Non è ancora finito il campionato del mondo 2018, ma i progetti futuri della Formula 1 corrono velocissimi, così come le proprie vetture.
A far parlare, questa volta, non sono cambiamenti regolamentari o ipotesi di mercato piloti più o meno fantascientifiche, bensì le nazioni che ospiteranno i gran premi per la stagione 2020.
Mentre è di pochi giorni fa la notizia della conferma del Gran Premio del Vietnam, che si disputerà proprio a partire dal 2020, in queste ore sta emergendo, con crescente insistenza, l’ipotesi di un grande ritorno europeo come il Gran Premio d’Olanda, che potrebbe ritornare in calendario grazie al contributo di diversi sponsor nazionali.
Vietnam ed Olanda. Due paesi culturalmente distanti, ma che potrebbero avere qualcosa in comune forse già nel 2020: un gran premio di F1.
Ecco perché è possibile.
VIETNAM: LA GARANZIA DEL FUTURO
Il sogno di accogliere la Formula 1 nel proprio paese non si è ancora concretizzato materialmente, ma succederà presto al Vietnam, e più precisamente nel 2020. Di recente, il Comitato Popolare di Hanoi ha infatti annunciato l’inserimento della tappa asiatica in calendario a partire dal campionato di Formula 1 2020.
Anche in questa circostanza, le monoposto sfrecceranno tra le vie di un circuito cittadino ricavato all’interno della capitale Hanoi, una vera metropoli che conta 8 milioni di abitanti. Il tracciato, che sorgerà vicino alla zona dello stadio, verrà ultimato proprio alla vigilia del 2020, in linea con il progetto accordato con la FIA e con Charlie Whiting, con quest’ultimo che si era recato in Vietnam ad ottobre per un effettuare sopralluogo. Nel mese di aprile di quell’anno, salvo clamorosi colpi di scena, la Formula 1 aggiungerà un’altra nazione nella speciale lista di Paesi che hanno ospitato un gran premio ufficiale.
Si tratterà, comunque, dell’ennesimo tentativo di allargare i confini di questo sport in Asia, dove negli ultimi anni sono nati vari gran premi, più o meno fortunati. Cina, Bahrain, Singapore ed Abu Dhabi. Quattro esempi citati per evidenziare luoghi dove la F1 ha trovato accoglienza negli ultimi anni, contrapposti ad altre nazioni dove l’entusiasmo ha lasciato il posto alla delusione più totale, fino all’abbandono: tra questi la Corea del Sud e soprattutto l’India, senza escludere la recente scomparsa dal calendario della Malesia, dove però sono state scritte pagine importanti della storia della Formula 1. La speranza è che il Vietnam non verrà mai inserito in quest’ultima categoria.
OLANDA: IL RICHIAMO DEL PASSATO DONA SPERANZA
Sono passati 33 anni da quando l’Olanda ospitò per l’ultima volta un GP di Formula 1 nel 1985, e da allora le monoposto della categoria automobilistica più amata al mondo non si sono mai più riviste, se non per eventi promozionali.
Questa tendenza potrebbe però cambiare presto, addirittura già dal 2020, grazie ad un progetto serio e concreto che farebbe ritornare la Formula 1 di nuovo a Zandvoort, su quella stessa pista non distante dal mare che è ancora nel cuore di molti appassionati olandesi.
I motivi per pensare e sperare ad un ritorno del Gran Premio d’Olanda sono presto detti: in linea con le volontà di Liberty Media, che ha più volte caldeggiato il ripristino di gran premi europei non più in calendario, diverse aziende olandesi stanno infatti cercando di unire le proprie forze economiche per far sì che i Paesi Bassi possano davvero riottenere un ruolo da protagonista in Formula 1. Tra gli sponsor pro-GP d’Olanda spiccano nomi di livello internazionale come Heineken, Shell e Randstad, supportati da imprese più locali come Jumbo, Exact e Ziggo.
“Una gara di Formula 1 in Olanda sarebbe più che ben accetta – ha affermato il portavoce di Heineken Algemeen Dagblad – La nostra azienda è olandese, Zandvoort è la spiaggia di Amsterdam e noi ricopriamo già il ruolo di sponsor in F1. E’ ovvio che saremmo presenti anche a Zandvoort”.
A favorire l’ingresso dell’Olanda in calendario ci sarebbe anche “l’effetto Verstappen”, che porterebbe una marea di tifosi “Orange” sulle tribune dell’autodromo. I successi e l’immagine sempre più crescente del pilota di casa potrebbe dunque stimolare gli sponsor a puntare tutto su Zandvoort addirittura dal 2020: “Non siamo una multinazionale come la Heineken, ma vogliamo vedere cosa possiamo fare per portare un GP a casa nostra”. Queste le parole giunte dalla portavoce della Exact, che non a caso sponsorizza anche lo stesso Max Verstappen.
Un motivo in più per prepararsi ad assistere al ritorno di una pista classica come Zandvoort con una marea di persone vestite di arancione.