Il mondiale più importante, forse la vittoria più significativa di Lewis Hamilton, dal suo punto di vista: quello degli Stati Uniti del 2015 è stato un week end carico di pathos, emozionante sotto tanti aspetti. La pioggia battente delle prove libere e delle qualifiche, tale da annullare addirittura il Q3 per impraticabilità del tracciato, la pole position di Nico Rosberg, con Hamilton in scia; le due Ferrari di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen costrette a partire rispettivamente dalla 13esima e dalla 18esima posizione per il cambio della loro Power Unit. E, soprattutto, l’accesa lotta mondiale con il tedesco della Ferrari miracolosamente ancora in gioco per il titolo e davanti alla Mercedes di Rosberg nonostante l’inferiorità della sua SF-15T.
Si parte sotto il diluvio che ha caratterizzato i giorni precedenti, con Rosberg che perde alcune posizioni in favore di Hamilton che si mette nella posizione ideale per chiudere i conti mondiale. Sotto la sua amata pioggia, tra l’altro. Mentre Vettel comincia a rimontare furiosamente, le due Red Bull danno spettacolo contro le Mercedes, tra sorpassi e controsorpassi spettacolari, con Daniel Ricciardo che si issa in testa anche se la sua leadership ha vita corta, visto che la pista comincia ad asciugarsi. Rosberg, intanto, è tornato davanti ad Hamilton mentre Vettel ingaggia un gran duello con le due Red Bull ed ha la meglio, portandosi in terza posizione. Raikkonen, intanto, pecca di aggressività e va a muro, ritirandosi.
Tra Virtual e Safety Car, i piloti ne approfittano per cambiare gli pneumatici, con Rosberg che va lungo in frenata ed è costretto a cedere il passo al suo compagno di squadra inglese, mentre Vettel cerca di attaccare il tedesco della Mercedes negli ultimi giri, non riuscendo nell’intento. Dopo una gara intensissima, Hamilton taglia il traguardo in prima posizione e conquista, così, il suo terzo titolo mondiale; tricampione del mondo come il suo mito Ayrton Senna. Il dopo gara, per Lewis, ha un sapore quasi mistico, è spaesato, come se si sentisse in contatto con Ayrton; la conquista più grande, in un giorno da ricordare per l’Hamilton uomo.