L’edizione 2019 del Gran Premio del Canada di F1 sarà ricordato per la penalità di 5 secondi a Sebastian Vettel che ha privato il pilota tedesco della Ferrari della vittoria finale. Sull’uscita di pista di Vettel, il successivo rientro senza dare uno spazio adeguato, come recita il regolamento, abbiamo già detto tutto.
In questo nostro articolo di oggi, vogliamo invece raccogliere le autorevoli opinioni di alcuni commentatori italiani che, in queste ora, hanno scritto sull’episodio.
Dal suo sito web, Gian Carlo Minardi ha parlato di “decisioni che compromettono la credibilità della Formula 1”, aggiungendo come “…una gara così tirata come il Gran Premio del Canada, con tre piloti racchiusi in una forbice di appena 6” dopo 70 giri” sia stata “rovinata a tavolino”.
Opinione analoga anche per Umberto Zapelloni: “Non vedo nella manovra di Vettel la volontà di ostacolare l’avversario – ha scritto l’ex Direttore della Gazzetta sul suo blog -, ma solo la ricerca disperata di restare in pista senza toccare i muri”. Zapelloni ha poi aggiunto: “Penalizzare una manovra così rischia di togliere passione e interesse alla Formula 1. Commissari e regole così avrebbero cancellato il duello tra Arnoux e Villeneuve, ovvero uno dei duelli epici della storia”.
Alberto Sabbatini invece avrebbe rimandato la decisione a fine gara. L’ex Direttore di AutoSprint, su twitter ha così commentato: “In questi casi però almeno si aspetta fine gara per cheidere al pilota le sue ragioni. È come fare un processo senza dare all’imputato la possibilità di difendersi!!”
In questi casi però almeno si aspetta fine gara per cheidere al pilota le sue ragioni. È come fare un processo senza dare all’imputato la possibilità di difendersi!!
— Alberto Sabbatini (@sabbatini) 9 giugno 2019
Un po’ fuori dal coro Maurizio Voltini. Il giornalista di Autosprint è stato uno dei pochi ad affermare che la penalità a Vettel è stata corretta: “Questo è il regolamento in questione (art.27.3). Se rientri dopo un’uscita, devi dare spazio. Non conta se fai apposta o no. In più avendo costretto Hamilton a rallentare, Vettel ha avuto un vantaggio (basta guardare i distacchi). Spiace, ma la penalità ci sta tutta”.
Mi sento di spezzare un'arancia (cit.) per Binotto e le ultime dichiarazioni. Intendo: un team principal che desse per già perso un campionato (o una gara) prima che lo sia matematicamente, sarebbe meglio cambiasse lavoro. Quindi non criticatelo se dice "siamo ancora in lotta".
— Maurizio Voltini (@MaurizioVoltini) 28 aprile 2019
Senza mezze misure il commento di Leo Turrini che, nel suo ultimo articolo, ha titolato: “Vettel truffato, così si uccide la Formula 1”. Il noto volto di Sky Sport ha poi aggiunto: “Vado giù duro perché è una offesa alla cultura dell’automobilismo la sanzione costata la vittoria a Seb Vettel. Non capisco, francamente, cosa potesse fare il tedesco al quarantottesimo giro. Doveva sparire dalla pista?”.
“La penalizzazione di Vettel è ridicola: la Mercedes non ha bisogno di aiutini”, questo il pensiero di Luca Budel che, sul sito sportmediaset ha anche aggiunto: “Una decisione ridicola che toglie credibilità a questo ambiente, che pare asservito alla Mercedes, ma che allo stesso tempo racconta del peso politico della Ferrari, mai così basso nella storia della Formula 1”.
Dal web alla carta stampata, la musica non cambia. Giorgio Terruzzi, dalle colonne del Corriere della Sera di lunedì 10 giugno, ha sentenziato: “La Formula 1 si è suicidata a Montreal”.
Opinione diversa infine per Gianluca Gasperini che, sulla Gazzetta in edicola oggi, ha criticato chi ha preso la difesa di Vettel: “Esistono delle regole e Vettel è stato penalizzato. Si può discutere all’infinito sul giudizio, ma non serve. Come non serve fomentare le polemiche: è un modo molto facile di farsi amici e tifosi ma … meglio guardare avanti”.
Gp Canada F1 2019 – La penalità a Sebastian Vettel