A Melbourne George Russell, Lando Norris e Alex Albon hanno debuttato in Formula 1, ben figurando e dando inizio a un percorso che ovviamente richiederà molto apprendimento ma che promette bene, con ottimi presupposti di crescita. I tre ragazzi sono indiscutibilmente talentuosi e in Australia, nonostante qualche errore derivante dall’inesperienza, hanno subito convinto gli addetti ai lavori.
George Russell
Oltre alle sfide che comporta un esordio nella massima espressione del motorsport, il neocampione del mondo di Formula 2 George Russell ha anche dovuto fare i conti con la vettura meno competitiva e apparentemente più difficile da guidare della griglia. Difatti, la crisi della sua Williams si è manifestata già durante i test invernali, dove, non essendo stata assemblata per tempo, è arrivata in ritardo, saltando i primi due giorni per poi faticare in quelli seguenti. Alla vigilia della prima qualifica della stagione c’era persino il timore che la FW42 non sarebbe riuscita a rientrare nel 107% dal primo tempo e dunque avrebbe rischiato di non poter partecipare alla gara. Il rookie ha però smentito questa ipotesi spaventosa e dopo un buon lavoro nelle prove libere, in cui non ha commesso errori, in Q1 si è andato a piazzare penultimo a due secondi e tre dal primo tempo di Charles Leclerc e a un secondo e due dalla McLaren di Carlos Sainz appena davanti. Ovviamente sono distacchi molto ampi, lontani anche dalla lotta serrata di centro gruppo, ma probabilmente meno gravi di ciò che si temeva e Russell è stato sia abile sia maturo nel gestire le problematiche e chiudere un giro pulito. Inoltre, il debuttante è stato davanti al compagno di squadra Robert Kubica, che ha espresso chiaramente le complessità della FW42 andando a colpire il muretto all’uscita di curva 10 durante il suo giro veloce.
L’alfiere di King’s Lynn ha poi svolto una gara solitaria ma solida, in cui ha provato tutte le mescole per portare avanti un lavoro di sviluppo che serve drasticamente alla scuderia di Grove. Il pupillo Mercedes ha inoltre concluso i 58 giri del Gran Premio in 16esima posizione senza incappare in qualche facile errore, tenuto anche conto delle lacune della monoposto, e rimanendo davanti al compagno di box, attardato però da un contatto con la Red Bull di Pierre Gasly alla prima curva che lo ha costretto subito a un pit stop. Il giovane classe 1998 si è mostrato relativamente soddisfatto della sua prima corsa in Formula 1 e determinato nel progredire: “Non sono interessato nel lottare con Robert per l’ultima posizione, dobbiamo lavorare insieme per migliorare questa situazione. Nel complesso, posso essere fiero e contento di me stesso perché siamo arrivati a questo weekend sapendo cosa aspettarci e io ho raggiunto praticamente tutti i miei obiettivi”.
Lando Norris
Alla vigilia del Gran Premio d’Australia Lando Norris, vicecampione del mondo di Formula 2 nel 2018, era probabilmente meno quotato rispetto a Russell, considerando il loro confronto diretto nella scorsa stagione, ma sicuramente con più possibilità di stare nel gruppo grazie alla monoposto più competitiva. Quotazioni a parte, che il ragazzo di Bristol fosse veloce lo si sapeva, ma che potesse essere così incisivo alla sua prima qualifica in Formula 1 era molto meno pronosticabile. Il giovane alfiere della McLaren ha difatti inaspettatamente portato la sua MCL34 fino al Q3 e si è guadagnato l’ottava casella di partenza per la sua gara d’esordio nella categoria regina, precedendo di dieci millesimi un certo Kimi Raikkonen e stupendo sia gli appassionati sia gli addetti ai lavori. Il rookie è anche stato ampiamente davanti al più esperto compagno di squadra Carlos Sainz, rimasto escluso in Q1 dopo essersi trovato durante il suo giro veloce la Williams forata di Kubica in mezzo alla pista in curva 14.
Anche in gara il debuttante inglese ha dato prova delle sue doti, battagliando in mezzo al gruppo senza fare tante sbavature e compiendo un sorpasso deciso ai danni di un Antonio Giovinazzi in difesa su una pista in cui è difficile sorpassare e difatti si sono viste pochissime manovre d’attacco. Il pilota di Bristol è tuttavia arrivato fuori dalla zona punti, in 12esima posizione (primo dei rookie), a causa di qualche errore e nelle dichiarazioni a fine corsa ha dimostrato quanto pretende da sé stesso e quanto è determinato nel migliorare: “Il team mi ha dato una buona macchina, con un passo abbastanza buono da poter stare nella top ten, ma ho commesso un paio di errori che hanno infranto ogni probabilità di prendere punti, quindi sono un po’ deluso. Non ho fatto la partenza perfetta, ho faticato a sorpassare una macchina più lenta e dopo ho avuto un grande bloccaggio, quindi devo lavorare su questi errori. Sono arrabbiato con me stesso perché c’era più potenziale, ora mi concentro e guardo avanti al Bahrein”.
Alex Albon
Alex Albon, il debuttante meno quotato sulla carta e dal “valore” più dubbio, ma anche con il minor numero di chilometri su una Formula 1, ha sorpreso per le sue ottime performance. Dopo il testacoda con cui aveva iniziato i test invernali e l’uscita di pista con conseguente rottura dell’ala anteriore nelle prove libere del venerdì, il ragazzo anglo-thailandese ha disputato una qualifica convincente, senza commettere errori nel momento in cui contava essere al meglio. Il rookie ha agguantato il Q2 e si è messo dietro l’esperto compagno di squadra Daniil Kvyat, piazzando la sua Toro Rosso al 13esimo posto per la partenza del Gran Premio d’esordio e mancando l’accesso alla Q3 per soli 104 millesimi.
La gara è stata un po’ più dura per l’alfiere classe 1996 ma comunque solida, avendo dovuto gestire i freni nel traffico dell’inizio e concludendo in 14esima posizione, alle spalle del compagno di box, che con una corsa di alto livello è andato a prendersi un punto. Tuttavia, nella bagarre di centro gruppo il debuttante ha mostrato i muscoli e ha portato a termine i 58 giri senza grandi sbavature. Il giovane pilota ha così dato prova di essere cresciuto velocemente nel corso delle prime giornate a bordo della sua STR14 e sicuramente c’è ancora tanto margine. Il vincitore della medaglia di bronzo nel campionato di Formula 2 nel 2018 ha espresso sentimenti contrastanti nelle interviste post-gara, soddisfatto in linea generale della sua condotta nel suo primo Gran Premio in Formula 1 ma dispiaciuto di non aver massimizzato il buon potenziale: “In partenza ho guadagnato due posizioni e a quel punto eravamo nella mischia perché ero solo una posizione fuori dalla zona punti. Poi siamo stati in lotta con Giovinazzi, penso che stesse faticando con le gomme e tutti i piloti che erano su quella strategia hanno perso tempo mentre tutti quelli che sono stati fuori con la mescola più dura ci hanno fatto l’overcut. Questo ha compromesso la nostra gara ma sono comunque felice per come è andato il mio weekend, penso che avremmo potuto prendere punti, quindi brucia un po’, ma è stata una bella esperienza e vengo via con un weekend pulito, relativamente parlando”.
È dunque andato in porto il primo Gran Premio della stagione 2019 e ha iniziato a riempire il bagaglio d’esperienza poco capiente di questi tre rookie. Sono state convincenti e anche sorprendenti le performance di Russell, Norris e Albon, con pochi errori e ampio margine di crescita. Indubbiamente qualche carenza c’è stata, ma i tre ragazzi si sono mostrati determinati nel voler migliorare e sicuramente questa prima gara gli servirà molto per progredire già a partire dal Bahrein. Ci si aspetta tanto da queste giovani promesse, che sono appena entrate nell’olimpo del motorsport ma sembrano destinate a scriverne pagine importanti.
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