La Formula 1 è ormai diventata una formula gomme. Soprattutto da quando è stata introdotta una grande varietà di mescole e differenti tipologie di pneumatici. Le gomme costituiscono l’elemento predominante delle prestazioni delle vetture. Spesso e volentieri anche più della stessa power unit. Chi capisce prima e meglio degli altri come far rendere alla massima efficienza le Pirelli sulle proprie monoposto ha in tasca il successo in F1. Mai come oggi.
Ed è proprio questo il tema cruciale per tutte le scuderie, in quanto le attuali coperture hanno raggiunto un tale livello di sofisticazione che non è affatto semplice farle funzionare sempre bene. Ma il fattore gomme non sta, forse, condizionando un po’ troppo le prestazioni delle vetture rispetto all’incidenza di altri elementi? Ne è certo Cesare Fiorio, intervenuto anche su questo punto a FormulaPassion. “Ci sono troppe mescole – ha dichiarato a tal proposito l’ex ds della Ferrari – e troppe varietà di pneumatici.
Se fossero le stesse per ogni Gp si potrebbe preparare sempre la macchina in funzione loro. Seguire, invece, questa evoluzione delle gomme gara per gara non è una cosa a cui tutti sono abituati e che ciascuno sa sfruttare al meglio”. “Questa delle gomme non dovrebbe essere – ha poi aggiunto – una variante che influenza in modo così determinante il risultato delle gare”. Ma non solo. Le tante e spesso cavillose opzioni presenti oggi in F1 sulla scelta delle gomme generano confusione nella comprensione delle strategie da parte di chi segue i Gp. Un problema non da poco, che ha ridotto le gare del Mondiale ad intricate partite di RisiKo, non immediatamente chiare al pubblico. Come invece dovrebbe essere. Intendiamoci, le strategie ci sono sempre state in F1 ma stiamo vivendo un’epoca in cui francamente si sta un po’ esagerando su questo fronte. Assistere ad un Gp non dovrebbe appesantire troppo la mente dello spettatore bensì generare unicamente relax ed emozioni.