La Scuderia Toro Rosso ha presentato la nuova vettura che gareggerà nella stagione 2019 di Formula 1, la STR14. Si tratta di una monoposto che riprende in gran parte quella dell’anno passato, ma che presenta comunque dei punti di stacco, sia per il cambio regolamentare che per alcune scelte progettuali, in particolar modo nella zona centrale della vettura.
Per quanto riguarda la livrea, lo stile e i colori rimangono molti simili a quelli introdotti nel 2017, su cui spicca il logo Honda, motorista del team di Faenza a partire dalla scorsa stagione. I piloti che porteranno in pista la nuova STR14 saranno Daniil Kvyat e Alexander Albon. Per il russo si tratta di un ritorno nell’orbita Red Bull dopo essere stato appiedato a fine 2017 in favore di Pierre Gasly e Brendon Hartely. Nel 2018 Kvyat era entrato a far parte della Ferrari in qualità di pilota del simulatore, ma il richiamo della pista è stato troppo forte per rinunciare alla possibilità di tornare a correre in Formula 1 al volante della Toro Rosso. Per Albon, invece, si tratta del debutto in categoria dopo aver concluso al terzo posto il mondiale 2018 di Formula 2: il neo-pilota del team faentino dovrà dimostrare di essere all’altezza della sfida e delle aspettative dei grandi capi Red Bull, tra cui Helmut Marko.
STR14: La tecnica
I nuovi regolamenti sono stati pensati al fine di rendere più semplice seguire la vettura che precede, diminuendo la riduzione di carico aerodinamico che avviene in quella fase della corsa, rendendo di conseguenza più semplice provare una manovra di sorpasso.
Dai render diffusi dal team faentino, si può in realtà immediatamente notare come si tratti di una monoposto non “definitiva”, che probabilmente vedremo solamente in pista nei test di Barcellona della prossima settimana. A livello tecnico non sembra esserci nessuna soluzione rivoluzionaria, piuttosto sembra un affinamento, confermando quanto di buono era stato introdotto nelle passate stagione e riprendendo alcune soluzioni di altri team.
Nella zona anteriore della monoposto, si può notare come sia stata modificata l’ala anteriore per adattarsi proprio ai nuovi regolamenti previsti per il 2019. È stata eliminata la zona “a cascata” e sono stati rimodellati i profili principali, per un totale di cinque sezioni massime come prevede il regolamento. Anche l’endplate esterno è stato modificato, ora completamente “piano”. È possibile fare un piccolo riscontro rispetto a quanto mostrato nel render diffuso dalla Haas qualche giorno fa: se l’endplate della squadra italiana è completamente piano, quello del team americano presentava una leggera curvatura nella parte finale per indirizzare più aria verso la parte esterna della ruota, in modo da migliorare l’effetto outwash. È quindi possibile immaginare che anche in questo caso si possa trattare di una soluzione provvisoria, in vista di qualcosa di più elaborato che si vedrà in pista solamente a Barcellona. Si può inoltre notare come siano stati modificati anche i piloni di attacco dell’ala anteriore, riprendendo una soluzione già vista su McLaren e Ferrari negli anni passati: piloni quindi allungati, ma con diverse “feriotie” atte ad incanalare ed indirizzare maggior aria sotto il muso. È ben visibile anche l’S-Duct, poco prima di una sorta di piccolo “gradino” che ricorda quello presente sulla Racing Point Force India del 2018. Le prese d’aria per il raffreddamento dei freni sono meno elaborate e seguono i dettami imposti dal nuovo regolamento tecnico. Modificata anche la sospensione anteriore, che rimane push rod, ma presenta un disegno meno estremo rispetto alla STR13. È stato modificato, infatti, il disegno del triangolo superiore, che nella versione presente sulla monoposto della scorsa stagione presentava una soluzione che permetteva al pivot di uscire dal porta mozzo e, di conseguenza, di tenere “alto” il triangolo sueriore della sospensione. Questa soluzione era stata adottata nel 2017 ed era molto simile a quella proposta sulla sua vettura anche dalla Mercedes.
Spostandoci nella parte centrale della monoposto, sono diverse le sezioni su cui la Toro Rosso ha lavorato ìper migliorare la STR14. Innanzitutto si può notare come siano stati modificati gli specchietti: la posizione degli stessi è più lontana dal pilota, ed è stato inoltre adottato un doppio supporto per gli specchietti, con un profilo di attacco alla pancia, mentre il secondo è in una posizione più classica, a lato del cockpit, chiaramente a fini aerodinamici. È interessante osservare come l’Halo sia “spoglio”, non presenti nessun profilo aggiuntivo, al contrario di ciò che avevamo visto nel 2018, dove la Toro Rosso era stato uno dei team più attivi.
Per quanto riguarda i bargeboard, quella monostrata oggi si tratta di una soluzione a tre elementi piuttosto basilare che non sfrutta a pieno le possibilità date dai nuovi regolamenti, quindi è possibile immaginare che i reali sviluppi, in una zona così delicata della monoposto, li vedremo solamente a Barcellona. Il regolamento 2019 ha apportato importanti modifiche in questa sezione, diminuendo l’altezza massima consentita ma garantendo un allungamento sul piano orizzontale di 100mm. Spostandoci leggermente verso il retro della monoposto, ci imbattiamo nell’ingresso pance, dove ci sono state alcune modifiche rispetto all’anno scorso. Si può notare come questo sia stato modificando, cercando di “liberare” la parte inferiore e di “canalizzare” il tutto nella parte superiore, stretta e larga, un qualcosa che ricorda lo stile Ferrari introdotto nel 2017. Davvero semplice anche il disegno dei deflettori laterali, composto da un singolo elemento collegato all’ingresso delle pance: è plausibile pensare che, come per altri elementi della monoposto, i veri sviluppi saranno visibili solamente in pista la prossima settimana.
Per quanto riguarda il fondo, si continua con la filosofia dei “binari”, anche se le poche foto messe a disposizione (e un leggero “occultamento” non permettono di capire perfettamente alcune delle soluzioni proposte su questa STR14, senza contare che, molto probabilmente, solo la prossima settimana vedremo la vettura nella sua vera veste. Per quanto riguarda l’ala posteriore, rimane la soluzione con un singolo pilone. Da sottolineare come molti degli elementi al posteriore saranno ripresi della Red Bull, che a partire da questa stagione adotterà anch’essa la Power Unit Honda.
STR14: Le parole dei piloti
Daniil Kvyat: “È bello essere tornati e questo dimostra che non devi mai rinunciare alla speranza. Lo scorso anno mi è piaciuto lavorare con la Ferrari, cosa che mi ha aiutato a rimanere in forma e in contatto con quello che succede in Formula 1 sul fronte tecnico. E ho corso anche molto sui kart, cosa che tiene sempre in forma. Non voglio dire se sono cambiato o no. So che ci sono state molte speculazioni su questo e sul se sono maturato o meno, preferisco lasciare il mio guida in pista risposta. Voglio solo salire in macchina e vedere cosa succede. Là c’è molto lavoro da fare e quattro giorni in pista a Barcellona prima del Mondiale saranno molto importanti per tutti”.
Alexander Albon: “Penso che i test di Barcellona saranno un modo per imparare rapidamente. Avrò quattro giorni di test prima di Melbourne quindi non abbiamo molto tempo. L’obiettivo principale è quello di sentirmi a mio agio in macchina e accelerare il più rapidamente possibile. Vedremo. Nel termini della mia preparazione personale, cercherò di non esercitare troppa pressione su me stesso e dare tutto quello che ho dal primo giorno. È la mia opportunità quest’anno di mostrare a tutti quello che posso fare. Oltre a cercare di massimizzare il tempo in al simulatore, sto passando molto tempo con la squadra. Tutto ciò serve a capire l’auto il più rapidamente possibile, cosa che mi aiuterà per l’esordio stagionale a Melbourne. Per me è un grosso impegno essere un pilota thailandese. È passato molto tempo da quando c’è stato un connazionale in Formula 1 e spero solo di rendere tutti orgogliosi”.
STR14: Target per la stagione 2019
Per la stagione 2019 il target della Toro Rosso chiaramente non può non essere quello di fare un passo in avanti in classifica, dopo essersi piazzata davanti alla sola Williams a fine 2018. La squadra italiana si è messa anche a disposizione per essere una sorta di squadra “tester” per la Red Bull in vista di possibili aggiornamenti della Power Unit che potrebbero essere introdotti nel corso della stagione.