Ferrari, si cambia: Binotto al posto di Arrivabene, secondo Gazzetta!
Ritorno dalle feste natalizie col botto in quel di Maranello! Da quello che riporta oggi la Gazzetta dello Sport, sembrerebbe ormai sicuro l’approdo di Mattia Binotto al comando del muretto della Ferrari in vista della prossima stagione, con il conseguente allontanamento di Maurizio Arrivabene. La convivenza tra i due da tempo sembrava difficile, ma un ribaltone di questo genere era difficile da pronosticare anche per molti addetti ai lavori.
L’ufficialità della decisione presa dai vertici della Ferrari potrebbe arrivare già oggi, con l’attuale Team Principal sostituito dal direttore tecnico. Non si tratta certo di un fulmine a ciel sereno, dopo le tensioni dovute alla sconfitta nel Mondiale 2018, ma certo è che fino a settembre il ruolo di Arrivabene non sembrava essere messo in discussione. Poi però qualcosa deve essere cambiato, e al manager bresciano sembra non sia stato rinnovato il contratto, per puntare su Binotto.
Epilogo amaro per Arrivabene, che lascerebbe la Scuderia dopo quattro anni difficili e pieni di tensioni, ma che hanno riportato la Rossa a lottare per il Titolo. Al suo posto, arriverebbe l’artefice delle ultime due vetture di Maranello, che si sono giocate i Mondiali 2017 e 2018 contro la corazzata tedesca della Stella a Tre Punte.
Stando a quanto scrive oggi la Gazzetta, sarebbe questo l’epilogo voluto anche da Marchionne, che, prima della sua scomparsa avvenuta in luglio, aveva già designato Mattia Binotto come futuro capo della Gestione Sportiva. L’ingegnere di origini reggiane, ma nato in Svizzera, è a Maranello ormai da 25 anni, e da motorista, è passato nell’estate 2016 a direttore tecnico, prendendo il posto di James Allison, prossimo al passaggio in Mercedes. Sotto la sua guida, è andata in scena la rivoluzione di tecnici più ampia vista da tempo, con la promozione di diverse figure interne a ruoli di spicco (Enrico Cardile e Corrado Iotti su tutti), che ha riportato la Ferrari ai vertici della F1.
Si chiude così l’epoca targata Arrivabene, il quale può piacere o non piacere, ma è stato sicuramente uno degli uomini più importanti di questi ultimi quattro anni. Nel 2015, quando ha preso le redini del team da Marco Mattiacci, si è trovato in una situazione alquanto complicata; la stagione 2014 appena conclusa era stata deludente, senza nessuna vittoria e con la vettura lontanissima dalle posizioni di testa. Fernando Alonso se ne era andato senza lesinare critiche, e in molti chiedevano anche la testa di un Raikkonen parso spesso sottotono e svogliato.
Anche i suoi detrattori più accaniti devono riconoscere a Maurizio il merito di aver rilanciato la Ferrari, di aver riportato entusiasmo e quella cattiveria agonistica che sembrava essere stata smarrita. Certo, in questo 2018 non sono mancati momenti di tensione ed esternazioni fuori luogo (spesso dirette proprio a Binotto e al suo team), ma con il suo allontanamento, Arrivabene paga errori non suoi, ma di cui molto spesso si è assunto la responsabilità, facendo da parafulmine nei confronti della squadra e dei piloti, non sempre esenti da colpe.
Ora si apre un altro capitolo della storia della Ferrari, con altri cambiamenti che potrebbero arrivare a Maranello. L’innesto di Leclerc e la promozione di Binotto avranno un solo obiettivo per il 2019: la vittoria del Mondiale, perchè è ormai chiaro a tutti che arrivare secondi non basta più a nessuno.