Il ritiro di Leclerc era prevedibile alla vigilia del Gran Premio di Monaco. Non si era mai visto il monegasco, sempre razionale e controllato, così arrabbiato. I suoi occhi dopo la fine (suo malgrado anticipata) delle qualifiche di sabato parlavano da soli, quasi fosse stato toccato nell’orgoglio.
Il ritiro era prevedibile perché uno come lui, a casa sua, non si sarebbe mai accontentato di passare tutta la gara dietro a una Haas o una Renault qualsiasi, nella frustrazione delle retrovie.
Sorpassare o uscire. Sorpassare come poche volte, forse mai, si era visto fare nelle stradine del Principato. Nei pochi giri in cui è stato in gara il monegasco ha mostrato tutto il suo talento. Limpido. Così discordante con quegli occhi, viceversa offuscati dalla rabbia.
Rabbia, che la sua intelligenza gli ha permesso di non esternare fuori dalla pista, dichiarandosi alla fine delle qualifiche “più deluso che arrabbiato”. Per il bene della squadra, che con il secondo posto di Vettel, salva un weekend, come ammesso dagli stessi uomini del cavallino, da dimenticare.
Soprattutto il sabato, e quel Q1 che ha dato inizio all’incubo del monegasco, arrivato al suo primo Gran Premio di Monaco alla guida di una Ferrari con un po’ di follia e con tante speranze. Speranze tutto sommato non immotivate. Il primo posto nell’ultima sessione di prove libere era forse difficile da replicare in qualifica, ma il suo compagno di squadra Vettel domenica in gara sembrava tenere il passo di Hamilton. Se l’inglese stesse davvero spingendo o stesse invece facendo una gara al risparmio per riuscire ad arrivare in fondo con le gomme morbide non lo si può sapere, ma Charles avrebbe sicuramente potuto essere lì a giocarsi almeno il podio, e poi, chissà.
Il grave errore di strategia della Ferrari durante le qualifiche del Gran Premio di Monaco ha compromesso la gara di casa di Charles Leclerc. Al quale, molti attribuiscono la responsabilità di quello che è successo sabato, reo di non essersi fatto valere nei confronti del muretto e chiedere di uscire per migliorare il suo tempo. Non ci si deve dimenticare che siamo di fronte ad un ragazzo di 21 anni, che alla sua seconda stagione in F1 si trova alla guida di una Ferrari, e che forse sta facendo anche più di quello che gli è richiesto.
GP MONACO F1 – L’ERRORE DELLA FERRARI DURANTE LE QUALIFICHE
Il ragazzo in realtà di personalità ne ha eccome (non dimentichiamoci l’episodio dello scorso anno in Brasile, quando decise di rimanere fuori a migliorare il suo tempo nonostante l’ordine di rientrare ai box) ma che deve essere almeno aiutato a ritrovare la tranquillità, forse anche la spensieratezza, che lo hanno contraddistinto finora, e che proprio di fronte a parenti e amici ha perso.
Non ci resta che rimettere mano ad una frase che da troppo tempo è abusata dalle parti di Maranello: sarà per l’anno prossimo. Daghe Charles!