Dal 26 al 28 aprile si svolgerà a Baku il 3° Gran Premio dell’Azerbaijan di F1, anche se è la quarta volta che il Baku City Circuit ospita una gara (la prima edizione è stata denominata GP d’Europa). La pista, ricavata fra le impervie strade della capitale azera e disegnata dall’architetto tedesco Hermann Tilke, si è dimostrata negli anni una delle più spettacolari di tutto il calendario.
Il Baku City Circuit presenta caratteristiche peculiari che fanno di esso un circuito cittadino atipico: il pedale dell’acceleratore è premuto per il 56 per cento del tempo. In particolare, il rettilineo di partenza, lungo 2,2 km, permette di raggiungere velocità che sfiorano i 360 km/h. Ma il tracciato presenta anche una zona mista con curve molto tecniche (come la 8 e la 15) dove per riuscire ad ottenere un buon tempo si devono sfiorare i muretti, che qui sono vicinissimi fra di loro, essendo la sede stradale la più stretta del mondiale.
Secondo i tecnici Brembo, la pista di Baku è classificata come altamente impegnativa per i freni, con un indice di difficoltà di 4 su una scala da 1 a 5. Uno fra i valori più alti di tutte le 21 piste del mondiale 2019.
L’impegno dei freni durante il GP
Il lunghissimo rettilineo di partenza porta ad una serie di 4 curve a 90 gradi, in cui i freni sono duramente sollecitati, che sono seguite da altre svolte in cui l’angolazione cambia di continuo e quindi anche l’impiego dei freni. Inoltre, trattandosi di un circuito cittadino, l’asfalto tende a gommarsi durante il weekend di gara, causando un aumento delle decelerazioni e di conseguenza dell’impegno dei freni in termini di temperatura ed usura.
Il tempo di utilizzo dei freni in gara è, in percentuale, in media con quello di altre piste: 19 per cento del tempo, un valore simile a quello riscontrato nel circuito di Montreal, uno dei più stressanti per i freni. Ma se si analizza il valore assoluto, la lunghezza della pista (più di 6 km) fa sì che i freni vengano utilizzati per 19 secondi, ben 6 in più rispetto alla pista canadese. Ne risulta che durante l’intero Gran Premio, ogni pilota deve esercitare un carico di 53 tonnellate sul pedale del freno.
Le frenate più impegnative
Il Baku City Circuit presenta 11 frenate, di cui 4 sono considerate impegnative per i freni, 4 di media difficoltà e 3 sono leggere.
La prima curva dopo il rettilineo del traguardo presenta la decelerazione più alta (ben 5,5 g), ma la minore diminuzione di velocità e il ridotto tempo in cui si ricorre ai freni (1,84 secondi per passare da 330 km/h a 124 km/h) fanno sì che non sia la frenata più impegnativa del circuito.
Questo primato spetta a curva 3, dove si passa da 320 km/h a 99 km/h in soli 2,31 secondi, con una decelerazione che è però minore: 4,7 g. Lo stesso valore in termini di forza g riscontrato in curva 15, che è anche la frenata più lunga (125 metri) e dove il pilota deve esercitare il maggior carico sul pedale (161 kg).