Ci avviciniamo all’appuntamento di Montreal con l’incertezza a farla, ancora una volta, da padrona: Monaco ci ha lasciato in eredità la grande vittoria di Daniel Ricciardo e di una Red Bull in palla tra le strette stradine del Principato con una Ferrari vicina ma non abbastanza ed una Mercedes in difficoltà con le gomme.
Tanti i temi della vigilia, a partire proprio dal vincitore dello scorso gran premio che inizierà ad handicap il suo week end, già con la consapevolezza di dover scontare una penalità di almeno dieci posizioni sulla griglia di partenza proprio a causa del problema sull’ MGU-K avuto nell’ultimo GP. Le frecce d’argento, invece, continueranno ad avere problemi con gli pneumatici, visto che la Pirelli ha portato le stesse mescole di Monaco dove la Mercedes soffriva di un elevato surriscaldamento specie con le Hyper Soft; c’è da dire, comunque, che quello situato sull’isola di Notre Dame è un tracciato storicamente favorevole per il team di Stoccarda e, soprattutto, per Lewis Hamilton che, qui, è in possesso di numeri impressionanti.
E in casa Ferrari? Il diktat è tornare alla vittoria: serve come l’ossigeno in questo momento per dare un forte scossone al campionato, un segnale per mettere in allarme la concorrenza. Le parole di Maurizio Arrivabene alla vigilia hanno motivato ancora di più tutta la squadra che ora è decisa e coesa nello sbilanciare un mondiale così equilibrato, a proprio favore; a questo proposito, la Ferrari si presenterà in Canada con un nuovo motore dotato di 10 cavalli di potenza in più rispetto alla vecchia versione, un motivo in più per puntare con prepotenza alla vittoria e per riportare la SF71H al vertice come macchina più competitiva. Finora è stato dimostrato solo a corrente alternata ma, adesso, tutto il team è consapevole che questa si deve trasformare in una regola.
A partire da Sebastian Vettel, deciso a non lasciare nulla agli avversari se si troverà in una situazione a lui favorevole, consapevole che un qualsiasi errore in questa parte nevralgica del campionato può essere fondamentale in negativo ai fini della conquista del mondiale; lo pensa anche Kimi Raikkonen che si sente ancora nella mischia, fiducioso e pronto a racimolare quanti punti possibili. Passare alla politica della regolarità per rimanere sempre lì vicino, per non perdere una speranza iridata, per lui, dura a morire. Inoltre, i due sono ben a conoscenza delle difficoltà Mercedes con le gomme più morbide e del potenziale della propria Ferrari su quelle stesse coperture; insomma, tanti indizi, tante opportunità da non gettare alle ortiche come spesso accaduto nella storia recente della Rossa.
Una vittoria Ferrari a Montreal significherebbe moltissimo, in primis perché permetterebbe di tuffarsi nel tour de force estivo europeo con una buona autostima ed un morale alto, ma anche per interrompere un digiuno di vittorie della casa di Maranello in Canada che dura da ormai 14 anni, dal trionfo di Michael Schumacher con la mirabolante F2004, la cui superiorità tecnica aveva ucciso la concorrenza. Quella superiorità a cui punta Arrivabene per la “sua” SF71H per sbilanciare il campionato; quella vittoria del Kaiser che il suo allievo Vettel punta a replicare. Un’occasione da non sprecare.
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