes 153 2 Ferrari 126 3 Red Bull/Renault 80 4 Renault 41 5 McLaren/Renault 40 6 Haas/Ferrari 19 7 Force India/Mercedes 18 8 Toro Rosso/Honda 13 9 Sauber/Ferrari 11 10 Williams/Mercedes 4