Ayrton Senna e il suo personale rapporto con il circuito di Imola
Ayrton Senna e Imola. Oggi due icone della F1 del passato ma mai fuori moda nel cuore e nella mente degli appassionati e della F1 attuale. La storia ha voluto che i destini dell’indimenticabile pilota brasiliano e della pista del Santerno intitolata a Enzo e Dino Ferrari s’incrociassero. Al punto che il primo maggio del 1994 quando Senna morì per le conseguenze dell’incidente del Tamburello, iniziò a morire anche Imola in F1.
Dall’edizione successiva, proprio per i drammatici fatti dell’anno prima (tra cui la tragica fine di Ratzenberger e lo spaventoso crash di Barrichello), la pista subì veri e propri mutilamenti alla sua configurazione originaria. La sicurezza aumentò ma furono modifiche che ne snaturarono di molto l’essenza. Pur rimanendo, comunque, un circuito interessante. La massima formula continuò ad essere presente qui fino al 2006. Poi nulla più.
Anche se negli ultimi anni si è ritornato a parlare di un possibile rientro di Imola in F1 in un futuro ancora però tutto da verificare. Ayrton Senna e Imola. Un doppio filo che lega queste due entità, una umana e l’altra no ma resa tale dalla passione per questo sport e dalla sua storia. E, in questa interpretazione, non sarà un caso che proprio sul tracciato dedicato ai Ferrari in cui morì, Senna si sia reso protagonista di vittorie e di gare entusiasmanti.
Il campione è stato, assieme ad Alain Prost, il miglior interprete di questo circuito fino all’annus horribilis. Tralasciando la mancata qualificazione del 1984 (non per colpa sua) alla sua prima stagione in F1, Senna a Imola ci ha vinto tre volte: nel 1988, nel 1989 e nel 1991. Come il rivale-amico francese, trionfatore nel 1984, 1986 e nel 1993. Due dei tre successi di Ayrton sono avvenuti, tra l’altro, in maniera piuttosto netta in cui ha dominato i suoi avversari.
Ciò avvenne nel biennio ’88-’89. Ma l’equilibrio con qualsiasi altro pilota che ha corso ad Imola si spezza in favore di Senna sulla velocità pura nel giro in prova. Su 11 partecipazioni al Gp di San Marino, il brasiliano ha fatto segnare la pole position a Imola in ben 8 occasioni, compreso l’anno della disgrazia. Impressionante. Stellare. Magico!
Record assoluto mai neppure sfiorato da nessun altro sul tracciato imolese. La sua vittoria più bella? Molto probabilmente quella del 1988, gara che ha dominato in lungo e in largo dall’inizio alla fine. Senza discussioni. Come la dimostrazione del suo talento assoluto sulla pista che gli ha regalato tante gioie e il dolore più grande. Non solo a lui.