Ogni anno, il gelo della pausa invernale cede il passo al primaverile schiudersi dei primi germogli del duro lavoro svolto all’ombra delle fabbriche e le monoposto di Formula Uno scendono finalmente in pista nei test prestagionali che si tengono a Barcellona, sul circuito del Montmelò.
Ogni anno, si affollano sulle bacheche social o si catapultano sulla pista catalana numerosi adepti del rito dei test, gli #F1Testing Addicted. Sono lì per passione, per competenza o perché qualcuno li ha coinvolti e, dopo averli osservati in silenzio per anni, siamo in grado di darne una compiuta descrizione raggruppandoli in categorie che riassumono le loro caratteristiche più peculiari.
L’entusiasta a prescindere
Tautologicamente, a prescindere da qualsiasi cosa legga o ascolti, è entusiasta e sparge il suo entusiasmo finanche negli angoli più nascosti del web, commentando post di scuderie, addetti ai lavori, giornalisti, appassionati, ultras, suscitando al contempo tenerezza e fastidio. È tornata la Formula uno: che bello! Si inizia a fare sul serio: che bello! Ci sono nuovi piloti e nuovi assetti nei team: che bello! I caschi: che belli! Le monoposto rivoluzionate dalla nuove regole: che bello! L’ennesimo articolo sul test di Barcellona: che bello!
Colui che ha grandi poteri e grandi responsabilità
…Per questo si sfoga con l’incolpevole popolo del web. Nel corso degli anni, ha assunto molte forme, le più note sono quelle di “insider” e “cuggino”, ma ciò non lo ha distolto dalla sua missione, che è quella di sapere ciò che gli altri non sanno, prima degli altri e meglio degli altri, e caricarsi della grande responsabilità di diffondere tutto ciò. Incurante che questi altri sappiano chi egli sia e si curino delle sue rivelazioni, l’esemplare di CCHGPEGR persevera ed è ammirevole la sua resilienza di fronte alle reazioni più o meno scomposte che le sue esternazioni generano. Del resto, nemo propheta in social network.
Il feticista col paraocchi
Ha reso la sua casa, sia quella fisica che la home page dei suoi profili social, una specie di mausoleo dedicata al culto di quel pilota o di quella scuderia ai quali è ciecamente votato ed è pronto a torturare la realtà a favore del proprio credo, anche se si tratta solo di rilievi cronometrici durante un test prestagionale. La frase che gli sentirete dire più spesso è: “Questa è la monoposto / il pilota che riscriverà la storia della Formula Uno, zitti tutti e andate a nascondervi!” Il vero problema con questo esemplare è che, quando le sue previsioni vanno pietosamente a ramengo, è lui che non va a nascondersi.
Il morto di FIA
Lui non chiede, sa. Non appena compaiono i primi fotogrammi, è già in grado di affermare che, ai sensi dell’articolo 7829/bis del Regolamento Tecnico FIA, quel tale particolare aerodinamico – inquadrato con un obiettivo da birdwatching dall’amico CCHGPEGR appostato sulle tribune del Montmelò – è quantomeno sospetto se non irregolare. Trascorre tutti i test e tutto il campionato a recriminare per questa o quella irregolarità acclarata gridando allo scandalo e al campionato truccato, giurando che mai più guarderà un campionato di Formula Uno. Purtroppo il suo difetto più vistoso è lo spergiuro.
Il volontario volenteroso
Esemplare che assume più configurazioni di un ala anteriore disegnata da Adrian Newey, egli può presentarsi ai cancelli del Montmelò sotto forma di studente – di ingegneria, di comunicazione, di cinema… – voglioso di fare esperienze sul campo, di appassionato che ama l’odore di gomma blisterata al mattino o di titolare di blog/testata. Egli è volontario, nel senso che nessuno gli paga vitto, alloggio o viaggio, pertanto trascorre parte del tempo che dovrebbe dedicare ai test fra mezzi di fortuna, ostelli scampagnati e hospitality cui scroccare un pranzo. Il volontario volenteroso si ama e non si discute, mai.
Il puntiglioso incorreggibile
Appena capta un tweet, una story o un post deve intervenire per segnalare quello che solo lui ha notato. Non conta che il tweet, la story o il post vengano da giornalisti esperti del settore, da piloti, da tecnici o dalle stesse scuderie: egli è geneticamente puntiglioso ed etologicamente incorreggibile, dunque interviene. Trovare le sue tracce è facile: basta scorrere i commenti sotto a post del tipo “Interessante soluzione dei bargeboards da parte di Scuderia TaldeiTali!” fra i quali non mancherà il suo “In realtà è solo un banale mix di quanto proposto da CiccioRacing nella seconda parte della passata stagione!”. Infondo ne è consapevole, ma è più forte di lui.
I begli addormentati nei box
Categoria onnicomprensiva che abbraccia – fuor di metafora – genitori, coniugi, amici e parenti vari che per amore si ritrovano sballottati fra tubi di pitot e paraffine, senza lamentarsene più di tanto. Condividono con l’entusiasta la gioia del tutto e con il paraocchiato la cieca fede, mutuate dal figlio-coniuge-amico-parente che li ha trascinati nel gorgo della Formula Uno, finendo per coglierne soltanto gli aspetti… di costume. Li sentirete magnificare la tal monoposto perché i colori della livrea si abbinano meglio o ricordano la squadra di calcio cittadina e, se presenti fisicamente sul circuito, li vedrete collassare su qualche tribuna o inseguire il giovane pilota di turno al grido di “Sei così bello e bravo! Ti prego: sposa mia figlia!”
I dispensatori di realtà
Sono attivissimi e sono ovunque, anche nella vostra timeline. Si professano “obiettivi e diretti”, il che significa che si sentono autorizzati a mitragliare il web con le loro opinioni non richieste esprimendole in un linguaggio al limite del penoso. Il loro ruolo è quello di “aprire gli occhi a chi non vede le cose come stanno” ma non accettano il contraddittorio e, quando le cose in pista non vanno come dicono loro, siccome sono diretti, ti augurano di naufragare sull’isola di AffanGul, che tu sia il twittatore qualunque, il direttore della Gazzetta o il Presidente della Ferrari. È per loro che gli sviluppatori hanno creato la funzione “silenzia”.
Ogni giorno dei test prestagionali di Barcellona al Montmelò, prima che il sole si alzi per permetterti di capire di che razza di sfumatura di rosso sia la livrea matte della Ferrari SF90, non importa che tu ti riconosca in una di queste categorie o sia soltanto una persona che tenta di capirci qualcosa: comincia a condividere e goditi il ritorno della Formula Uno!
P.s.: come più blasonate testate già da tempo fanno, volevo avvisarvi del contenuto ironico e gioiosamente cazzaro dell’articolo; se per caso vi fosse venuto in mente di offendervi, vi consiglio di rivolgervi all’Associazione Code di Paglia per un consulto.