Con 49 edizioni disputate, il Gp del Canada si è ormai guadagnato il titolo di gara “classica” del Mondiale di F1. Inserito per la prima volta in calendario nel 1967, dal 1978 si svolge ininterrottamente sulla pista di Montréal, con le uniche eccezioni del 1987 e 2009 quando l’evento è stato escluso dal Campionato. Un tracciato velocissimo che impone un gran ritmo al volante e mette a dura prova gomme e freni. Velocissimo come il grande campione canadese a cui è stato intitolato: Gilles Villeneuve.
E proprio l’indimenticato pilota della Ferrari è stato sempre grandissimo protagonista su questo circuito, che ha sancito ancor di più il legame indissolubile con la sua terra d’origine. Qui ha ottenuto la sua prima vittoria in F1, con la Rossa di Maranello, nel 1978. Qui ha fatto impazzire la folla l’anno successivo in un bellissimo duello, sempre per il primo gradino del podio, con la Williams di Alan Jones. Ma ancora di più ha eccitato i cuori dei suoi tifosi nel 1981 in una gara da incastonare nella memoria collettiva di questo sport. Il 27 settembre di quell’anno piove a dirotto e le condizioni della pista sono per veri rainmaster. Quale è Gilles che partito solo dalla sesta fila, dopo aver corso un brivido tamponando la Renault di Arnoux nel primo giro, inizia a rimontare progressivamente.
Al settimo giro è quarto dietro Piquet, Prost e Laffite per poi installarsi in terza posizione tre passaggi dopo. Il canadesino è una furia e da lì a poco si sbarazza anche della gialla Renault di Alain Prost, che prima era stato risucchiato e superato anche da Jacques Laffite. Un trio tutto francese comanda un Gp di lingua transalpina. Una manna per tifosi bagnati ma eccitati sugli spalti. Ma da questo momento il Gp della numero 27 di Villeneuve si complica notevolmente alimentando, nel contempo, le radici del mito. Dopo essere stato sorpassato dalla Mclaren di Watson, Gilles stampa la sua ala anteriore sul retrotreno della Lotus di Elio De Angelis, che si apprestava a doppiare. Un pilota “normale”, a quel punto, sarebbe rientrato ai box per sostituirla ma non Villeneuve.
Prosegue con l’alettone sempre più danneggiato, giro dopo giro, che finisce per inclinarsi in posizione verticale ostruendo la vista del pilota. Imperterrito, Gilles prosegue come solo lui sa fare domando la 126CK in costante controsterzo, senza perdere troppo terreno da chi gli sta alle spalle. Controlla sapientemente la sua Ferrari con l’asfalto bagnato e perdipiù con l’ala out, che ad un certo momento perde del tutto prima del lento tornantino. Tra lo stupore e l’entusiasmo generale della sua gente, senza alettone riesce a conservare il terzo posto fino al traguardo. Un’altra prova di guida da urlo per lui.
Quattordici anni dopo, nel 1995, sarà un altro ferrarista molto amato di lingua francese a far battere i cuori dei tifosi su questa stessa pista. Si chiama Jean Alesi, che vince insperatamente il suo primo e unico Gp di F1 a bordo della Ferrari 412T2 sfruttando le disavventure della Benetton di Michael Schumacher.