Minardi: Le critiche a Ferrari e Ricciardo sono troppo precoci!

Gian Carlo Minardi | CircusF1
Gian Carlo Minardi, sul suo sito, ha voluto fare il punto sui commenti relativi al Gran Premio d’Australia, andato in archivio domenica scorsa con la meritata vittoria di Valtteri Bottas. In particolare, l’ex team owner faentino si è concentrato sulla quantità di critiche, a suo dire ingiuste, verso la Ferrari e Daniel Ricciardo.
Sulla Rossa, Minardi ha commentato: “Le prove invernali non si sono dimostrate veritiere e mi auguro che, quanto visto a Melbourne, non sia la realtà”. Analizzando tutti i fattori in gioco, poi, ha cercato di trovare alcune spiegazioni per le scarse prestazioni mostrate in pista da Vettel e Leclerc: “Siamo solamente alla prima gara; l’Albert Park è una pista anomala con molti bump che alterano le geometrie delle sospensioni. Inoltre è stata una gara condizionata dalle gomme che non hanno risposto nella maniera attesa con la sorpresa delle Hard”. L’analisi di Minardi appare, come sempre, obiettiva e ben ponderata; è risaputo, infatti, come il tracciato australiano non dia mai risposte definitive sui reali valori delle forze in campo. In altre parole, il minuto di distacco rimediato da Ferrari molto probabilmente è da considerare come una somma di fattori negativi, più che una reale dimostrazione di inferiorità rispetto ai rivali.
Sakhir, una pista che rientra maggiormente nei canoni del Mondiale, darà risposte più esaustive: “In Bahrain avremo delle risposte più veritiere e sarà un termometro più realistico anche perché, viste le temperature attese, potrebbe mettere in evidenza alcuni problemi”. “Resto convinto che la principale differenza tra Mercedes e Ferrari- ha continuato Minardi- sia all’interno della power-unit e da ricercarsi nella migliore gestione della potenza da parte di un team piuttosto che l’altro”. E’ chiaro, comunque, che la scarsa competitività mostrata a Melbourne dovrà essere analizzata a fondo dai tecnici di Maranello: “Sicuramente la débâcle di domenica dovrà fare meditare”.
Un’altra giornata negativa è stata quella di Daniel Ricciardo. Il padrone di casa della Renault dopo essere rimasto escluso dalla Q3, ha perso subito l’alettone anteriore in un’escursione fuori pista, che ha danneggiato anche il fondo della sua R.S.19, e lo ha costretto al ritiro al giro 29. “Mi aspettavo di più da Daniel”, ha detto il team principal del team anglo-francese Cyril Abiteboul.
Minardi non è assolutamente d’accordo con il francese: “Mi fa sorridere e faccio fatica a comprendere certe critiche, dopo un solo GP, rivolte ad un pilota che negli anni precedenti ha ottenuto risultati di tutto rispetto, soprattutto se queste arrivano da uno dei personaggi più criticati per i mancati risultati della Renault”. La squadra della Régie “dovrebbe meditare sui problemi accusati sul fronte motore soprattutto se paragonati con l’ottimo risultato conquistato dai diretti avversari della Honda che, con Red Bull, ha festeggiato il primo podio dell’era ibrida. Ho l’impressione che certe esternazioni vengano fatte per deviare il discorso da problemi più importanti”, ha concluso il manager faentino.
Sicuramente il weekend di Ricciardo non è stato positivo, ma stiamo comunque parlando di uno dei driver di maggior talento in tutto il Circus; non possiamo certo dimenticare i sorpassi e le prestazioni ottenute negli anni passati. Lo stesso non si può certo dire di Renault. Pur disponendo di un budget di tutto rispetto, negli anni scorsi il team non è mai stato in grado di raggiungere i top, neanche con piloti di assoluto valore come Nico Hulkenberg e Carlos Sainz. La nuova vettura dovrà anche vedersela con una Haas che pare in continuo miglioramento; anche in questo caso, le parole di Abiteboul sembrano essere troppo precipitose, e, in ogni caso, fuori posto.
Infine, sono arrivati da parte di Minardi i complimenti alla Red Bull e alla Honda, che è salita sul podio per la prima volta dal rientro in Formula Uno nel 2015: “Bisogna riconoscere che i giapponesi hanno fatto un grande passo in avanti e il risultato raggiunto da morale e concretezza al lavoro svolto sia in casa Honda che Red Bull”. Un’altra giornata positiva è stata quella di Lance Stroll, che ha finito la gara a punti e ben davanti al team mate Perez, dimostrando di non essere solo un “figlio di papà”, ma di saper anche guidare la nuova Racing Point. “E’ stato molto bravo e, diversamente da Perez, non ha commesso errori. Non sarà facile per lui togliersi l’etichetta di pilota pagante, ma sono convinto che abbia le carte in regola per restare in F1. L’ho visto in azione nelle formule minori, dove ha vinto. Quando vinci vuol dire che hai le caratteristiche giuste. Diventare campione del mondo poi è un’altra storia”, ha chiosato Minardi.