Il settimo round del campionato ha visto mescolarsi nuovamente le carte della lotta di centro gruppo, con una McLaren che dopo un weekend difficile vede traballare la sua quarta posizione nei costruttori per merito di una Renault protagonista di un weekend perfetto. Se la scuderia francese, in seguito ad un periodo complicato, lascia il Canada con tanto ottimismo, la Haas vede la faccia opposta della medaglia, al termine di un fine settimana da dimenticare.
Renault
Daniel Ricciardo: P6 – Nico Hulkenberg: P7
Le basi per un weekend positivo erano state piazzate già nel venerdì di Montreal dove erano state rilevate delle buone sensazioni, in seguito a delle performance positive nel corso delle sessioni di libere, seppur in linea con con diversi diretti competitors. La vera svolta del fine settimana è arrivata in qualifica quando Daniel Ricciardo ha stampato il chrono che è valso per lui la quarta casella in griglia, per la Renault il miglior piazzamento dal 2010. Buona anche la settima casella di Hulkenberg, alle spalle di Gasly e Bottas.
Entrambi hanno condotto la gara su un ottimo passo, con l’australiano che si è dovuto arrendere soltanto ad un Verstappen in rimonta e a Valtteri Bottas, dandogli però non poco filo da torcere. Il compagno ha invece mantenuto la sua posizione fino alla bandiera a scacchi, gestendo in modo ottimale le gomme soft nella prima parte di gara, facendole durare fino al sedicesimo giro.
Così come ha affermato il tedesco, la Renault ha finalmente potuto esprimere nel miglior modo il suo potenziale, la scuderia veniva da tre gare in cui erano stati raccolti soltanto due punti. I dubbi sul lavoro del costruttore francese che si erano sollevati in seguito alle prestazioni deludenti sono stati quindi quietati dall’ottimo risultato colto in Canada, bisognerà ora capire se quella passata sia stata soltanto una parentesi negativa. Si giunge ora sul tracciato di casa, dove i ragazzi in giallonero saranno chiamati alla conferma, per tentare il sorpasso sulla McLaren, che ora sta davanti di sole due lunghezze, protagonista di un weekend dal risultato deludente.
Haas
Romain Grosjean: P14 – Kevin Magnussen: P17
“Questa è la peggiore esperienza che abbia mai provato su un’auto da corsa”. La frase pronunciata da Kevin Magnussen nel corso del cinquantaseiesimo giro è ahimè il perfetto riassunto di un weekend da dimenticare per la scuderia italo-americana.
Infatti prima di arrivare a quel team radio di evidente frustrazione, la squadra arrivava da una prima parte di fine settimana non così facile, culminato in una qualifica dall’esito negativo, che avrebbe poi condizionato la gara.
Il botto di Magnussen del Q2, non solo ha danneggiato pesantemente la monoposto numero 20 con una conseguente partenza dalla pit lane, ma ha anche impedito al compagno di squadra di chiudere il suo giro cronometrato. Non sappiamo ovviamente se quel tempo di Grosjean sarebbe stato sufficiente per mettere piede in Q3, ma sicuramente non avrà contributo a placare il clima di tensione all’interno del box. Nemmeno le strategie diversificate hanno portato ad un miglioramento, ed è così che perfino il team principal Gunther Steiner si è dovuto aprire in radio per rispondere alle critiche mosse in mondovisione dal suo pilota danese.
È evidente quindi come la squadra stia vivendo un periodo difficile, in cui i risultati arrivano in modo mai costante, dove delle buone prestazioni si alternano a risultati difficili da digerire. Ciò accade non solo nel susseguirsi dei weekend, bensì è capitato nel corso di questa prima parte di campionato, che anche nelle varie sessioni del fine settimana ci fosse un’alternanza di risultati positivi e negativi.
È proprio questa la chiave su cui si dovrà lavorare per tornare ai piani di una classifica di centro gruppo aperta più che mai, con l’obbiettivo quindi di trovare una mancanza che è mancata finora e che nella scorsa stagione ha impedito di chiudere nella posizione di leadership del midfield.