Ferrari alle prese con un nuovo caso Vettel, un professionista consapevole delle sue difficoltà!
La Ferrari è alle prese con un nuovo caso Vettel, un professionista consapevole delle sue difficoltà!
La frase qui sopra è la combinazione di due commenti post gara. Il primo è di Giorgio Terruzzi che, nelle sue consuete pagelline, ha chiaramente parlato di “un nuovo caso Vettel” e dato un bel 4 al pilota della Ferrari: “Criticarlo è facilissimo – ha aggiunto Terruzzi – , difenderlo un po’ meno. Il voto è basso ma quando un campione mostra una difficoltà così manifesta serve offrire una mano e sostenerlo. Lo dico per rispetto e umanità. Ha sbagliato (di nuovo), ha un compagno formidabile, è nei guai. Coraggio”.
Il secondo commento è quello di Mattia Binotto che, ai microfoni di Sky Sport F1 al termine della gara, non ha esitato a dire: “Sebastian è un professionista ed è consapevole delle sue difficoltà ed altrettanto consapevole che per lui rappresenta uno stimolo, lo dobbiamo aiutare in questo, a cercare la vettura, l’assetto, il bilanciamento migliore per le sue esigenze”.
Consapevole delle sue difficoltà, consapevole delle sue difficoltà, consapevole delle sue difficoltà!
Temiamo siano queste le parole che ronzano nelle orecchie del pilota tedesco, quattro volte campione del mondo di F1. Le parole del suo Team Principal pesano forse più dell’incubo del tamponamento a Max Verstappen.
“Silverstone sarà ricordata per l’ennesimo errore di Vettel, assolutamente indecifrabile”, è stato il commento di Gian Carlo Minardi.
“Un fallo di frustrazione”. Umberto Zapelloni ha definito così la manovra di Vettel ai danni di Verstappen.
“Da Silverstone a Silverstone. Non è l’annus horrobilis di Seb, ma insomma”. E’ stato questo il commento di Leo Turrini nell’articolo dal titolo “Se fosse Leclerc il problema di Vettel”. E non è un interrogativo!
Chiudiamo come avevamo aperto, con un secondo pensiero di Terruzzi che, dalle colonne del Corriere della Sera di oggi, ha così sentenziato sul caso Vettel: “[…] il quattro volte campione del mondo sembra incapace di evitare errori già visti, quella tendenza ormai cronica a trasformare un affronto agonistico in un disastro irrimediabile.