Doveva essere una festa rossa, e invece il Gran Premio d’Italia 2018 si è trasformato in un capitolo deludente, e molto probabilmente decisivo, della stagione in corso. Nonostante una splendida prima fila interamente conquistata dalle Ferrari, con un ottimo Raikkonen in pole position, la gara ha raccontato una storia completamente diversa, terminata con la terza vittoria consecutiva a Monza di Lewis Hamilton.
Un GP caratterizzato dagli errori targati Ferrari, sia per quanto concerne le strategie che per i fatti veri e propri della pista, con Sebastian Vettel che finisce sul banco degli imputati per un contatto al via proprio con Hamilton.
Il Gran Premio d’Italia è stato dunque un altalenarsi di emozioni contrastanti, e non solo per la sfida mondiale tra Vettel ed Hamilton. Nel Tempio della velocità è andato comunque in scena uno spettacolo degno della pittoresca cornice di pubblico presente sugli spalti di Monza, anche se, nella marea di spettatori, non sono mancati gli ennesimi episodi antisportivi di fischi indirizzati al vincitore della corsa, a dimostrazione di quanto non ci sia limite all’ignoranza.
Un weekend da rivivere per intero, passando nel nostro consueto appuntamento con la Top 5.
1 – Il pauroso incidente di Ericsson
In un venerdì condizionato dal maltempo si apre ufficialmente l’89° edizione del Gran Premio d’Italia. Mentre la prima sessione non vede molta partecipazione in pista, nella seconda sessione, anche grazie ad un asfalto più asciutto, le vetture iniziano a far segnare i primi tempi interessanti. Tra questi c’è anche lo svedese della Sauber-Alfa Romeo Marcus Ericsson. Giunto a piena velocità in fondo al rettilineo del traguardo, Ericsson si appresta ad inserire la propria monoposto alla chicane della prima variante, ma il DRS resta aperto, a causa di un guasto. Come purtroppo accade in questi casi, la Sauber scarta improvvisamente contro le barriere, cappottandosi più di una volta prima di terminare la propria carambola impazzita nella via di fuga.
Fortunatamente, nonostante il grande spavento iniziale, Ericsson esce dal suo abitacolo con le sue gambe, non riportando ferite di rilievo. Dopo il brutto incidente occorso al suo compagno di squadra in Belgio, seppur di diversa natura, le monoposto del campionato 2018 si sono dimostrate, ancora una volta, solide e sicure agli impatti più violenti.
L’INCIDENTE DI ERICSSON IN FP2
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2 – Raikkonen scalda i cuori rossi con la pole, Vettel completa la prima fila
La Ferrari intanto dimostra un ottimo stato di forma, piazzandosi in testa sia nella seconda che nella terza sessione di prove libere. Le Mercedes sono pronte a dare battaglia al “cavallino rampante” anche in qualifica, nel tentativo di conquistare la pole position. Al momento decisivo per l’assegnazione del primo posto in griglia, Vettel strappa la pole provvisoria. Alle sue spalle però riesce a far meglio Kimi Raikkonen, che migliora ulteriormente il tempo del tedesco conquistando la pole position del Gran Premio d’Italia.
L’emozione è fortissima: i tempi dei due piloti Ferrari garantiscono una prima fila completamente rossa, con Raikkonen che torna a partire dal palo per la prima volta dopo il Gran Premio di Monaco 2017, garantendosi quindi la prima pole stagionale e la 18° in carriera. Ma c’è di più:
il finlandese, oltre a stabilire il nuovo record della pista brianzola, sigla anche il nuovo record di media oraria sul giro più alta di sempre. Infatti, grazie ai suoi 263.588 km/h raggiunti con la Williams. “Iceman” supera il precedente primato di Juan Pablo Montoya, che proprio a Monza, nel 2002, aveva realizzato il suo miglior tempo con la media oraria di 259.828 km/h. Il giro più veloce della storia della Formula 1 appartiene ora a Kimi Raikkonen. Una prestazione che fa sciogliere in lacrime anche la moglie Minttu, presente ai box.
LA POLE PIU’ VELOCE DELLA STORIA E’ DI KIMI
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3 – Vettel si tocca con Hamilton: il sogno rosso inizia a frantumarsi
Dopo le forti emozioni provate in qualifica, la Ferrari si presenta carica di motivazioni per regalare una vittoria in casa di fronte al proprio pubblico. Una volta terminata l’esecuzione dell’inno nazionale, cantato da Al Bano, con annesso sorvolo delle Frecce Tricolori, la gara ha finalmente inizio.
Alla partenza, nonostante il buono scatto delle Mercedes, i due piloti della Ferrari conservano intatte le proprie posizioni. La minaccia di Hamilton resta però viva, e infatti, in prossimità della variante della Roggia, l’inglese affonda l’attacco su Vettel, spostandosi all’esterno.
Entrambi i piloti mantengono la propria traiettoria, ma in uscita di curva Vettel stringe troppo, toccandosi con Hamilton e finendo clamorosamente in testacoda. Nel contatto il tedesco rovina la propria ala anteriore, costringendolo ad una sosta ai box e soprattutto ad una rimonta dalle retrovie.
Dal canto suo, invece, Hamilton guadagna una posizione, mettendo nel mirino la leadership di Raikkonen. Le sorti ferrariste del Gran Premio d’Italia, e forse anche del mondiale, iniziano ad incrinarsi a partire da questo episodio.
IL CONTATTO TRA VETTEL ED HAMILTON
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4 – La strategia Mercedes inganna la Ferrari. Kimi è costretto ad arrendersi
E infatti, più tardi, la situazione in casa Ferrari peggiora. Giunti a ridosso delle soste ai box, gli uomini della Mercedes escono in pit lane pronti per effettuare il cambio gomme su Hamilton. La Ferrari chiama subito Raikkonen per il cambio gomme ma, nel frattempo, va in porto la mossa strategica della Mercedes. I meccanici infatti, rientrano ai box senza effettuare alcuna sostituzione, attuando dunque una vera e propria finta a fini strategici.
Dal canto suo, Hamilton resta in pista ancora per qualche giro, rientrando solo successivamente a Raikkonen. Al rientro in pista, l’inglese perde la leadership, cedendola al suo compagno e perdendo la posizione su Raikkonen.
Il finlandese della Ferrari, 2°, si trova dunque alle spalle di Valtteri Bottas, il quale si rivela un vero e proprio impedimento per “Iceman”. Bottas, criticato anche nelle gare precedenti ed etichettato come “maggiordomo” di Hamilton, conserva la propria leadership fino al suo rientro ai box, consentendo al suo compagno di riavvicinarsi a Raikkonen.
Con le gomme molto più usurate del rivale, Kimi tenta in tutti i modi di conservare la prima posizione, ma tutto è inutile. Nonostante una resistenza da applausi, a dieci giri dalla fine il ferrarista è costretto a capitolare, cedendo la propria leadership ad Hamilton, ormai destinato a vincere il GP. Su Monza cala un silenzio surreale.
5 – Hamilton vince e vede la luce in fondo al tunnel. I ferraristi sono tutti per Kimi
La gara, negli ultimi giri, non vede particolari stravolgimenti in classifica, fatta eccezione per l’episodio che vede coinvolti Bottas e Verstappen e per la squalifica (avvenuta successivamente alla gara) di Romain Grosjean, a causa dell’irregolarità tecnica della sua Haas. L’olandese, terzo in classifica, tenta in tutti i modi di conservare il proprio piazzamento, difendendosi dagli attacchi del finlandese.
Giunti in prossimità della prima variante, Bottas tenta il sorpasso su Verstappen, il quale chiude con decisione lo specchio, causando il contatto. Le due vetture non riportano danni, ma i giudici di gara decidono ugualmente di infliggere all’olandese una penalità di tempo pari a cinque secondi, da sommare a fine gara. Così facendo Verstappen taglia il traguardo al 3°, ma per effetto della penalità scivola addirittura al 5° posto, regalando il podio a Bottas e facendosi superare anche da Vettel, protagonista di una bella rimonta.
Per il resto la situazione non cambia, con Lewis Hamilton che vince il Gran Premio d’Italia, trionfando per la terza volta consecutiva a Monza e per la 68° volta in carriera.
Mentre il pubblico lo fischia vergognosamente sotto il podio, lo stesso non si può dire per Raikkonen, incoronato dalla folle come protagonista di una gara impeccabile. Il finlandese, inoltre, grazie a questo risultato festeggia il suo 100° podio in carriera.
Dal canto suo, grazie ai risultati della gara di Monza, Hamilton allunga il vantaggio su Vettel di 30 punti in classifica mondiale, mettendo un tassello importantissimo nella sua rincorsa al titolo mondiale.
Ad ogni modo nulla è deciso. Da qui alle fine ci sono ancora sette gare.