F1, Gp Singapore: Vettel, la Ferrari e le grandi sorprese che non ti aspetti
Dopo Monza, gli ultimi dubbi sul fatto che fosse “bollito” o giù di lì erano ormai diventati una certezza nell’immaginario collettivo. Invece la F1 è uno sport stupendo anche per questo. Perché riesce a stupire offrendo possibilità di riscatto insperate e facendo risorgere chi sembrava condannato al baratro.
È quanto ha dimostrato con una sorprendente Ferrari Sebastian Vettel ieri al Gp di Singapore in cui ha assestato un colpo da campionissimo, come nessuno se lo aspettava più, dopo l’ennesimo svarione in Italia. Questa volta non solo ha commesso zero errori ma ha battuto senza discussioni l’agguerrita concorrenza con cui ha a che fare ad ogni gara. In primis quella dell’ormai ingombrante compagno di squadra: il fenomeno Charles Leclerc.
Che in prova lo aveva di nuovo tramortito con una prodezza cristallina. Ma domenica Vettel ha ampiamente meritato il successo perché se lo è guadagnato sul campo tornando ad essere quello che era un tempo. Finalmente, aggiungiamo. Lo si aspettava da un anno. Un anno da incubo quello tra Spa 2018 e Singapore 2019 con in mezzo erroracci da principiante, nervosismi e assoluta mancanza di lucidità. In piena crisi di nervi. Ma ieri ha cancellato tutto con una prestazione all’altezza del suo nome, all’altezza di un quattro volte campione del mondo, al di là degli alchimismi strategici. La sua vittoria va oltre. E ha vinto quando dopo il primo pit-stop è stato incisivo, preciso, rapidissimo e cattivo al punto giusto nel ghermire velocemente le macchine più lente davanti a lui fino ad issarsi al comando. Che poi non ha più mollato perché nessuno dei suoi rivali è stato in grado di impensierirlo veramente. Leclerc in primis. È stato superiore anche a lui. Era la sua giornata.
Nessuno aveva il suo ritmo. Charles è stato molto più lento a superare le vetture meno veloci rispetto a Sebastian e poi nel confronto diretto questa volta lo ha perso. Ad ogni ripartenza della Safety-Car Vettel, di mestiere, ha subito allungato su di lui e Leclerc non è mai stato più rapido o sufficientemente più veloce per attaccarlo. Anzi, dopo l’ultima uscita della vettura dei commissari, con due giri più veloci in rapida successione Vettel lo ha ulteriormente distanziato per acquistare il margine di sicurezza decisivo. In questo caso, dunque, le delusione e il neppure tanto velato risentimento di Leclerc a fine gara per la strategia attuata su di lui dal muretto hanno scarso valore. Perchè quando il tuo avversario ti batte di velocità ed esperienza va riconosciuto e bisogna ricordargli che la Ferrari non è a suo esclusivo servizio. Stop. Fine delle discussioni.
Per il quattro volte iridato tedesco è stato il Gp della totale riabilitazione e adesso, con una Ferrari capace di piazzare una doppietta su una pista sfavorevole alla vigilia e con il morale non più alle stalle ma alle stelle, ci si aspetta di vedere un Vettel in gran spolvero in questo rush finale del Campionato. Proprio la Rossa di Maranello è stata la sorpresa assoluta del Gp di Singapore. Prima e seconda (non accadeva dal Gp d’Ungheria 2017) su un tracciato sulla carta ostico e terzo trionfo consecutivo. Un risultato assolutamente imprevisto e imprevedibile dopo la scorpacciata di Monza. Questo significa che la SF90, con gli ultimi aggiornamenti telaistici portati a Marina Bay, adesso funziona a dovere e può vincere ovunque, senza distinzioni tra questo o quel circuito.
Una constatazione che consegna una Ferrari fortissima in questo finale di stagione. Realisticamente troppo tardi per lottare ancora in chiave mondiale. Con il vantaggio accumulato, Hamilton non dovrebbe avere problemi per il sesto titolo ma visto che ancora la matematica non ha emesso il suo verdetto tutto è ancora in piedi. Anche se è molto difficile il clamoroso ribaltone. Però, una Ferrari così ravviva il Campionato, rilancia la F1, diverte e nella vita non si sa mai. Perchè alla Mercedes sta rodendo eccome una Rossa così forte, soprattutto in ottica 2020. Con un fenomeno di nome Leclerc, un campione che, forse, si è definitivamente ritrovato, un team ben organizzato, che non sbaglia più, funziona come un orologio svizzero e una monoposto che supporta i piloti a dovere ai massimi livelli, la Ferrari può diventare una macchina da guerra. La più bella soddisfazione che si sta pregustando Mattia Binotto.
GP SINGAPORE F1 2019 ORDINE D'ARRIVO - Domenica 22 Settembre 2019 Pos Nr Pilota Team Tempo/Gap 1 5 S. Vettel Ferrari 1:58'33"667 2 16 C. Leclerc Ferrari + 2"641 3 33 M. Verstappen Red Bull + 3"821 4 44 L. Hamilton Mercedes + 4"608 5 77 V. Bottas Mercedes + 6"119 6 23 A. Albon Red Bull + 11"663 7 4 L. Norris McLaren + 14"769 8 10 P. Gasly Toro Rosso + 15"547 9 27 N. Hulkenberg Renault + 16"718 10 99 A. Giovinazzi Alfa Romeo + 17"855 11 8 R. Grosjean Haas + 35"436 12 55 C. Sainz McLaren + 35"974 13 18 L. Stroll Racing Point + 36"419 14 3 D. Ricciardo Renault + 37"660 15 26 D. Kvyat Toro Rosso + 38"178 16 88 R. Kubica Williams + 47"024 17 20 K. Magnussen Haas + 86"522 18 7 K. Raikkonen Alfa Romeo - 19 11 S. Perez Racing Point - 20 63 G. Russell Williams - CLASSIFICA PILOTI F1 2019 1 L. Hamilton Mercedes 296 2 V. Bottas Mercedes 231 3 M. Verstappen Red Bull 200 4 C. Leclerc Ferrari 200 5 S. Vettel Ferrari 194 6 P. Gasly Toro Rosso 69 7 C. Sainz McLaren 58 9 A. Albon Red Bull 42 8 D. Ricciardo Renault 34 11 D. Kvyat Toro Rosso 33 10 N. Hulkenberg Renault 33 12 K. Raikkonen Alfa Romeo 31 13 L. Norris McLaren 31 14 S. Perez Racing Point 27 15 L. Stroll Racing Point 19 16 K. Magnussen Haas 18 17 R. Grosjean Haas 8 18 A. Giovinazzi Alfa Romeo 4 19 R. Kubica Williams 1 20 G. Russell Williams 0 CLASSIFICA COSTRUTTORI F1 2019 1 Mercedes 527 2 Ferrari 394 3 Red Bull 289 4 McLaren 89 5 Renault 67 7 Toro Rosso 55 6 Racing Point 46 9 Alfa Romeo 35 8 Haas 26 10 Williams 1
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