Spa-Francorchamps attende la Ferrari. La Ferrari attende Spa-Francorchamps. Due miti stanno per riabbracciarsi con il reciproco auspicio di esaltarsi domenica primo settembre tra le celebri pieghe della pista belga dove è in programma il Gp del Belgio.
Due vecchie ma inossidabili glorie, dunque, s’incontrano nuovamente e, prima che Spa auguri le migliori fortune alla Rossa, magari ci si ritroverà il sabato sera prima della gara attorno ad un tavolo a sorseggiare una buona birra di casa per ricordare le più belle giornate vissute assieme, come due grandi amici. E scenderà la lacrimuccia quando i due giganti della F1 e di tutto l’automobilismo sportivo troneranno con la memoria al 25 agosto del 1996, data di un Gp del Belgio molto speciale per la Ferrari.
Era il primo anno di Schumacher ferrarista ma non solo. Il team proveniva da un’estate terribile contrassegnata da grossi problemi di affidabilità alla monoposto del riscatto, la F310. Dopo il trionfo spagnolo sotto la pioggia sembrava essere calato il sipario su una stagione tanto importante quanto delicata: quella, cioè, del definitivo rilancio delle ambizioni iridate con in sella il miglior pilota in circolazione. Motore, semiasse, cambio, differenziale, problemi idraulici. Si rompeva di tutto sulla F310 evoluzione a muso alto e lo scoramento tra i tifosi che attendevano il 1996 come il pane cresceva. Poi arriva Spa, il Belgio. Ma le premesse non sono subito incoraggianti. Le fortissime Williams-Renault dominano le prove con Jacques Villeneuve e Damon Hill in lotta per il Mondiale. Michael Schumacher dietro di loro, sulla sua pista ideale, paga oltre un secondo. In F1, però, non è sempre tutto scritto. Anzi. Il buon giorno si vide dalla partenza per le Williams, che partono entrambe male mentre Schumi si fa minaccioso.
Supera Hill e alla Source si mette a fianco di Villeneuve all’esterno ma il canadese riesce a conservare la testa. Fin dai primi giri, però ci si accorge che il gap in prova tra Williams e la Ferrari di Schumacher non c’è più. Il campione tedesco tallona Villeneuve, lo segue come un’ombra e ci mette tanto del suo per restargli a tiro. Tra i due tutto rimane immutato al comando fino all’ingresso della Safety-Car, richiesta per rimuovere i detriti della Footwork-Hart incidentata di Jos Verstappen (il padre di Max). Con la corsa neutralizzata Schumacher, assieme a quasi tutti i piloti, effettua il pit mentre Villeneuve ha problemi di comunicazione con il suo box e non rientra subito. Lo farà successivamente e questo sarà il passaggio cruciale dei destini di Spa ’96. Al restart, infatti, dietro le due Mclaren provvisoriamente alla guida del gruppo s’installa la Ferrari di Schumacher, seguito da Alesi. E Villeneuve? Dietro anche al francese ex ferrarista.
Jacques si sbarazza di Jean e tutti pensano che adesso farà un sol boccone anche di Schumi. Ma non sarà così. Dal 25 agosto 1996 la Ferrari non sarà più quella macchina anemica, goffa e debole vista in estate. Michael tiene a debita distanza Villeneuve, a circa 2” e non sembra neppure al limite. Quando le due Mclaren spariscono dalle prime due posizioni la contesa per il successo ritorna a chi di dovere: Villeneuve e Schumacher a parti invertite rispetto ai primi giri. Schumi è scatenato, in palla come non mai. Il gap oscilla e alcune volte si trova la Williams negli scarichi ma resiste e comanda autorevolmente il Gp. C’è, però, un’altra sosta ancora da fare per entrambi. E qui si confeziona lo show. Schumacher si ferma qualche giro prima della Williams.
Quando Villeneuve riparte esce dalla pit-lane mentre sta sopraggiungendo il tedesco che lo brucia in accelerazione nella discesa dell’Eau Rouge! È il sorpasso definitivo. Jacques si rifarà sotto a Schumi ma quest’ultimo resiste e nelle ultime tornate guadagna addirittura terreno fino a concludere trionfalmente sotto la bandiera a scacchi. È una vittoria dal grande significato perchè scacciacrisi. I fatti successivi lo confermeranno. La Ferrari sbancherà anche Monza due settimane dopo, si prepara al riscatto e pone le basi per la sua golden age in coppia con Michael. Il primo tassello di entrambi fu inserito proprio in quella domenica di fine estate belga quando si manifestarono anche i prodromi della sfida bestiale tra Schumacher e Villeneuve del pirotecnico 1997.