Il Team Principal della Scuderia Ferrari Mattia Binotto e i suoi piloti, Sebastian Vettel e Charles Leclerc, esaminano il tracciato azero, dove le rosse non hanno mai vinto.
La Formula 1 sbarca per la quarta volta in Azerbaigian, anche se la prima edizione del 2016 è stata disputata (non senza qualche polemica) con il nome di Gran Premio d’Europa. Il circuito azero, per quanto spettacolare, non ha mai portato fortuna alla Scuderia di Maranello. Baku infatti fa parte della ristretta cerchia di circuiti attualmente in calendario dove la Ferrari non ha mai vinto, gli altri due sono Sochi e Abu Dhabi.
Circuito cittadino, ma atipico, con lunghi rettilinei dove si raggiungono velocità estreme (più di 350 km/h sul traguardo) e quindi dove conta il motore. Forse si spiega così il mal di pancia che la Ferrari ha avuto ogni volta che ha fatto tappa qui. E il secondo posto di Kimi Raikkonen nell’edizione dell’anno scorso è l’indicatore dei miglioramenti che la scuderia ha fatto dal punto di vista della power unit rispetto agli anni precedenti.
Fra un rettilineo e l’altro, si trovano molte curve a gomito, ma anche un tratto misto dove è importante tanto per la vettura avere trazione, quanto per i piloti avere coraggio. I muretti sono vicinissimi e la sede stradale è la più stretta del mondiale: solo 7,60 metri nella parte che sfiora la torre del castello.
Tratto che ha impressionato anche il 4 volte campione del mondo Sebastian Vettel, che qui in Azerbaigian nel 2017 è stato suo mal grado protagonista nel famoso tamponamento a Lewis Hamilton che gli è costato uno stop-and-go: “La ripida salita intorno alle mura della città vecchia è larga solo sette metri, che in una vettura di Formula 1 sembrano anche meno. Ti sembra di dover infilare il filo in un ago! Non c’è abbastanza spazio per due monoposto in quel punto per cui se stai duellando con un altro pilota è meglio mettersi d’accordo su chi deve passare per primo.” Il numero 5 si è poi soffermato sull’anomalo layout del circuito azero, composto da lunghi rettilinei e curve lente: “Una delle sfide di Baku è trovare il giusto bilanciamento a livello di carico aerodinamico: devi poter affrontare bene le curve lente ma c’è bisogno di essere anche velocissimi sui rettilinei. È un compromesso non facile da trovare”.
Charles Leclerc è sembrato invece apprezzare molto la pista di Baku, a lui più favorevole in passato, avendo chiuso al sesto posto alla guida della Sauber nell’ultima edizione del GP: “Quello dell’Azerbaigian è uno dei miei circuiti preferiti, lo adoro e ho sempre fatto molto bene qui avendo ottenuto un successo e un podio in Formula 2 e i miei primi punti in Formula 1 lo scorso anno. Il percorso mi piace davvero tanto – ha continuato il monegasco – È veramente una pista unica senza eguali nel mondo. La regola è piuttosto semplice: mai perdere la concentrazione, perché al primo errore ti ritrovi contro il muro. La pista di Baku è impegnativa, ma non vedo l’ora!”.
Mattia Binotto, Team Principal e Direttore tecnico si è soffermato sulla difficile sfida il circuito rappresenta per la monoposto: “Il motore è sollecitato in modo particolare sia per quanto riguarda il motore termico che per la parte ibrida. Presenta un asfalto molto liscio, per cui l’usura delle gomme è tendenzialmente scarsa ed essendo basso il livello di energia che si trasferisce nelle gomme, queste fanno fatica a riscaldarsi. Qui i sorpassi sono abbastanza facili anche grazie all’effetto del DRS che quest’anno è addirittura più potente rispetto al passato. L’esperienza ci ha insegnato che Baku è una pista dove la probabilità di vedere in azione la Safety Car è elevata, e questo è un elemento importante da considerare nella strategia di gara.” Il manager italo-svizzero ha anche svelato l’introduzione di importanti sviluppi sulla monoposto previsti per Baku: “Ci siamo preparati al meglio, analizzando tutti i dati sin qui disponibili, cercando di individuare le aree di miglioramento. A Baku porteremo alcuni aggiornamenti che rappresentano un primo passo nella direzione dello sviluppo della SF90.”
Dopo tre gare in cui non è riuscita a raggiungere i risultati sperati, Baku sarà già un importante banco di prova per la Ferrari, consapevole di dover accelerare, prima di tutto in fabbrica e di conseguenza in pista, per dare una svolta alla propria stagione.