Terruzzi intervista Alonso che pianifica il suo rientro in F1 nel 2020
Dopo aver vinto la 24 Ore di Daytona, ennesimo risultato in una carriera ricca di soddisfazioni, Fernando Alonso ha tracciato in un’intervista a Giorgio Terruzzi sul Corriere della Sera un quadro del Mondiale 2019 di Formula 1, che per la prima volta dal 2002 non lo vedrà alla partenza.
Lo spagnolo assisterà al GP di Melbourne da spettatore, ma per futuro non chiude la porta ad un eventuale rientro: “Ho sempre detto hasta luego, arrivederci. Non ho programmi per il 2020. Certo, vincere un terzo titolo sarebbe la gioia più grande”.
Per quanto riguarda la sua ultima avventura targata USA, chi lo ha visto in pista ha detto di aver rivisto il Fernando Alonso grintoso e determinato di sempre, che non ha lasciato scampo agli avversari e ha trascinato il suo team alla vittoria finale. “È stato bellissimo. È una gara che devi vincere subito, altrimenti rischi di non vincerla mai. Non ero ottimista. Invece la nostra Cadillac si è messa a far funzionare le gomme e siamo andati forte, soprattutto sul bagnato”, ha dichiarato l’asturiano. “Sono un agonista nato, è la mia natura, il mio carattere, la mia vita. La tensione, il piacere e il divertimento sono gli stessi di sempre”.
Alonso non ha rimpianti per la sua carriera, e non perde tempo a guardarsi indietro, lanciando anche una frecciata alla Ferrari: “Mi sento molto fortunato, conosco piloti di talento che una F1 non l’hanno mai guidata, che non hanno avuto opportunità meritate, che hanno problemi di denaro. Poteva andare meglio? Forse. Sfortuna? Talvolta. Ho corso con squadre non competitive e ho commesso qualche sbaglio. Per esempio lasciare la McLaren nel 2007 o pensare che la Honda potesse competere meglio. Ho corso con la Ferrari e la Ferrari significa il massimo comunque. L’ho lasciata ma da allora i nostri bilanci sono simili, non siamo riusciti a vincere insieme così come da separati”.
A proposito della Scuderia di Maranello, lo spagnolo ha voluto spezzare una lancia in favore di Sebastian Vettel: “Tutti sbagliamo. Forse ha perso punti importanti ma anche Hamilton li ha persi e comunque Vettel ha fatto molto meglio di Raikkonen, ha lottato sino alla fine, è un campione. Quando vinceva 4 titoli Mondiali tutti parlavano di lui come di un fenomeno e adesso accade lo stesso con Hamilton. La verità è che non è mai facile quando hai addosso attenzioni e tensioni così rilevanti”.
Nella stagione 2019 in F1, Fernando Alonso non ha dubbi su chi siano i piloti da guardare con attenzione: “Io seguirò Kubica. La sua storia è straordinaria, sino a pochi mesi fa Robert sembrava aver perso ogni possibilità. Non ha nulla da perdere e io non perderò una sua mossa. Poi, Leclerc sulla Ferrari. È giovane, intelligente, ha talento. Sono curioso di vedere se il ciclo Mercedes finirà. Sento che il momento è vicino. Credo che Charles debba assecondare carattere e talento. Imparare a fare punti, ad aiutare la squadra, pensare che i Mondiali si decidono tra luglio e settembre. Non avere fretta e tenere sotto controllo l’eccitazione, l’emozione”.
Parlando del suo futuro, Alonso non si bilancia, ma ammette di non avere nessuna fretta di chiudere la sua carriera. Nessun dubbio che tutte le sue aspettative siano al momento fissate sulla 500 Miglia di Indianapolis, vincendo la quale agguanterebbe finalmente la tanto agognata Triple Crown, riuscita in passato solo al grande Graham Hill: “Ho sfiorato il successo nel 2018, ci riprovo quest’anno. È una roulette: fortuna, contrattempi, incidenti. Molti hanno vinto quando pensavano di perdere e viceversa. Servono tempo e pazienza”.
“Schumacher ha corso sino a 43 anni. Se ti senti forte non hai bisogno di guardare la tua data di scadenza. Corri. Sino a quando ti accorgi che qualcuno va più forte di te. È una cosa che può accadere a 25 come a 48. L’età non c’entra niente”, ha chiosato l’asturiano. Sicuramente questa ultima frase racchiude l’essenza del carattere dello spagnolo, che non ha ancora nessuna intenzione di ritirarsi, anzi. Una cosa è certa: se tornerà nel Circus, lo farà con un top team per puntare al terzo Titolo Mondiale, per dimostrare a tutti di essere ancora tra i migliori.