Le strade di Singapore ospiteranno in questo weekend il quindicesimo Gran Premio stagionale. Quello di Marina Bay è stato nel 2008 il primo circuito della storia ad ospitare un GP in notturna. Nel corso degli anni, la pista ha subito alcune modifiche, come l’eliminazione della chicane di curva 10 e la correzione della sequenza delle curve 11, 12 e 13.
Il circuito di Marina Bay, pur essendo un cittadino, si differenzia, rispetto ad esempio a quello di Montecarlo, per la lunghezza e per le altissime velocità raggiunte. La mancanza di lunghi rettilinei (il più lungo misura solo 832 metri) utili a raffreddare i materiali d’attrito e viceversa la presenza di tantissime frenate (ben 15), ne fanno uno dei circuiti più duri per gli impianti frenanti. La sfida per i team è quella di tenerne costantemente monitorata l’usura in telemetria.
Quello di Singapore è uno fra i circuiti dell’intero mondiale più provanti per i freni: in una scala da 1 a 5 i tecnici Brembo lo hanno classificato come estremamente impegnativo per i freni, con un indice di difficoltà di 5.
L’impegno dei freni durante il GP
Il circuito di Marina Bay è composto da ben 23 curve che richiedono l’utilizzo dei freni in ben 15 occasioni (valore record fra tutte le piste in calendario). I piloti fanno ricorso ai freni per quasi 24 secondi al giro, valore equivalente al 25 per cento del tempo totale della gara (percentuale inferiore solo a quella della pista di Montecarlo).
La media delle decelerazioni massime è di 3,4 g. Mentre per quanto riguarda il carico che i piloti devono esercitare sul pedale del freno, dalla partenza alla bandiera a scacchi essi esercitano uno sforzo di 70 tonnellate. Valore molto elevato considerando anche le temperature ambientali elevate e l’umidità che contraddistingue Singapore.
Le frenate più impegnative
Delle 15 frenate presenti nel circuito di Marina Bay, 3 sono considerate impegnative per i freni, 4 sono di media difficoltà, mentre 8 sono considerate leggere. La staccata più impegnativa è sicuramente quella di curva 7. Alla fine del rettilineo le monoposto arrivano ad affrontare la curva a 335 km/h e passano a 128 km/h in soli 2.06 secondi in appena 118 metri: i g di decelerazione sono 5,4.
Merita una citazione anche la frenata di curva 1, quella posta dopo il rettilineo di partenza. Da 326 km/h le monoposto passano a 154 km/h. La frenata è eseguita in soli 1.70 secondi e con 5,2 g d decelerazione.