Il circuito di Montreal, intitolato all’indimenticato pilota della Ferrari Gilles Villeneuve, ospiterà dal 7 al 9 giugno il 7° GP stagionale di Formula 1. La pista sorge sull’isola artificiale di Notre-Dame, sul fiume Saint Lawrence.
Classico circuito “stop and go” caratterizzato da forti accelerazioni seguite da brusche frenate ravvicinate e per questo molto provanti per i freni, i quali non hanno il tempo di raffreddarsi a dovere. La situazione peggiora data la frequente presenza del vento alle spalle nei due rettilinei principali. Questo contribuisce ad aumentare la velocità delle monoposto, già piuttosto scariche aerodinamicamente, e a rendere le frenate ancora più provanti per gli impianti. Il Circuit Gilles Villeneuve è stato incluso dai tecnici Brembo nella categoria dei circuiti maggiormente impegnativi per gli impianti frenanti, insieme a quelli di Singapore, Città del Messico e Yas Marina.
L’impegno dei freni durante il GP
Nonostante il basso numero di frenate, solo 6 per giro, che corrispondono al 18 percento del tempo sul pedale del freno (valore relativamente basso rispetto ad altri circuiti), Montreal è senza dubbio il banco di prova più impegnativo per gli impianti frenanti. La media delle decelerazioni massime è infatti la più alta del mondiale: 4,9 g. Sono ben 5 i punti del tracciato dove la decelerazione raggiunge i 5 g ed il carico sul pedale del freno oltrepassa i 125 kg. Dalla partenza alla bandiera a scacchi ogni pilota esercita all’incirca 57 tonnellate di pressione sul pedale del freno.
Le frenate più impegnative
Come detto, il Circuit Gilles Villeneuve presenta solo 6 frenate, ma ben 5 sono classificate come impegnative, una di media difficoltà e nessuna è considerata semplice.
La più difficile per i freni, e forse anche per i piloti, è quella di curva 13: la chicane che precede il rettilineo di partenza e il famoso “muro dei campioni”. Da 338 km/h, grazie anche all’utilizzo anche del DRS, si passa a 133 km/h in soli 2,09 secondi e 122 metri. Sono 5,2 i g di decelerazione rilevati in questa curva. Valore superato però nella frenata di curva 10, quella del tornantino teatro dello spettacolare incidente di Robert Kubica nel 2007, in cui la velocità crolla da 301 km/h a soli 65 km/h in 109 metri: qui la decelerazione tocca i 5,3 g.