Facebook Twitter YouTube
    Facebook Twitter YouTube
    • HOME
    • News
      • All News
      • Ferrari News
      • Analisi Tecnica
      • Auto
    • Live
    • Video
    • Foto
    • Risultati
    • Classifiche
      • Classifiche dal 2020 al 2023
      • Classifiche dal 2010 al 2019
      • Classifiche dal 2000 al 2009
      • Classifiche dal 1990 al 1999
    • Calendario Gp + Orari TV
    • Team e Piloti
    • [ + ]
      • Albo d’oro
      • Biglietti Formula Uno

    2008-2018: 10 anni di Formula 1 attraverso le monoposto più rappresentative

    Paolo PellegriniBy Paolo Pellegrini5 Dicembre 2018
    Facebook Twitter WhatsApp Telegram Email


    2008-2018. Dieci anni di Formula 1, dieci anni trascorsi rapidamente, dieci anni nei quali la Formula 1 ha subito profondi mutamenti tecnici e sportivi, nel bene e nel male. Vogliamo tirare le somme e delineare una classifica delle vetture più significative e rappresentative di questo decennio. Una classifica, però, che non racchiuderà al proprio interno solo le monoposto campioni del Mondo, bensì anche quelle che, per varie ragioni, hanno caratterizzato una stagione, lasciato un segno, tracciato un solco tecnico. Ecco, quindi, le monoposto più significative dal 2008 ad oggi (secondo Paolo Pellegrini!).

    2008

    Anno intenso, il 2008. Le (orrende) gomme scanalate introdotte nel 1998 ancora qualificano le vetture di F1: 4 scalini sulle gomme anteriori e posteriori (nel 1998, le scanalature sugli pneumatici anteriori erano tre). A breve — dal 2009 — queste antiestetiche gomme lasceranno nuovamente il posto alle slick. Tra appendici aerodinamiche in ogni dove ed i V8 di 90° aspirati di 2400cc che strillano a 19,000 giri/minuto, ecco emergere la Toro Rosso STR3. Spinta dal motore Ferrari 056, la vettura italiana altro non è che la Red Bull RB4 (quest’ultima, però, è azionata dal V8 Renault RS27) ma curata da Giorgio Ascanelli. La STR3 va a sostituire la precedente STR2B, auto che prende parte ai primi 5 GP della stagione. I piloti sono Sebastian Vettel e Sébastien Bourdais. A partire dal GP di Monaco, la Toro Rosso STR3-Ferrari consente a Vettel di inanellare una serie di buoni risultati (all’epoca, vanno a punti i primi 8 classificati): 5° a Monaco e in Belgio, 8° in Canada e Germania, 6° a Valencia (GP d’Europa) e Giappone, 4° in Brasile. Bourdais, costantemente meno veloce del compagno tedesco, è 7° a Spa-Francorchamps. Apice della crescita di Vettel e della STR3 è il GP d’Italia. Monza, 14 settembre 2008. Vettel porta al successo la scuderia erede della Minardi: pole-position e vittoria mai in discussione. Completa il memorabile weekend monzese il 4° tempo di Bourdais nelle qualifiche ufficiali; il francese, purtroppo, sarà solo 18° alla bandiera a scacchi dopo un problema tecnico patito nel giro di formazione. Ad oggi, la vittoria di Vettel coincide con l’unico podio conquistato dalla scuderia faentina in F1. Vettel chiude il Mondiale Piloti in 8a posizione (35 punti), Bourdais in 17a (4 punti). La Toro Rosso brilla nel Costruttori: 6° posto (39 punti) davanti a Red Bull, Williams, Honda, Force India e Super Aguri. È, pertanto, la Toro Rosso STR3-Ferrari la vettura simbolo del 2008.

    2009

    Anno di radicali cambiamenti tecnici. Arriva il fallimentare KERS (Kinetic Energy Recovery System), le appendici aerodinamiche proliferate sino al 2008 vengono bandite (per ragioni legate anche agli sponsor, i quali possono beneficiare di superfici e carrozzerie più pulite), una nuova, larghissima ala anteriore, una nuova, strettissima ala posteriore a conferire alle F1 un aspetto tutt’altro che accattivante. A tenere banco è la questione relativa ai diffusori “double decker”, soluzione tecnica che caratterizza, sin dai test pre-campionato, alcune vetture (Brawn GP, Toyota, Williams), ritenuta illegale ma che, Regolamento alla mano, illegale non è. Due le vetture simbolo del 2009: la iridata Brawn BGP 001-Mercedes FO 108W curata da Ross Brawn, Jörg Zander e Loïc Bigois, e la Red Bull RB5-Renault RS27, curata da Adrian Newey, Geoff Willis, Rob Marshall e Peter Prodromou. La Brawn BGP 001 (la cui scuderia è nata dalle ceneri dell’Honda Racing F1 Team e che, dal 2010, si tramuterà in Mercedes) palesa linee e soluzioni semplici e funzionali. Spicca, oltre al contestato profilo estrattore “double decker”, il bel muso largo e basso. Jenson Button e Rubens Barrichello, forti di una vettura impeccabile, dominano la prima metà della stagione: Button si laurea campione del Mondo (95 punti) vincendo in Australia, Malesia, Bahrain, Spagna, Monaco, Turchia. Barrichello si aggiudica i GP d’Europa (Valencia) e Italia. Chiuderà 3° nella classifica generale Piloti (77 punti). La Brawn GP si aggiudica il Costruttori con 172 punti. A contrastare lo strapotere della Brawn BGP 001 ci pensa la Red Bull RB5. Vettel, al volante della originale vettura inglese, trionfa in Cina, Gran Bretagna, Giappone e Abu Dhabi; Mark Webber vince i GP di Germania e Brasile. La RB5 è, a tutti gli effetti, una monoposto spartiacque. Costituisce, infatti, il primo, significativo passaggio evolutivo culminato nelle mirabolanti Red Bull del periodo 2010-2013, anni in cui Vettel ha conseguito quattro titoli mondiali consecutivi. Aerodinamica estrema frutto di una attenta esplorazione e riattualizzazione di soluzioni Anni ’80 e ’90, riscoperta della sospensione pull-rod posteriore (soluzione successivamente ripresa da tutti i costruttori), una nuova concezione di scarichi, nuovamente sfruttati allo scopo di energizzare il flusso a valle della “Coca Cola” e a monte del profilo estrattore. La RB5 consente a Vettel di laurearsi vicecampione del Mondo (84 punti) e a Webber di agguantare un ottimo 4° posto finale (69,50 punti). La Red Bull chiude al 2° posto il Mondiale Costruttori (153,50 punti).

    2010

    Linea filante, vistosa pinna dorsale e F-Duct in essa integrata. Sono solo alcune delle peculiarità tecniche caratterizzanti la Ferrari F10. Dopo un 2009 assai fiacco portato a termine con una F60 non competitiva, la Ferrari torna a lottare per l’iride grazie alla F10, monoposto curata da Aldo Costa e Nikolas Tombazis. Fernando Alonso conquista 5 vittorie (Australia al debutto, Germania, Italia, Singapore, Corea del Sud): queste ed altri piazzamenti consentono al pilota spagnolo di contendere sino all’ultimo GP il titolo alla coppia Red Bull, Mark Webber e Sebastian Vettel. All’indomani del GP del Brasile, penultimo atto della stagione, Alonso comanda la classifica con 246 punti, seguito da Webber a 238 e Vettel a 231. Abu Dhabi, tuttavia, sancisce il crollo del Cavallino ed il primo, storico iride per Vettel e la Red Bull: Vettel, 256 punti, Alonso 2° a quota 252, Webber, 3°, a 242. Felipe Massa, mai veloce come il compagno asturiano, è protagonista di un buon inizio di campionato. Ordini di scuderia ed un team mai veramente al suo fianco condizioneranno, in negativo, la stagione del brasiliano, chiusa al 6° posto (144 punti). La Ferrari F10, dunque, incarna la vettura del riscatto (se pur non totale) ferrarista e la più significativa del 2010.

    2011

    La battaglia aerodinamica tra costruttori si fa sempre più intensa e gustosa. Al terzo anno di vita dei nuovi regolamenti, i tecnici progettisti sperimentano vie alternative finalizzate alla ricerca del carico deportante perso con l’introduzione dei nuovi regolamenti (2009). Si lavora e si lavorerà negli anni successivi sugli scarichi (entusiasmane la ricerca in tale ambito: ricordiamo i diffusori soffiati e gli scarichi ad effetto Coanda), sulle ali, sui profili estrattori, sulle fiancate e così via. La McLaren Mp4/26-Mercedes FO 108Y e la Renault R31-Renault RS27 2011 costituiscono, a nostro avviso, le auto simbolo di quel 2011. Esse, infatti, spiccano per originalità. La McLaren Mp4/26, monoposto nata sotto la direzione tecnica di Paddy Lowe, si distingue per la singolare forma ad “L” delle fiancate. Una soluzione — estremizzata ma non inedita — intesa a indirizzare un flusso d’aria maggiore e meno perturbato verso il retrotreno. Ben più originale è la Renault R31, nata sotto la direzione tecnica di James Allison. I lunghi terminali di scarico — alloggiati all’interno delle fiancate — espellono i gas di scarico in corrispondenza della parte anteriore delle fiancate stesse (proprio sotto le prese d’aria di raffreddamento), energizzando, così, il flusso che investe il fondo in questa delicata area della vettura. Il Mondiale è dominato da Vettel (Red Bull RB7, 392 punti); i piloti McLaren, Jenson Button e Lewis Hamilton, ben si difendono, vincendo in 6 occasioni (tre vittorie a testa). Button chiude il Mondiale in 2a posizione (270 punti), Hamilton in 5a (227 punti). La Renault R31, invece, mostra competitività solo in saltuarie occasioni. Vitaly Petrov chiude il Mondiale al 10° posto (37 punti e un podio), Nick Heidfeld all’11° (34 punti). Il tedesco verrà infine rimpiazzato da Bruno Senna, il quale conquisterà solo 2 punti.

    2012

    I regolamenti tecnici in fatto di scocca e altezza del muso partoriscono gli ormai tristemente famosi “musi scalinati”. I tecnici costruttori, non volendo rinunciare ai benefici aerodinamici dei musi alti, danno vita a monoposto dall’aspetto non certo gradevole. I frontali, infatti, sono caratterizzati da scocche e strutture ad assorbimento d’impatto non adeguatamente raccordate; da qui, l’antiestetico gradino. Solo McLaren Mp4/27-Mercedes FO 108Z e Marussia MR01-Cosworth CA2012 non presentano il discutibile muso scalinato. Belle e brave!

    2013

    La Renault, ormai trasformatasi in Lotus, torna a calcare le alte vette delle classifiche. Nel 2012, la Lotus E20-Renault aveva ben figurato, consentendo a Kimi Räikkönen e Romain Grosjean di raccogliere ottimi risultati, culminati nella vittoria da parte del finlandese in quel di Abu Dhabi. Il campione del Mondo del 2007 chiude il Mondiale in 3a posizione (207 punti). Nel 2013, la direzione tecnica di James Allison sviluppa la Lotus E21, ancora azionata dal V8 Renault. Il debutto in Australia è da urlo: Kimi Räikkönen vince il GP sul circuito di Albert Park, risultato a cui fanno seguito ben sei secondi posti. Anche Grosjean ottiene piazzamenti convincenti, specie nella seconda parte della stagione, andando per ben sei volte a podio nel corso del campionato. Räikkönen chiude il Mondiale in 5a posizione (183 punti, ma salta le ultime due gare), Grosjean in 7a (132 punti). La Lotus E21 è la rivelazione del 2013.

    2014

    La F1 cambia ancora pelle. I regolamenti per quanto concerne scocca e muso si fanno ancor più restrittivi. Le vetture partorite nel 2012 — e corrette mediante il cosiddetto “vanity panel” nel 2013 — nulla sono in confronto agli autentici sgorbi datati 2014. La memoria di quei giorni è ancora vivida e, a tutt’oggi, troviamo residui di quei regolamenti in molti musi delle attuali monoposto di F1. Fatto è che la Mercedes F1 W05-Mercedes PU106A è un portento. Pressoché imbattibile. L’era delle “power unit” Turbo-ibride si apre nel segno di una vettura esteticamente gradevole, priva di gradini, brusche discese ed escrescenze, tecnicamente ineccepibile. Curata da Paddy Lowe e Aldo Costa, la Mercedes F1 W05 domina la stagione: Lewis Hamilton è campione del Mondo, vincendo la bellezza di 11 Gran Premi (384 punti), Nico Rosberg — vicecampione con 317 punti— sale sul gradino più alto del podio in 5 occasioni. Le restanti tre corse sono vinte da Daniel Ricciardo (Red Bull RB10-Renault). L’era dei V6 di 1600cc Turbo-ibridi è iniziata, e proseguirà, nel segno della Mercedes.

    2015

    Difficile stabilire la vettura icona del 2015. Chi premiare, il flop della McLaren Mp4/30-Honda RA615H o la parziale rinascita della Ferrari? Abbiamo optato per la seconda, premiando, dunque, la Ferrari SF15-T-Ferrari 059/4. Erede della brutta e non competitiva F14T, la SF15-T incarna la rinascita del Cavallino, in tutti i sensi: esteticamente gradevole, veloce in pista. James Allison e Simone Resta compiono un autentico prodigio, consegnando nelle mani di Sebastian Vettel e Kimi Räikkönen una vettura competitiva e vincente. Vettel si aggiudica, così, i GP della Malesia, Ungheria e Singapore. Il titolo è un affare tra le Mercedes di Hamilton e Rosberg, ma Vettel, in più di una occasione, impensierisce la scuderia anglo-tedesca. L’ex campione Red Bull chiude il Mondiale al 3° posto (278 punti; Hamilton è campione con 381 punti), il compagno finlandese è 4° (150 punti).

    2016

    Scuderie realmente nuove non ne nascono più. Una sequela di team nati dalle ceneri di altri team, ma nulla di concretamente nuovo, nulla che nasca — per così dire — dal nulla. Nel 2016, però, ci pensa la Haas. Un team realmente e compiutamente nuovo, inedito, nato su iniziativa di Gene Haas. La monoposto del debutto, realizzata dalla Dallara (con l’apporto di soluzioni e collaborazione Ferrari) si chiama Haas VF-16; motorizzata dalla “power unit” Ferrari 059/5, nasce sotto la direzione tecnica di Rob Taylor e Ben Agathangelou. L’inizio di stagione è col botto: Romain Grosjean è 6° in Asutralia e 5° in Bahrain. A fine anno, la Haas totalizzerà 29 punti (tutti conquistati da Grosjean; Esteban Gutierrez non marcherà alcun punto), ponendosi, così, davanti a Renault, Sauber e Manor.

    2017 e 2018

    Questo biennio è storia, attualità dei nostri giorni. Regolamenti nuovi ma che guardano al passato, auto nuove e decisamente più accattivanti (eccezion fatta per l’introduzione dell’HALO), record battuti. Non abbiamo dubbi, sebbene la scelta non sia stata immediata: le monoposto simbolo di questo biennio sono, rispettivamente, la Ferrari SF70H-Ferrari 062 e la Sauber C37-Ferrari 062 EVO. La Ferrari SF70H, nata sotto la direzione tecnica di Mattia Binotto, si rivela un’arma pressoché perfetta nelle mani di Sebastian Vettel, vincente in 5 GP. Ma errori e sfortune impediscono al tedesco di afferrare un meritato titolo, a dieci anni di distanza dall’ultimo iride Piloti ferrarista: a spuntarla, infatti, sono ancora Hamilton e la Mercedes. La SF70H, inoltre, rappresenta una vettura-modello, ispiratrice di soluzioni tecniche (specie per quanto concerne prese d’aria di raffreddamento, fiancate e deviatori di flusso posti in corrispondenza delle fiancate stesse) riprese da altri costruttori anche in questo 2018. Abbiamo voluto premiare, infine, la Sauber C37 per i suoi netti progressi tecnici. Una vettura, curata anzitutto da Jörg Zander (tecnico che poi ha lasciato il team svizzero) e Luca Furbatto, originale e sincera. Il talento di Charles Leclerc ha fatto la differenza: il monegasco, infatti, ha totalizzato ben 39 punti (13° posto in classifica generale), Marcus Ericsson, invece, si è fermato a quota 9. Una Sauber, dunque, in evidente crescita dopo stagioni avare di punti e risultati.

    Scritto da: Paolo Pellegrini

    2008 2018 F1 formula 1 pellegrini
    Share. Facebook Twitter WhatsApp Telegram Email
    Previous ArticleCambio generazionale in Formula 1: potere ai giovani piloti nel mondiale 2019
    Next Article Verstappen: se non lotteremo per il titolo con Honda, pronto un piano B!
    Paolo Pellegrini
    • Website

    Paolo Pellegrini, Classe '82, amante della velocità a 360°, che sia un'auto, una moto, un aereo o i 10 secondi di un 100 metri. Disegnatore di auto e moto da corsa estreme.

    Altre Notizie

    F1, Bottas: “La nuova Alfa? Più cattiva e veloce” [ VIDEO ]

    F1, Zhou (Alfa Romeo): “Abbiamo migliorato tutti i punti deboli ” [ VIDEO ]

    F1, La presentazione della nuova Alfa Romeo 2023 [ FOTO e VIDEO ]

    F1, La presentazione della nuova Williams 2023 [ FOTO e VIDEO ]

    F1, ritorna l’esaltante duello tra Ferrari e Ford

    Mondiale F1 2023: chi sarà il favorito per il titolo piloti? [ VIDEO ]

    Supporta CircusF1 quando acquisti su Amazon
    Come funziona »
    Classifica Piloti F1 2023
    Pos Pilota                 Punti
     1. Max Verstappen           0
     2. Charles Leclerc          0
     3. Sergio Perez             0
     4. George Russell           0
     5. Carlos Sainz             0
    Classifica completa »
    Classifica Costruttori F1 2023
    Pos Costruttore           Punti
     1. Red Bull               0
     2. Ferrari                0
     3. Mercedes               0
     4. Alpine                 0
     5. McLaren                0
    Classifica completa »
    LE ULTIME FOTO
    alfa04 alfa01 alfa03 alfa02 Williams Racing 2023 Season launch Williams Racing 2023 Season launch
    ULTIME NOTIZIE F1

    F1, Bottas: “La nuova Alfa? Più cattiva e veloce” [ VIDEO ]

    7 Febbraio 2023

    F1, Zhou (Alfa Romeo): “Abbiamo migliorato tutti i punti deboli ” [ VIDEO ]

    7 Febbraio 2023

    F1, La presentazione della nuova Alfa Romeo 2023 [ FOTO e VIDEO ]

    7 Febbraio 2023

    F1, La presentazione della nuova Williams 2023 [ FOTO e VIDEO ]

    6 Febbraio 2023

    F1, ritorna l’esaltante duello tra Ferrari e Ford

    5 Febbraio 2023
    CIRCUSF1.COM

    Il primo BLOG sulla Formula 1. Gratis per te: F1 news, foto, video, piloti, team, classifiche, calendario, ticket e F1 Live.

    CircusF1 is not affiliated with Formula 1, Formula One Management, Formula One Administration, Formula One Licensing BV or any other subsidiary associated with the official Formula One governing organisations or their shareholders. Official Formula One information can be found at www.formula1.com.

    INFORMAZIONI UTILI
    • Chi Siamo
    • Pubblicità
    • Scrivici
    • Collabora con noi
    • Privacy Policy
    • Utilizzo dei Cookies
    • RSS Feed
    IL NOSTRO MOTTO

    "Ammiro tutti coloro che hanno una passione ed hanno la sapienza e la costanza di coltivarla. Sono loro il motore del mondo" | Enzo Ferrari

    ----------

    Privacy Policy Cookie Policy
    Cambia le impostazioni della privacy

    Facebook Twitter YouTube
    © 1997 - 2023 CircusF1.com. All Rights Reserved.

    Type above and press Enter to search. Press Esc to cancel.