Fernando Alonso si aspetta grandi cambiamenti nella Formula 1 a partire dal 2021. Il pilota asturiano, che lascerà (almeno per il 2019) il Circus alla fine di questa stagione, crede che la categoria abbia bisogno di un profondo rinnovamento che la riporti ai livelli di competitività di qualche anno fa.
“Penso che si debba riportare interesse verso il nostro sport” ha dichiarato Alonso. “Recentemente ho postato un video di Suzuka 2005, ed ho ricevuto 3000 commenti del tipo “questa è la F1 di cui mi sono innamorato”, non quella attuale! Non sono solo io ad essere critico, ma è un parere condiviso da tutto il mondo del Motorsport”. Tra i problemi individuati da Fernando, c’è quello del divario tra i tre top team e il resto del gruppo: “Qualunque vettura tra le migliori sei potrebbe partire ultima, e arriverebbe comunque davanti doppiando il settimo con qualsiasi pilota al volante!”.
Il driver di Oviedo punta il dito anche sui motori attuali, e sulla mancanza di imprevedibilità, che era data, ai tempi in cui vinse i suoi due mondiali, dai diversi carichi di carburante e dai diversi fornitori di pneumatici: “Ci manca il suono dei V10 e dei V8, ci manca l’imprevedibilità delle strategie, la diversità tra le gomme. Arrivavi in pista la domenica e non sapevi mai cosa aspettarti dalla corsa; se pioveva le Bridgestone erano probabilmente le migliori, mentre sull’asciutto le Michelin erano favorite, ma spesso non sapevi veramente che sensazioni ti avrebbe dato la pista”.
Per quanto riguarda il futuro, Alonso non vede grossi cambiamenti per la prossima stagione, ma prospetta un netto miglioramento a partire dal 2021: “I cambiamenti del prossimo anno, che riguardano principalmente gli alettoni anteriori, non penso avranno un grande impatto. Le cose cambieranno certamente dal 2021. Credo che Liberty Media e FOM stiano facendo un ottimo lavoro: questi ragazzi sanno che devono lavorare per riportare la F1 ai livelli che merita”.
Le parole di Alonso, a questo punto, vanno contestualizzate: è vero che lo spagnolo ha più volte criticato questa F1, ma è altrettanto vero che da quando è stata introdotta la formula ibrida, Nando si è sempre trovato a guidare vetture di seconda fascia che non gli hanno mai permesso di esprimere il suo talento al massimo. La mancanza di risultati lo ha portato a guardare oltre la F1, prima al WEC e a Le Mans, ora all’America, con la probabile partecipazione al campionato Indycar e alla 500 Miglia di Indianapolis. Sicuramente, nel suo ragionamento, esprime opinioni condivisibili, in particolare riguardo all’imprevedibilità delle strategie, cosa che oggi non esiste, anche se le cause non sono certo la mancanza dei rifornimenti o il fornitore unico per gli pneumatici, quanto regolamenti che avvicinano sempre di più la F1 ad un campionato endurance, con durate imposte ai componenti di power unit e cambi assurde, che costringono i team a viaggiare al risparmio.
Leggendo tra le righe, verrebbe da pensare che Alonso stia pensando, per il 2021, ad un possibile ritorno nel Circus. Lui stesso non ha mai parlato di un ritiro definitivo, ma di una sfida diversa per il prossimo anno. Tutta la fiducia espressa in Liberty Media e nel suo lavoro, lascia credere che l’asturiano, se valuterà che ci saranno le condizioni per farlo al top, potrà pensare ad un suo clamoroso rientro nel Circus. Certo, se lo farà, punterà solo ed esclusivamente al terzo titolo iridato, non ci starà certo a coprire il ruolo di comprimario, e per farlo dovrà essere ingaggiato da uno dei top team. Sicuramente, nel caso succedesse, uno dei fattori da valutare sarà l’età: Fernando avrà quarant’anni suonati, e si troverà a lottare non solo contro i soliti sospetti Vettel e Hamilton, ma anche i nuovi virgulti Leclerc, Verstappen e, probabilmente Gasly. C’è da essere sicuri, però, che nel caso succedesse davvero, la sua classe e il suo talento gli permetteranno di essere al top anche contro drivers con la metà dei suoi anni.