Max Verstappen. È ancora il pilota olandese a brillare. Il GP di Spagna, infatti, ha mostrato e dimostrato, per l’ennesima volta, il valore raggiunto dal talento di casa Red Bull. Veloce, consistente, ragioniere, freddo, calcolatore. Agguantato con saggezza, calma e scaltrezza il 3° posto al via ai danni di Sebastian Vettel (Ferrari SF90), l’olandese manterrà salda questa posizione sino alla bandiera a scacchi, alle spalle solo delle ineguagliabili Mercedes F1 W10 di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. Finalmente maturo. Poche chiacchiere: Max Verstappen è, ormai, un pilota pronto ad ambire al titolo mondiale.
Verstappen, grazie a questo importante podio (il 24° per il pilota di Hasselt, il 176° per la Honda in F1, il 2° per la Casa giapponese dal ritorno in F1 datato 2015) e ai 66 punti sinora conquistati, scavalca Vettel in classifica generale (fermo a quota 64), issandosi pertanto al 3° posto alle spalle di Hamilton (112) e Bottas (105).
La piena maturità di Verstappen, tuttavia, non è ancora pienamente supportata dalla Red Bull. La RB15 motorizzata Honda esprime, almeno nei circuiti in cui le qualità aerodinamiche e telaistiche prevalgono sulla potenza “bruta”, prestazioni ormai pari a quelle palesate dalla Ferrari SF90. Nelle qualifiche del GP di Spagna, Ferrari e Red Bull sono racchiuse in pochi decimi: Vettel firma il 3° tempo in 1’16”272 (media di 219,714 km/h), Verstappen il 4° in 1’16”357 (media di 219,486 km/h), Leclerc è 5° in 1’16”588 (media di 218,807 km/h), Gasly è 6° in 1’16”708 (media di 218,465 km/h). Riassumendo: le due Ferrari e le due Red Bull racchiuse nello spazio di poco più di 4 decimi. Eccellente anche il responso cronometrico in gara. Verstappen, infatti, segna il 3° miglior giro veloce in 1’19”769 (giro 57, media di 210,082 km/h, pneumatici Medium C2 nuovi), più rapido, quindi, delle Ferrari di Vettel e Leclerc (il monegasco, nella fattispecie, non va oltre l’1’20”002, anch’esso segnato, al giro 57, con pneumatici Medium C2 nuovi).
La Red Bull RB15, nelle mani di Verstappen, può lottare costantemente per il podio. Se le Ferrari appaiono sempre più vicine, le Mercedes, al contrario, sembrano inarrivabili. Anche a Barcellona, le F1 W10 di Hamilton e Bottas hanno fatto il bello e cattivo tempo, rifilando a tutti distacchi incolmabili e mostrando prestazioni al momento impareggiabili. La F1 W10 è tanto veloce quanto agile. Una vettura che, carta canta, rasenta la perfezione.
Lo scenario, all’indomani del GP di Spagna, appare sufficientemente chiaro: un Verstappen in formato mondiale, una Red Bull RB15 sempre più vicina alla Ferrari ma ancora lontana dalle Mercedes. La stagione, tuttavia, può prendere una inattesa piega.
Il prossimo 26 maggio la F1 è di scena a Monaco, tracciato tradizionalmente favorevole alla Red Bull. E sono proprio le storiche strade del Principato ad aver cambiato le sorti professionali di Max Verstappen. Da quelle Prove Libere del GP di Monaco 2018, durante le quali l’olandese picchiava il guard-rail compromettendo qualifiche, gara ed una probabile doppietta del team di Milton Keynes, Verstappen ha — per così dire — resettato la propria indole tanto talentuosa ed sportivamente aggressiva quanto, a volte, fallosa e inutilmente avventata.
Nel 2018 è stato un tripudio Red Bull: Daniel Ricciardo andava a conquistare pole-position e vittoria al volante della RB14-Renault, Verstappen, partito dal fondo dello schieramento, rimontava sino alla 9a posizione, segnando, peraltro, il giro più veloce in gara.
Monaco costituisce, dunque, una tappa fondamentale per la stagione della Red Bull: è qui che la Red Bull deve cercare di puntare concretamente alla vittoria, prima che il campionato faccia tappa in circuiti i quali potrebbero (il condizionale è d’obbligo) nuovamente accentuare il divario tra Mercedes e Honda (Montréal, Le Castellet, Spielberg). Le premesse per una prestazione maiuscola ci sono tutte. E se anche Lewis Hamilton, a fine gara, ammira con occhio curioso e attento la Red Bull RB15, gatta ci cova… (?)