Quello che si terrà dal 26 al 28 luglio all’Hockenheimring sarà l’undicesimo appuntamento stagionale del mondiale di F1.
Il tracciato in uso dal 2002 è molto diverso dall’originale, che ha debuttato nel 1970. Nel corso degli anni, infatti, la pista è stata accorciata e sono state introdotte alcune chicane, ma anche dei curvoni veloci da percorrere in pieno, e che mettono a dura prova gli impianti frenanti.
Quello di Hockenheim è uno fra i circuiti più provanti per le power-unit, ma anche i freni non sono esenti da sforzi: in una scala da 1 a 5 i tecnici Brembo hanno classificato il circuito tedesco come altamente impegnativo per i freni, con un indice di difficoltà di 4.
I lunghi rettilinei aiutano gli impianti a raffreddarsi in caso di alte temperature, ma con la pioggia possono portare al problema opposto: in questo caso il carbonio di dischi e pastiglie rischia di raffreddarsi troppo e di non raggiungere la temperatura ottimale d’esercizio.
L’impegno dei freni durante il GP
All’Hockenheimring i piloti fanno ricorso ai freni per poco più di 11 secondi e mezzo al giro, valore equivalente al 16 per cento del tempo totale della gara (percentuale identica a piste come Australia e Russia).
La media delle decelerazioni massime è di 4,6 g, addirittura nelle prime 3 frenate questo valore non scende mai sotto ai 5,2 g. Per quanto riguarda il carico dei piloti sul pedale del freno, dalla partenza alla bandiera a scacchi essi esercitano uno sforzo di 49 tonnellate.
Le frenate più impegnative
Delle 17 curve presenti nel circuito tedesco solo 5 richiedono il ricorso ai freni, ma ben 4 di esse sono considerate impegnative per i freni, mentre una è considerata leggera.
La staccata più impegnativa è sicuramente quella di curva 6. Alla fine del lungo rettilineo precedente le monoposto arrivano ad affrontare la curva a 329 km/h e passano a 65 km/h in soli 2.9 secondi: i g di decelerazione sono 5,7.
Merita una citazione anche la frenata di curva 2, buon posto per chi vuole tentare un sorpasso. Da 320 km/h le monoposto passano a 103 km/h, gap di velocità meno elevato di curva 6, ma effettuato in meno tempo: solo 2.66 secondi e 5,2 g d decelerazione.