In Red Bull non hanno certo peli sulla lingua e quando le cose vanno male, non ci si nasconde dietro la sorte avversa così come, quando i piloti disattendono le aspettative, non si pensa due volte a defenestrarli. Nell’exploit del Cavallino, gli uomini di Milton Keynes assistono allo spettacolo pirotecnico di Marina Bay con l’amaro in bocca: in una giornata che avrebbe dovuto celebrare aspettative ben più alte, il gradino più basso del podio ha il sapore della sconfitta. Lavoro al simulatore fuorviante, assetto completamente sbagliato: Christian Horner non risparmia sulle critiche, conscio di aver “toppato” in una delle piste più favorevoli al pacchetto Honda.
Ma la giostra della Formula 1 ha ancora sei giri da compiere ed il prossimo è già sold out. Con la Ferrari in stato di grazia e la Mercedes in cerca di riscatto, il podio di Sochi pare rimpicciolirsi e già reclama a gran voce i suoi storici dominatori ed i potenti 064. In Red Bull restano comunque buoni propositi per una pista fortemente esigente in termini di PU, molto meno per le gomme.
“Sono contento di essere salito sul podio a Singapore – ha detto Verstappen -, la squadra ha attuato delle buone scelte strategiche in gara, ora però guardo alla Russia, dove ci saranno più opportunità di sorpasso. Il layout della pista non è eccezionale per noi, però è unica con tante curve a 90 gradi che solitamente non affrontiamo, è sempre una sfida passare da alte velocità in rettilineo a curve lente ed trarre il meglio dalla vettura in frenata. È una pista piuttosto piatta e scopri subito se la macchina funziona bene nelle curve più impegnative. La Ferrari è stata molto veloce a Singapore ed i rettilinei a Sochi le sono congeniali ma ho qualche idea sulla nostra performance dello scorso weekend che analizzeremo e, si spera, miglioreremo in Russia”.
Lo scorso anno, Verstappen arrivò quinto a 30” da Lewis Hamilton dopo una poderosa rimonta dalla penultima casella. Quest’anno pare non coltivare particolari ambizioni ma, la scelta di compound Pirelli più duri rispetto a quelli del 2018, dovrebbe consentire a tutti una gara spinta senza la preoccupazione del degrado.
In classifica piloti poi, Max è tallonato dalle due Ferrari e siamo certi che la recente ascesa del coetaneo monegasco abbia pungolato l’ego dell’olandese, fino alla tappa austriaca, il giovane più in voga della massima categoria. Verstappen è un pilota impaziente di raggiungere la gloria, è notoriamente in grado di reggere il ritmo di Hamilton, Leclerc e Vettel ed in molti ritengono ora che l’unica cosa che si frappone tra lui e la vittoria mondiale sia proprio la monoposto di Milton Keynes.
Dal canto suo, Red Bull, da sempre fucina di talenti, pretende di ritornare agli splendori dell’effetto suolo ma, anche il fatto di non aver potuto contare su un secondo pilota degno del primo, l’ha allontanata, quasi senza scampo, dalla seconda piazza nel mondiale costruttori che avrebbe sancito la vittoria dell’audace scelta motoristica post Renault.
Scritto da: Pamela Visconti