Nel Gp di Abu Dhabi andrà in scena l’ultima recita di Daniel Ricciardo sulla monoposto che lo ha consacrato e poi screditato. La Red Bull Racing potrà cullare il talento di Max Verstappen nel 2019, senza più ipocrisie e senza il finto perbenismo imposto ai suoi piloti. Daniel, con il suo sorriso da attore, si lascerà alle spalle un teatro stucchevole, aggravato da un ultimo campionato sfortunato. Una stagione fatta di alti eroici e di bassi atroci.
Le vittorie di Daniel Ricciardo in questa stagione hanno assunto, a posteriori, un sapore di maledizione per lui. La prestazione irripetibile di Monaco aveva illuso l’australiano di poter competere per la corona iridata. Le lacrime di felicità sul podio in Cina si sono trasformate in gemiti ed urla di frustrazione nella seconda parte di stagione. Otto ritiri, risultati mai oltre il quarto posto e la crescita di Max Verstappen ad offuscare la sua stella.
“E’ stata la stagione più strana tra tutte quelle corse in carriera! Vincere due delle prime sei gare è probabilmente l’avvio più competitivo mai avuto in Formula 1 – ha confessato Ricciardo – dopo Monaco pensavo che la stagione fosse molto promettente e che avremmo anche potuto giocarci una chance da outsider per il titolo”.
Gli screzi con Max Verstappen, culminati nello scontro frontale di Baku, hanno condotto Daniel Ricciardo ad una decisione obbligata. A mali estremi, estremi rimedi. Nonostante un’offerta contrattuale da top driver della RBR, l’australiano ha scelto il progetto tecnico della Renault. Contratto biennale e nuove prospettive per l’asso di Perth.
“Quando calerà la bandiera a scacchi ad Abu Dhabi e toglierò la tuta Red Bull per l’ultima volta, sarà allora il momento che mi colpirà di più. Non è tanto il passare alla Renault quanto il chiudere il libro su questa parte della mia carriera – ha dichiarato Daniel Ricciardo – quanto a emozioni, sarà allora che mi colpiranno di più”.
Dopo una vita in Red Bull…
Nato a Perth nel 1989, suo padre è di Ficarra, provincia di Messina, mentre i nonni materni sono calabresi. L’amore di Daniel Ricciardo per le corse comincia molto presto grazie a papà Giuseppe, pilota dilettante nell’Australian Drivers Championship.
A 9 anni, il piccolo Daniel, corre già sui kart e nel 2005 debutta in Formula Ford. Per inseguire il suo sogno di approdare, un giorno, in Formula 1, Ricciardo decide di lasciare l’Australia Occidentale nel 2007. Le gare europee alla guida della RP Motorsport in Formula Renault gli valgono l’ingresso nell’Academy della Red Bull Junior Team. Dopo un campionato in Formula 3, si laurea campione Formula Renault WEC (2008) e della F3 britannica (2009). Daniel inizia a muovere i primi passi in Formula 1 come collaudatore della Toro Rosso. Nel 2011 debutta in F1, come pilota di riserva, sulla Toro Rosso/HRT.
L’anno successivo si guadagna, ufficialmente, il volante della STR7 della scuderia di Faenza. Da allora la carriera di Ricciardo in F1 è un crescendo di traguardi e promozioni.
…Ricciardo si prepara ad una nuova avventura
“Ho indossato un casco Red Bull per oltre un decennio. Sono pronto per qualcosa di nuovo, avrò 30 anni nel 2019 e sentivo era il momento della parte successiva della mia maturità”.
Dopo 5 stagioni al volante di una Red Bull, il ragazzo di Perth sente il bisogno di nuove sfide. Le ultime dichiarazioni di Daniel Ricciardo mettono in luce le contraddizioni vissute in questa stagione. L’australiano nutre ancora un sentimento di riconoscenza per la Red Bull, ma il suo legame con essa, nel tempo, si è spento.
“Sarebbe stato facile scivolare in un sedersi sugli allori e restare bloccato nella routine – ha confessato Daniel – non volevo che accadesse, volevo mettermi ancora alla prova”.
#CHEERSDAN | Daniel Ricciardo’s Red Bull Racing Highlight Reel
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Ricciardo punta ad un ambiente più disteso per ritrovare serenità. Le colluttazioni e le eloquenti espressioni (persino davanti alla pole messicana) del dottor. Marko rappresentano gli ultimi strascichi di una storia d’amore consumata tra insulti e rivendicazioni. Daniel si è già tolto qualche sassolino dalla sua famosa scarpa e altri ne lancerà contro la dirigenza austriaca in futuro. Nel 2019, le maggiori soddisfazioni, Daniel Ricciardo vorrebbe togliersele in pista.
“Andare in Renault può essere un rischio, ma lo sarebbe stato anche restare in Red Bull con Honda. Per prima cosa voglio ottenere il miglior risultato possibile per il team. Se, per dire, il loro miglior risultato, recentemente, è stato un sesto posto, io voglio arrivare almeno quinto – ha annunciato Daniel Ricciardo – voglio anche dimostrare agli altri e a me stesso che questa è stata la decisione giusta. Se devo essere realista direi che mi piacerebbe vincere il mondiale nel 2021″.
VIDEO – I am Daniel Ricciardo
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