Neanche il tempo di aggiornare le classifiche che la Formula 1 torna in pista con il Gran Premio degli USA F1 2019. Come di consueto, l’inizio ufficiale del week-end di gara è dato dalla conferenza stampa piloti e davanti ai microfoni dei giornalisti, questo giovedì, si sono seduti: Max Verstappen (RedBull), Lando Norris (McLaren), Lance Stroll (Racing Point), Pierre Gasly (ToroRosso) e George Russell (Williams). Riportiamo di seguito le parole rilasciate dai vari piloti in vista del Gran Premio degli USA.
Max Verstappen
Il pilota olandese della RedBull toccherà lo storico traguardo di 100 gare, con solo 22 anni sulle spalle e lui ha commentato così: “Dico che è un buon inizio, a 22 anni sembra una cosa impensabile. Sono anni passati velocemente da quando ho iniziato. Possiamo fare una buona gara, quest’anno vogliamo partire più davanti. In Messico la macchina è andata molto bene“. In Messico però Max si è trovato faccia a faccia con il futuro campione del mondo e ha commentato così: “L’ho centrato come un siluro? Io non ho sentito Hamilton dirlo, ma non mi sembra che io sia stato così nei suoi confronti in Messico, mi sembra una dichiarazione stupida. Comunque, mi concentro su me stesso“, però ha riconosciuto che: “Non ho avuto la possibilità di competere con Hamilton spesso, però il più delle volte ha dimostrato di essere il migliore“. Il giovane pilota olandese ha spiegato quello che è accaduto in Messico e si è pure tolto qualche “sassolino dalla scarpa”: “Credo di essere stato corretto, ho parlato con gli steward, non ho visto le bandiere gialle ed è stata una sfortuna. Non mi serviva fare il giro perché ero già in pole e ho migliorato il mio giro. La prossima volta alzerò comunque il piede con un incidente. Per ora non siamo ancora in grado di lottare sempre per la pole e quindi ho dato il massimo. Le frecciate di Hamilton? Vuol dire che sono nella loro testa ma io non ho bisogno di farlo, perché parlare in conferenza non è corretto e io parlo in pista. Lotto e mi piace farlo al limite, se vogliono che stia dietro e che non battagli con loro, meglio stia a casa. Le vittorie sono ciò per cui viviamo”.
Lando Norris
Il pilota della McLaren ha parlato per prima cosa della sua stagione: “Contento al 90% della mia stagione, ma ci sono piccoli dettagli da migliorare. Nel complesso anno piacevole e positivo, ma dal prossimo anno voglio essere forte da subito“. Ovviamente Norris appartiene ad una generazione diversa rispetto a quella di Hamilton, ma nella sua crescita, il giovane inglese si è ispirato a lui: “Lewis è un’ispirazione, ho seguito il suo percorso e dà convinzione la possibilità di emularlo“.
Lance Stroll
La Racing Point è andata bene in Messico, ma non Stroll, che ha concluso la gara fuori dalla zona punti e Lance ha commentato così la buona prestazione della macchina: “Grazie alla pista ma stiamo anche crescendo. In realtà io non sono andato benissimo, meglio per Perez. Ma dall’aggiornamento di Spa ci sono buone prospettive per le gare rimanenti“.
Pierre Gasly
Situazione un po’ statica in casa ToroRosso e Gasly ne ha dato la conferma: “La macchina è sempre la stessa da due o tre gare, ma stiamo cercando di trarre lo stesso dal massimo dalla monoposto. Stiamo facendo bene, ma si può far meglio” e poi è arrivata la domanda che molti si fanno: il pilota francese sta guidando meglio di quando era in RedBull? e lui ha risposto così: “Non credo, mi sto concentrando sul lavoro qui“.
George Russell
Il giovanissimo pilota della Williams ha iniziato parlando del lavoro che sta svolgendo il suo team e di come è andata la sua stagione: “Gli aggiornamenti portati di recente sono in chiave 2020. Macchina più guidabile, prima era complicato concludere anche un solo giro. Ho fatto esperienza e questo mi servirà per il futuro“. Anche Russell ha ammesso come si ispiri molto ad Hamilton: “E’ stata una mia fonte d’ispirazione Hamilton, negli ultimi anni il rispetto nei suoi confronti è aumentata non solo per quello che fa in pista, ma anche per la sua attenzione ai dettagli“.
Tutti i piloti si sono detti favorevoli al nuovo regolamento, ma devono essere rispettati gli obiettivi promessi, cioè di ridurre i costi ed aumentare la battaglia in pista, non solo tra i team di centro classifica, ma tra tutte le vetture presenti sullo schieramento.