Dopo i test di Barcellona delle scorse settimane, tutti i team sono concentrati sulla prima gara stagionale di Melbourne. La Ferrari è partita con un carico di aspettative elevato, visti i risultati delle ultime stagioni e i buoni riscontri forniti dalle giornate di prova sul circuito catalano. Ma cosa dovremo aspettarci per questo inizio di stagione dalla Scuderia del Cavallino e dai team spinti dalla power unit italiana, segnatamente Haas e Alfa Romeo? Andiamo a scoprirlo insieme.
Scuderia Ferrari
Nei test di Barcellona la Scuderia ha evidenziato un ottimo passo gara e anche una buona efficienza sul giro secco. Il miglior tempo fatto registrare da Sebastian Vettel è un buon risultato, anche se poco indicativo, dal momento che il ritardo di Hamilton si è attestato su soli tre millesimi di secondo. Anche il passo gara sembra essere ottimo, ma in questo caso è sempre difficile capire i carichi di benzina utilizzati nei test.“Dobbiamo lavorare sull’affidabilità” ha dichiarato il Team Principal Binotto, ed effettivamente sulla SF90 nelle ultime giornate si sono palesati diversi problemi tecnici. Nulla di particolarmente preoccupante, comunque; un aumento dei guasti è fisiologico nei test pre-campionato quando si alza la soglia delle prestazioni.
Binotto: “SF90 bilanciata, vorrei più affidabile”
Più impegnativa sarà probabilmente, per la Ferrari, la gestione dei piloti. Sebastian Vettel si troverà ad un bivio della sua carriera: dovrà lasciarsi alle spalle gli errori e le incertezze del 2018 e cercare in tutti i modi di pareggiare i conti con Hamilton, altrimenti saranno problemi seri per lui. L’inizio di stagione è stato sicuramente incoraggiante: Seb è parso in palla a Barcellona, ma ora dovrà mostrare di saper mantenere questo livello per tutta la stagione,cosa che negli ultimi due anni non gli è riuscita.
Assieme a Seb, a portare la Rossa in pista sarà Charles Leclerc, promosso dopo un anno di apprendistato in Alfa-Sauber. Il monegasco ha già dimostrato di essere un fenomeno; ora dovrà essere in grado di gestire la pressione che inevitabilmente avvertirà, guidando per la Ferrari. “In situazioni particolari la nostra priorità sarà Sebastian” aveva detto Binotto alla presentazione della nuova vettura. Nei giorni scorsi ha precisato meglio: “Ovviamente saranno liberi di lottare: non chiederemo a Charles o Seb di rallentare. Sebastian comunque è quello che ha più esperienza dei due”.
Al di là di questo aspetto, il target per il 2019 in Ferrari sarà e dovrà essere uno solo: riportare almeno in Titolo (ma entrambi sarebbe meglio!) a Maranello, e spezzare così l’egemonia Mercedes nell’era power unit. Non sarà semplice; gli anglo-tedeschi restano il team da battere, ma la Ferrari ha tutte le carte in regola per potersela giocare fino in fondo.
Team Haas
Da quando è entrato in Formula Uno nel 2016, il Team Haas non ha fatto altro che migliorarsi di anno in anno; logico quindi aspettarsi una progressione simile anche nel 2019. Dopo il quinto posto nel Costruttori della scorsa stagione, la squadra capitanata da Gunther Steiner vuole lottare con Renault per il ruolo di quarta forza. “Puntiamo a migliorarci.- ha dichiarato il manager alto-atesino- Dopo questi test possiamo dire di essere ottimisti, anche se non è facile in questo sport fare delle previsioni”. La VF-19 ha dimostrato di essere una vettura nata bene, e la collaborazione con due realtà importanti come Dallara e Ferrari sicuramente aiuterà il team di Kannapolis a raggiungere i risultati prefissati.
Per quanto riguarda i piloti, è stata confermata la coppia formata da Romain Grosjean e Kevin Magnussen. Il francese ha chiuso la corsa stagione in quattordicesima posizione con 37 punti totali, e si è ripreso in estate dopo una prima metà di campionato da incubo, con i primi punti raccolti solo in Austria. Molto meglio di lui ha fatto Magnussen; il danese, infatti, ha chiuso nono con 56 punti, davanti ai ben più quotati Sainz, Alonso e Ocon, oltre che al più esperto team mate. Nonostante le frequenti intemperanze in pista (che non lo rendono proprio simpatico a tutti), Kevin ha dimostrato la costanza e la capacità di arrivare a punti necessarie per un team come Haas.
Il target del team americano dunque, sarà quello di essere in lotta per il quarto posto nel Costruttori con Reanult, e, magari, di riuscire, in una situazione particolare, a portare per la prima volta un proprio pilota sul podio.
Alfa Romeo Racing
Anno nuovo, nome nuovo: sparisce dalla denominazione del team lo storico marchio Sauber, che resta comunque la struttura di riferimento per l’Alfa. Dopo i risultati incoraggianti dei test, è lecito aspettarsi le vetture di Hinwil a lottare nella mischia con Racing Point, Toro Rosso, McLaren e, perchè no, Haas e Renault. La C38 è sembrata essere veloce, soprattutto sul passo gara, e gli ingredienti per migliorare l’ottavo posto del 2018 ci sono tutti. La power unit Ferrari sembra adattarsi perfettamente alle caratteristiche della vettura, ora bisogna vedere dove riusciranno a portarla i piloti a Melbourne.
La line-up del team è totalmente nuova: dopo la promozione in Rosso di Leclerc e la partenza di Ericsson in direzione Indycar, l’Alfa Romeo Racing si affida al veterano Kimi Raikkonen e al debuttante Antonio Giovinazzi, che col team ha già corso le prime due gare del 2017. Il finlandese, terzo alla fine della scorsa stagione, è apparso in palla e rilassato nei test, e la sua esperienza sarà fondamentale per la crescita e lo sviluppo del team. “E’ una fortuna poter lavorare con Kimi, da lui cercherò di imparare il più possibile”, ha dichiarato Giovinazzi, che finalmente riporterà stabilmente il tricolore sulla griglia di partenza dei GP.
Trovata la stabilità che mancava da qualche tempo in seno alla Sauber, ora il team italo-elvetico dovrà puntare alla continuità di risultati, e a cercare di migliorare in ogni gara; le avversarie più prossime (Toro Rosso e McLaren) sembrano essere assolutamente alla portata, e un piazzamento costante in zona punti sarà fondamentale per arrivare a ridosso di Haas e Renault.