La Safety Car F1 rappresenta la vettura con un ruolo più che fondamentale durante un Gran Premio di Formula 1.
Scopriamo insieme chi si trova al volante di questo bolide da più di 500 cavalli: é Bernd Mayländer, pilota automobilistico di nazionalità tedesca, capace di tenere a bada tutte le monoposto in caso di necessità e pericolo in pista.
Abbiamo avuto la fortuna di scambiare quattro chiacchiere con lui durante questo weekend a Monaco e ci ha raccontato qualche curiosità sul suo lavoro.
Bernd ha all’attivo ben 340 Gp in 18 anni di carriera al volante della safety car (senza contare la sua esperienza agonistica); facendo un paragone può dire di aver preso parte a più weekend di gara del recordman Rubens Barrichello, ritiratosi dopo 323 gare disputate.
Scherzando ci dice che l’optional del quale non potrebbe mai fare a meno in auto e’ l’aria condizionata. All’interno dell’abitacolo si raggiungono infatti temperature elevatissime di quasi 50 gradi. “Sarebbe come entrare in una sauna e farvisi chiudere dentro”, ridacchia Bernd prima di addentrarsi in una breve descrizione tecnica del suo mezzo: motore V8 4 cilindri bi-turbo, 585 cavalli, la più potente vettura stradale mai utilizzata per questo ruolo. Stradale, proprio così, anche un “comune mortale” potrebbe acquistare la Mercedes AMG GT R. E proprio perché si tratta di un modello da strada, non possono montare né gomme slick né da pioggia. L’unica differenza riguarda i tipici lampeggianti posti sopra la carrozzeria.
A bordo due monitor dai quali lui ed il suo copilota ricevono diverse informazioni durante la gara, un sistema gps per localizzare la posizione esatta di ciascuna vettura sul tracciato ed anche l’indicazione di quando devono entrare in gioco, momento che viene sempre confermato via radio dalla direzione gara.
Bernd ci rammenta l’importanza di avere un copilota sempre presente al suo fianco, responsabile dei collegamenti radio e delle luci. “E’ necessario che io sia sempre e solo concentrato sulla guida – afferma -. Dietro di me ci sono parecchie auto di Formula 1 e se dovessi fare un errore qui a Monaco per esempio, mi ritrovereste da qualche parte nelle acque del porto”.
Potrà sembrarvi strano ma lui stesso ci conferma che in F1 non ha mai visto sventolare davanti a sé la bandiera a scacchi: “qualora ci fosse in pista la vettura di sicurezza negli ultimi km del Gp, la stessa dovrà rientrare ai box prima della conclusione dell’ultimo giro e sarà la prima monoposto dopo di me a tagliare il traguardo, lasciandomi senza trofei, gloria o riconoscenze extra…”
285 km/h la velocità massima, raggiunta tra l’altro in condizioni di pioggia a Fuji nel 2007, a Monaco invece si raggiungono circa i 200 km/h o poco più. Il punto in cui si mantiene la velocità più bassa è all’uscita dalla chicane delle piscine con i suoi 65 km/h.
Di certo non un compito facile il suo; e pensare che spesso alcuni piloti come Sebastian Vettel o Lewis Hamilton si sono lamentati che andasse troppo piano. Sfidiamo chiunque a mettersi nei suoi panni e ad avere il coraggio di guardare negli specchietti retrovisori senza farsi prendere dal panico.
Chissà se anche oggi la rivedremo in pista!!