C’è tanta attesa e curiosità per vedere come entrerà nella nuova realtà ferrarista Charles Leclerc, giovanissimo pilota monegasco scelto da Maranello in sostituzione di Kimi Raikkonen, ultimo campione del mondo del Cavallino.
Oltre ad essere uno dei più giovani di sempre ad aver varcato i cancelli di Fiorano, Leclerc ha anche interrotto ufficialmente un lungo periodo in cui non si vedevano più piloti di madrelingua francesi a bordo della Ferrari.
Per quanto possa essere un dato insignificante, l’ingaggio di Leclerc può assumere un gusto più retrò, facendo tornare tutti indietro agli anni ’80 e ’90, quando la Ferrari fece scendere in pista diversi piloti che avevano in comune la lingua di Flaubert. E, come la storia insegna, il rapporto tra l’italiana Ferrari ed i piloti francofoni ha spesso generato emozioni e soddisfazioni, con l’unica pecca di non esser mai state tramutate in un titolo mondiale.
JACKY ICKX
Considerato come uno dei piloti più completi e veloci di sempre, il nome del belga Jacky Ickx rientra nella categoria degli uomini che avrebbero meritato un posto nell’albo d’oro della Formula 1.
Arrivato alla corte di Maranello nel 1968, il pilota di Bruxelles esplose proprio sotto l’insegna del Cavallino Rampante, dove vi rimase fino al 1973 con la sola eccezione della parentesi in Brabham nel 1969. In tutti questi anni, Ickx vinse per ben sei volte con la Ferrari, sfiorando il titolo mondiale nel 1970, non riuscendo a colmare il distacco dall’austriaco Jochen Rindt.
GILLES VILLENEUVE
Chiamato a sorpresa da Enzo Ferrari per sostituire l’uscente campione del mondo Niki Lauda, Gilles Villeneuve arrivò a Maranello quasi da perfetto sconosciuto agli occhi di molti.
Grazie al suo coraggio, al suo talento ed anche alla sua spericolatezza (tanto che quest’ultima gli valse il soprannome di “Aviatore”), il canadese del Quebec conquistò in poco tempo tutti i tifosi della Ferrari, i quali si fecero contagiare dalla “Febbre Villeneuve“. Anch’egli vincitore di 6 gran premi, fu particolarmente amato proprio da Enzo Ferrari in persona, il quale disse pubblicamente di “avergli voluto bene” nei giorni immediatamente successivi alla tragica morte di Gilles, avvenuta durante le qualifiche del Gran Premio del Belgio 1982.
DIDIER PIRONI
Grande amico di Villeneuve fino al controverso Gran Premio di San Marino 1982, anche il francese Didier Pironi fu uno dei piloti più veloci transitati a Maranello.
Chiamato alla Ferrari nel 1981 per sostituire Jody Scheckter, Pironi (di origine friulana) instaurò fin da subito una forte intesa sportiva ed umana con Villeneuve. Il francese vinse due GP al volante della Ferrari: ad Imola, dove non ignorò gli ordini di scuderia e “tradì” l’amicizia con il canadese, e a Zandvoort, in Olanda.
Quest’ultima vittoria lo candidò come uno dei papabili al titolo mondiale del 1982. Sebbene i suoi risultati e quelli dei suoi compagni si rivelarono fondamentali per la vittoria del titolo costruttori, i sogni di gloria di Pironi vennero spezzati dal gravissimo incidente nel corso delle qualifiche del Gran Premio di Germania, a seguito del quale fu costretto ad abbandonare la F1.
PATRICK TAMBAY
Chiamato in fretta e furia dalla Ferrari per rimpiazzare la scomparsa di Villeneuve, nel 1982 l’ex Ligier Patrick Tambay approdò a Maranello a stagione in corso, debuttando nel Gran Premio d’Olanda. Inizialmente si pensò a Tambay quasi come una soluzione temporanea, ma gli ottimi risultati ottenuti dal francese convinsero i vertici della Ferrari a mantenerlo anche per il 1983.
Amatissimo e rispettato da tutto l’ambiente ferrarista, Tambay vinse il GP di Germania 1982 (con il team stravolto emotivamente dall’incidente di Pironi) ed il Gran Premio di San Marino 1983, dedicando il successo a Gilles Villeneuve a bordo della sua vettura numero 27. Nel 1984 Tambay provò l’avventura in Renault, ma i risultati ottenuti con la Rossa furono i più alti di tutta la sua carriera in F1.
ALAIN PROST
Doveva essere l’uomo del riscatto ferrarista dopo anni di mancati successi, e non ci riuscì per poco.
Stanco e sfinito dalle continue lotte interne con il compagno di squadra Ayrton Senna in McLaren ed in seguito alle polemiche del finale di stagione 1989, Alain Prost scelse la Ferrari per il campionato 1990, con l’obiettivo di battere Senna non più al volante della potentissima McLaren di fine anni ’80.
Disponendo di una delle Ferrari più competitive di sempre, Prost colse cinque vittorie con la Scuderia Ferrari (compresa quella in Francia che valse la 100° vittoria della Ferrari in F1), ma all’atto decisivo del mondiale fu vittima di un incidente scaturito proprio da Senna, che si rivelò fondamentale per l’assegnazione del titolo a favore di quest’ultimo.
Deciso a vendicarsi del torto subito, Prost rilanciò la sfida a Senna nel 1991, ma le prestazioni e l’affidabilità del mezzo furono completamente deludenti. Sul finire della stagione, senza troppi complimenti, il francese paragonò la Ferrari ad un “camion” di fronte ai giornalisti. Una dichiarazione che gli costò il licenziamento in tronco e la fine del rapporto con Maranello.
JEAN ALESI
L’ultimo francofono ad aver gareggiato e vinto con la Ferrari è stato un altro personaggio amatissimo dalla folla Rossa, per il suo carisma e per la suo rispetto incondizionato per il Cavallino: Jean Alesi.
Anch’egli di origini italiane come Pironi, Alesi approdò in Ferrari come compagno di squadra di Prost nel 1991, rifiutando l’offerta della Williams dopo un 1990 che lo aveva visto tra i piloti più brillanti in assoluto, nonostante si trattasse del suo esordio in F1.
Alesi restò in Ferrari fino al 1995, lottando in un periodo storico particolarmente buio per la Ferrari, spesso alle prese con ritiri e problemi di affidabilità. Nei giorni più positivi, Alesi riuscì a portare la Ferrari più volte sul podio o in pole, fino a conquistare la vittoria nel GP del Canada 1995, in quella che restò la sua prima ed unica vittoria non solo con il Cavallino, ma anche della sua intera carriera.