I motori sono spenti ormai da un mese, l’attesa si fa già sentire, non solo per come si presenteranno i principali contendenti al titolo, ma anche per capire quali saranno le maggiori forze in gioco per animare la lotta dei Team F1 centro gruppo che ci regalano sempre battaglie davvero interessanti. Scopriamo allora su cosa punteranno queste squadre nel 2019.
Renault – Renault
A onor di classifica partiamo da chi si è conquistato la piazza più ambita per le brigate che militano alle spalle dei top team. La squadra francese, nonostante avesse ottenuto il massimo risultato, ha comunque dovuto fare i conti con numerose incertezze, lasciando aperta la partita fino all’ultimo round, quando anche la matematica aveva affievolito le speranze avversarie.
Non sono mancati infatti i passaggi a vuoto, soprattutto negli appuntamenti dopo la pausa estiva, dove i gialloneri hanno attraversato un periodo povero di buoni risultati. Proprio questi periodi bui dovranno essere evitati nel 2019, per mettere la spunta all’obiettivo principale fissato da Abiteboul. Bisognerà evitare di farsi “doppiare” in classifica dalla terza forza in campionato, aveva affermato il francese poco prima del lungo silenzio invernale.
Sarebbe complicato pensare che in pochi mesi il costruttore francese riesca a fare il salto di qualità che varrebbe una lotta ad armi pari con le prime tre forze. Sebbene negli ultimi tre anni, il percorso di crescita sia evidente, dal nono al sesto, dal sesto al quarto posto, le ambizioni più grandi sono state quindi fissate a lungo termine. Intanto delle basi solide per la prossima stagione ci sono eccome, partendo dai piloti che insieme contano più di 300 GP disputati, una coppia che certamente ravviverà il centro gruppo, ma non sono da escludere eventuali sorprese.
Haas – Ferrari
Bene ma non benissimo, una stagione 2018 in cui è impossibile non sottolineare la crescita e i progressi compiuti rispetto alle prime due stagioni, rimane però il rammarico per un quarto posto sfuggito di mano davvero per poco. Nulla potrà eliminare gli errori arrivati a tratti nel corso del campionato, da parte del team, da parte dei piloti, tutti hanno qualcosa da recriminare, come dice Maurizio Arrivabene, si vince e si perde insieme.
E proprio pensando a Maranello, che viene un po’ di amarezza in bocca ai ragazzi di Gunther Steiner, infatti gli zeri non sono quasi mai stati causati da problematiche legate all’affidabilità.
Allo stesso tempo, questo dato permette di guardare al 2019 in modo più che positivo. Il pacchetto VF-18 tutto tricolore, telaio Dallara spinto dal propulsore del cavallino, ha regalato numerose soddisfazioni che in prospettiva lasciano altrettante speranze a Mr. Gene ed al suo progetto di crescita.
Inoltre la scuderia Italo-Americana sarà l’unica, assieme a Mercedes, che non cambierà l’organico del team, partendo ovviamente da chi sarà al volante. Ciò elimina le diverse incognite legate ad un eventuale nuovo ambiente, giovando ad un lavoro in sincronia già dai primi mesi del nuovo anno.
Bisognerà invece recuperare quella costanza mancata nel corso dei 21 round della passata stagione, che non ha permesso di affrontare la stagione invernale con il quarto posto in tasca.
McLaren – Renault
Se proprio ora stiamo parlando della scuderia di Woking, è per via dell’ottimo inizio di stagione, dove nei primi cinque GP sono stati raccolti i due terzi della totalità dei punti di tutto il campionato. Ma, dopo i primissimi appuntamenti, quando i team come di consueto cominciano a portare in pista i primi aggiornamenti, le prestazioni hanno cominciato a non rispondere più “presente”, facendo ripensare alla McLaren deludente degli anni precedenti.
Nel 2019 non potranno permettersi simili errori di calcolo, con tutta probabilità la lotta sarà accesa più che mai, un buon bagaglio iniziale non potrà certamente bastare per tutto l’anno. Sarà quindi necessario un lavoro di sviluppo efficiente e continuativo. C’è poi l’incognita legata alla nuova coppia di piloti, lo spagnolo Sainz, nonché ereditiere del sedile del connazionale Alonso, che nonostante le quattro stagioni di F1, ha ancora molto da dimostrare.
Lando Norris invece farà parte del gruppo dei rookie, nelle categorie propedeutiche ha fatto parlare più che bene di se, rimane però la macchia, seppur non troppo indelebile, del campionato di F2 perso in seguito alle problematiche e agli errori che hanno caratterizzato la parte finale di stagione, quando ormai era già stato confermato dall’equipe inglese.
Force India – Mercedes
Due stagioni in una, nel vero senso della parola. Nella prima parte di campionato, i grattacapi economici hanno condizionato l’ambiente all’interno del team che aveva comunque ottenuto dei risultati positivi, seppur a tratti. L’acquisizione del gruppo post-vacanze estive da parte di Lawrence Stroll, ha riportato la tranquillità che ha permesso ai ragazzi vestiti di rosa di recuperare brevemente il terreno perso con l’azzeramento dei punti.
Se ciò non fosse avvenuto, le pantere rosa avrebbero potenzialmente potuto lottare ad armi pari per il quarto posto nei costruttori per la terza volta consecutiva. La Racing Point F1, così si chiamerà nel 2019, è quindi ormai una forza affermata all’interno del Circus, che con il passare degli anni ha dimostrato come anche con un budget ristretto si possano realizzare dei pacchetti davvero performanti. D’ora in poi, quello economico non sarà più un grosso ostacolo, lasciando mano libera a tecnici e progettisti, che potranno finalmente dar spazio alle ambizioni mancate nel 2018.
Sauber – Ferrari
Quella che ci siamo lasciati alle spalle, è stata una super stagione per la scuderia Italo-Svizzera, dieci mesi fa tutti tutti la pensavano come quella che avrebbe dovuto coprire il ruolo di fanalino di coda del gruppo. Oggi invece possiamo classificarla come la rivelazione del 2018 che pone una ferma candidatura per un 2019 scintillante.
Il percorso di crescita intrapreso nel corso del passato campionato fa invidia a qualsiasi altra realtà, sviluppo e prestazioni sono le chiavi di successo che hanno permesso di conseguire il miglior piazzamento degli ultimi tre anni. Tutto ciò permette quindi di alzare l’asticella degli obbiettivi per l’anno a venire, anche in virtù delle novità che investiranno la squadra. Perché se è vero che perderanno il talento cristallino di Leclerc che tanto ha regalato loro nella passata stagione, acquisiranno tutta l’esperienza di un campione del mondo, nonché veterano con la brigata di Maranello.
Si affiancherà anche l’italianissimo Giovinazzi, di cui in mezza Italia già ne vanno pazzi, l’hashtag è già consolidato, pilota tricolore così come una fetta importante dell’organico tecnico, del calore dei tifosi che di certo non mancheranno.
Toro Rosso – Honda
Un anno da laboratorio non è certamente la situazione migliore per una squadra che, soprattutto nella seconda metà di stagione si è trovata gli occhi puntati di Helmut Marko che da poco aveva firmato il contratto con Honda per la fornitura di motori anche per il suo top team.
Le numerose sostituzioni di componenti della power unit volte alla ricerca dell’affidabilità, con conseguente extra lavoro da parte dei meccanici che avranno aspettato con ansia queste vacanze, quanto avranno giovato alle due sorelle a quattro ruote di Mateschitz? Se le indiscrezioni positive che fino a qualche tempo fa arrivavano dal Giappone dovessero rivelarsi vere, oltre al main team, ne gioverà anche la squadra faentina che potrà finalmente lottare in modo autonomo nella mischia di centro gruppo, con la possibilità di sorprendere davvero il paddock.
Williams – Mercedes
Non c’è nulla di positivo che si possa ricavare da questo 2018 che è significato il peggior anno di sempre per una scuderia che ha fatto la storia della massima categoria del motorsport.
Si dovrà partire quindi da un foglio bianco, con zero certezze e tutto da costruire, intanto si è deciso di partire proprio da chi fra un paio di mesi si siederà al volante delle nuove vetture.
L’elemento positivo che lascia ben sperare è la nuova coppia piloti dal piede destro che non conosce il significato della parola leggero. George Russel, mattatore assoluto delle categorie propedeutiche, che sulle orme di Leclerc ha dominato da rookie la GP3 e la F2; Robert Kubica, protagonista di una delle storie più belle del motorsport, che ha lottato contro ogni previsione negativa e che ora è finalmente pronto a lottare anche sui tracciati di tutto il mondo.